Ciao a tutti/e,eccoci giunti al secondo appuntamento con la rubrica "Sparlando di...", rubrica a cui partecipo assieme ai blog: Emozioni in bianco e nero, Books Land, Mr. Ink. Diario di una dipendenza.In cosa consiste? Ogni settimana leggeremo il capitolo di un romanzo e lo commenteremo insieme. Oggi la rubrica è dedicata al settimo capitolo di "Cinquanta sfumature di grigio".
Autrice: E.L. James
Traduzione: T. AlbaneseEditore: Mondadori
Data di pubblicazione: 8 Giugno2012
Pagine: 548
Prezzo: 14,90
Sinossi:Quando Anastasia Steele, graziosa e ingenua studentessa americana di 21 anni incontra Christian Grey, giovane imprenditore miliardario, si accorge di essere attratta irresistibilmente da quest'uomo bellissimo e misterioso e di volerlo a tutti i costi. Incapace a sua volta di resisterle, anche lui deve ammettere di desiderarla, ma alle sue condizioni. Presto Anastasia scoprirà che Grey ha gusti erotici e pratiche sessuali decisamente singolari ed è un uomo tormentato dai suoi demoni e consumato dal bisogno di controllo. Nello scoprire l'animo enigmatico di Grey, Anastasia conoscerà per la prima volta i suoi più oscuri desideri.
Capitolo 7: Eccoci giunti dinnanzi alla stanza rossa... la stanza delle "torture" (ma per favore -.-). Ok, vi rivelo subito che questo capitolo mi ha profondamente delusa perché qui si capisce per l'ennesima volta che questo libro è una fuffa, tanto fumo e niente arrosto (come si suol dire...).Più che una stanza delle torture mi sembra una stanza a tema, che è diverso, molto diverso. In questa stanza si respira odore di cuoio, legno, cera e profumi di agrumi (che paura..) e vi è un carinissimo arredamento che richiama (molto lontanamente) un blando stile Bdsm (che per chi non lo sapesse è l'abbreviazione per dire "bondage sadomaso"). Una grossa croce di legno in mogano a forma di X, pertiche con attaccati frustini e "attrezzi leggeri e soffici" (a me sono venuti in mente i piumini per spolverare...), un solido cassettone di mogano, una panca imbottita, un tavolo (che paura...), una rastrelliera con delle verghe, un letto a baldacchino con manette incorporate (davvero fantasioso, non me lo sarei mai aspettata...) e in divano (che ovviamente fa molta paura alla nostra protagonista, forse non ne ha mai visto uno...).Vabbé... fin qui davvero mi aspettavo molto di più, fossi stata nei panni di Anastasia mi sarei complimentata per la stanza a tema, e l'avrei giudicata molto carina. (Ho sempre desiderato una casa grande in cui poter avere delle stanze in più in cui creare delle stanze a tema, probabilmente non avrei scelto QUEL tema, ma è pur sempre interessante).Ma Anastasia invece sembra molto preoccupata, sembra che abbia visto, anziché un'innocua e stravagante stanza ordinata a profumata con detergenti agrumati, la stanza-mattatoio di qualche pazzo serial killer, con bisturi, coltelli, rasoi, trapani, motoseghe, superfici metalliche e sangue alle pareti. Ma no... il nostro Christian lo mette in chiaro fin da subito. Nei suoi rapporti con le sue sottomesse vi sono dei LIMITI ASSOLUTI, ovvero, cose che è assolutamente vietato fare: giochi con il fuoco, atti che implichino aghi coltelli, piercing e sangue, atti che implichino strumenti medici e ginecologici e atti che lascino segni permanenti sulla pelle. Ok, ma allora... il flagellatore e i frustini a che servono? A fare carezze? Avete mai visto i segni di un flagellatore sulla pelle? Io sì, e vi assicuro che sono tutt'altro che superficiali, la cicatrice la lasciano per forza.Dopo queste ragionevoli spiegazioni Anastasia anziché tirare un sospiro di sollievo (avrebbe dovuto essere contenta di aver equivocato gli strumenti di "tortura" come attrezzi realmente pericolosi, cosa che si capiva subito che non erano) si sente INQUIETA, SCONVOLTA e sente il bisogno di fare outing.E per la prima volta anche Christian rimane sconvolto, perché Anastasia è... una transessuale travestiva? No, peggio. E' vergine :-)Il capitolo finisce così, con Christian che non si capisce se sta per svenire o sta per uccidere Anastasia infrangendo i suoi limiti assoluti.