Sparagli Piero, sparagli ora

Creato il 05 marzo 2012 da Peolaborghese @mesosbrodleto

Una facinorosa vecchietta

La vita di Piero è sempre stata regolare, lavoro, casa, dormire, e lavoro di nuovo. Abita in un paesino di provincia, ben lontano dall’inferno della città. Un giorno come tanti altri, rientrando in casa, si accorse che era cambiato qualcosa. In corridoio, vicino al muro, c’era un signore con un trapano in mano; aveva l’aria di uno che stava iniziando a bucare il muro. Piero cercò di capire cosa stesse succedendo, ma il signore con il trapano lo anticipò:

–Salve, devo fare un buco in questo muro, è un progetto fortemente voluto dall’unione europea.

–Ma proprio qui a casa mia? — chiese Piero.

–Sì, vede questo è un corridoio importante e qui dobbiamo fare un buco, bello grosso, così tra 30 anni potrà appenderci un quadro.

–E perché deve essere così grosso il buco?

–Tra 30 anni i quadri potrebbero avere dimensioni importanti, meglio attrezzarsi dunque. Non possiamo opporci al progresso.

–Ma perché non me lo ha chiesto prima?

–L’Europa non mi paga per chiedere, ma per bucare. E io buco. Non faccia l’arretrato e non si opponga al progresso.

–Guardi che lì dietro c’è un tubo, ed ho già un’altra parete in cui volevo mettere alcuni quadri ma non ne ho mai avuto il tempo. Non potrebbe bucare quella?

–No, l’altra parete ormai è obsoleta. I quadri servono qui, nel corridoio. Tra 30 anni arriveranno quadri da Lisbona e da Kiev, non possiamo perdere questa opportunità.

–Ma lei è uno di quei pazzi di cui poi si legge in cronaca nera, tipo serial killer disturbato o ingegnere di Garlasco?

–Mi sta provocando, vedo che è un facinoroso. Facciamo dunque intervenire la politica.

Con un giro di telefonate, il signore col trapano convoca la politica. Alla spicciolata arrivano a casa di Piero una serie di personaggi, più le relative scorte. La strada di casa non è molto grande, diventa subito caotica. Prima di tutti arriva l’auto del Pdl, seguita dal carretto della Lega, quindi una processione di auto blu ibride, una per ogni corrente del Pd. L’Udc arriva con la papa-mobile.

Il Pdl parte all’arrembaggio:

–Signor Piero, lei non può fermare il progresso. Il suo corridoio è importante per i quadri del futuro, dobbiamo fare quel buco per il bene del paese.

–Ma ho un’altra parete libera per i quadri!

–Non importa. — Il senatore del Pdl conclude e strizza l’occhio al signore col trapano.

Per fortuna, pensa Piero, che ora le forze di centrosinistra verranno in mio aiuto. Loro avranno un po’ di sale in zucca, mica sono seguaci di berlusconi.

–Compagno Piero, qui non è una questione di colore. Il bene del paese viene prima di tutto. E il bene del paese passa attraverso il bene dei cittadini come lei.

–Giusto! — Piero non si sbagliava sul conto delle forze progressiste.

–Dunque è per il suo bene che questo buco si deve fare.

–Ma come? E voi, correnti di minoranza del PD, cosa mi dite? — Piero è prossimo alla disperazione.

–Non siamo d’accordo con la segreteria del partito, noi vogliamo ascoltare il popolo, la gente comune. Basta con la casta! — Piero accenna finalmente un sorriso.

–Proponiamo una mozione da far votare prima delle prossime primarie, per dare una connotazione democratica a quest’oper..

–Guardi che il buco lo fa oggi, il signore ha già il trapano in mano.

–Ah. Pazienza. Fate pure il buco, ma mettete a verbale che noi non eravamo d’accordo.

L’onorevole dell’Udc, vedendo tutti d’accordo, se ne va alla spicciolata. Voleva fare l’ago della bilancia, ma ormai non può riuscirci. In più ha sentito parlare di un ristorante che si propone come location per matrimoni gay, perciò deve subito andare a farlo chiudere. La Lega bofonchia qualcosa, ma sia il parlamentare che gli uomini della scorta hanno la bocca piena di polenta e non si capisce nulla.

Piero non vuole rassegnarsi a farsi bucare la parete, e prova ad opporsi mettendosi davanti al muro di casa sua. I politici allora fanno un fischio ed arriva un carabiniere armato fino ai denti. La lotta si fa dura, il carabiniere tira fuori l’artiglieria pesante: la barzelletta sui carabinieri che vanno sul sole. Piero non riesce a trattenere le risate, dallo sganasciarsi si accovaccia per terra ed il carabiniere lo porta via. Sotto casa di Piero si affollano manifestanti ad inveire contro le forze dell’ordine, ma il militare trova una telecamera, la accende e vi dichiara dentro “ho solo fatto il mio dovere.” Il tutto senza premere il tasto rec, perciò la televisione manderà solo immagini di repertorio di manifestanti ottocenteschi che aprono la breccia di Porta Pia urlando “abbasso il papa!”

Epilogo: Piero è morto dal ridere, ucciso da una barzelletta sui carabinieri. I politici sono ripartiti dalla casa di Piero, lasciandoci il signore col trapano. I lavori per il buco sono iniziati ma poi interrotti dopo 10 anni perché a un certo punto del buco il signore ha trovato un tubo dell’acqua e la casa si è mezza allagata. La moglie di Piero, rientrata a casa dopo una scappatella durata quindici anni, vede tutto il trambusto e riflette rassegnata: “ecco perché l’ho lasciato. Dieci anni per fare un buco per un quadro, ed ha pure allagato casa.”



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