Perché si è soliti a smorfie, scaramanzie e toccamenti triviali al solo sentire la parola cimitero? Che forse così il dolore della morte diventi meno intenso? Più assennato sarebbe venire a patti coi camposanti, queste dimore che i viventi edificano per gli estinti e che ne mantengono in maniera suggestiva il ricordo. Oltre all'assenza di rumore e alla presenza di vegetazione i sepolcreti sono anche grandi parchi delle ricordanze che brulicano di memoria, di storia e spesso di arte. Insomma luoghi che raccontano il gran romanzo della vita partendo dall'ultima pagina. Passeggiare nei prati dell'eternità non significa essere stati contagiati dalla moda di Twilight o dal morbo di Halloween, ma intraprendere un’avventura di pensieri e di immagini che regala emozioni autentiche ed elementi definitivi di riflessione. Vagare nei cimiteri aiuta a commemorare un'epoca, percepire l'anima di un popolo, riesumare vite più o meno celebri e rinvenire la bellezza di artefatti artistici poco conosciuti. Varcare la soglia del Friedhof Sihlfeld, il più vasto dei 19 cimiteri zurighesi (quasi 300.000 mq), può offrire tutto ciò, e molto altro, in modo inaspettato ed estremamente piacevole. Spazio dove il presente s'intreccia col passato senza tabù o preconcetti, il Friedhof Sihlfeld è il parco ideale per prendersi una pausa e gironzolare. Detto così, e in un’ottica distante dalla tradizione romantica nordica, può suonare assurdo e un po’ tetro, ma è sufficiente bazzicare il Kreis 3 di Zurigo e lasciarsi coinvolgere dalle quotidiane abitudini dei suoi abitanti, per rendersi conto che, quella della passeggiata al cimitero, è tutt’altro che un’abitudine spettrale. E, senza eccedere nelle facili battute sulla quiete eterna, vi basti pensare che non ci sono palloni, biciclette, bambini urlanti e mamme isteriche. Vi ho convinto?
43-2013