Spartito Champions, il PSG suona un’altra musica: Verratti compone, Ibra canta, Cavani… ascolta

Creato il 03 ottobre 2013 da Marco Santi Trombetta @MarcoSantiii

n otto partite di Ligue 1, il Paris Saint-Germain ha collezionato cinque vittorie e tre pareggi. Ha affrontato però soltanto una big – il Monaco, al Parco dei Principi – senza riuscire ad andare oltre l’1-1. I successi sono arrivati facendo sempre il minimo indispensabile, mai con più di due goal di scarto e qualche volta soffrendo anche, come in casa del fanalino di coda Valenciennes.

La notte di Ibra al Parco dei Principi

In Europa, però, cambia tutto. La squadra di Blanc vince 4-1 in Pireo contro l’Olympiakos e travolge dopo mezz’ora 3-0 il Benfica al Parco dei Principi, mettendo praticamente già sotto chiave la qualificazione. Ancora una volta, come succedeva l’anno scorso con Ancelotti, i parigini in Champions suonano tutta un’altra musica. Le note della motivazione sono alte ed i risultati si vedono.

Il Parco dei Principi, abituato ai mugugni in Ligue 1, ieri si è goduto un grande spettacolo. Nei giorni scorsi Blanc aveva definito Verratti ancora “poco disciplinato e per questo incostante”. Il genietto di Pescara, ci scommettiamo, avrà messo nell’Ipod le parole del suo tecnico per caricarsi contro i lusitani.

La sua prestazione è stata infatti fantastica. Ha dato il via alle azioni dei primi due goal con due filtranti al bacio per Matuidi, che ha poi confezionato gli assist decisivi per Ibrahimovic e Marquinhos. A proposito, il brasiliano ex Roma ci ha preso gusto: è al suo terzo goal stagione, il secondo consecutivo in Champions.

Ma se Verratti ha avuto il merito di comporre la musica europea del PSG, Ibra è stato bravo ad interpretarla, cantarla alla giusta tonalità. Quella del riscatto. Lui e Cavani difficilmente faranno favile insieme: a turno uno dei due deve farsi da parte, indossare i ruoli del gregario. Stavolta è toccato a Cavani.

Ibra aveva fallito un rigore in Pireo, si è tenuto la rabbia dentro e l’ha fatta esplodere contro i lusitani. Lo svedese era ovunque, in ogni zona del campo. Ha toccato un’infinità di palloni, tornando ad essere il leader, il trascinatore della squadra. Una risposta che Blanc attendeva con ansia. Tuttavia il 4-3-3 è un modulo di difficile interpretazione quando davanti hai due prime donne del goal. Partita dopo partita Blanc potrà godersene soltanto una, mentre l’altra starà a guadare, da perfetta sparring partner.

Nella serata di Ibra, Cavani è stato il peggiore del PSG. Una conseguenza, più che una sorpresa. Tra i delusi della serata c’è anche Menez, che dopo essersi riscaldato a lungo è stato fatto riaccomodare in panchina da Blanc che ha preferito far entrare Lucas. L’ex Roma, manco a dirlo, non l’ha presa bene ed è tornato dritto negli spogliatoi. Piccolo indizio di calciomercato per la Juventus.

In conclusione della nostra analisi possiamo aggiungere che la maggior parte dei tifosi parigini sono convinti che questo PSG sia più forte dell’anno scorso, soprattutto in Champions. Ancelotti portò i rouge et bleu fino ai quarti, uscendo a testa alta contro il Barcellona. Blanc è chiamato a fare ancora meglio: ha a disposizione gli uomini giusti con le motivazioni giuste. A patto che riesca a gestirli.

Intanto domenica c’è il secondo test importante in Ligue 1: il ‘Clasico’, OM-PSG. Dalle parti del Velodrome (e non solo) è la partita più attesa e sentita dell’anno. La scorsa stagione Ibra diede spettacolo con una doppietta che valse il 2-2 finale. Toccherà ancora a lui trascinare il PSG… o sarà il turno di Cavani?

Marco Trombetta



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