Parole spaventose che fanno venire i brividi per la violenza del linguaggio utilizzato, la tracotanza e la mancanza totale di una lucida visione politica.
Annozero è cominciato.
“C’è il rischio di un esodo biblico verso le nostre coste” avverte il Ministro degli Esteri Franco Frattini. La Lega chiede una strategia europea per
Dall’Egitto alla Tunisia alla Libia, la rivolta contro i regimi infiamma il Nord Africa e potrebbe cambiare gli equilibri internazionali. La Libia insorge. Il popolo sta prendendo coscienza dei propri diritti. La libertà prima di ogni cosa. In nome della speranza di essere uomini liberi, in grado di scegliere, riflettere, capaci di immaginarsi parte di un mondo dove la dittatura non è sinonimo di prosperità, il popolo libico sta lottando con la vita, nella speranza che si possa costruire una strada che conduca alla democrazia.
Questi giovani sono morti in nome della libertà, il loro coraggio deve essere un esempio, nonostante il terrore, la morte, il fuoco, i militari che terrorizzano; resistono, e lottano. La loro voce si diffonde attraverso le immagini, le testimonianze, gli avvenimenti.
Di fronte a questi fatti il governo italiano che in passato aveva avuto un eccesso di accondiscendenza con il Muammar Gheddafi, deve prendere posizione. L’accordo di amicizia tra Italia e Libia era stato firmato da Berlusconi liquidando in questo modo le incertezze del governo Prodi. Il nostro Premier ha incontrato parecchie volte Muammar Gheddafi, dichiarandosi “suo amico”.
Intanto gli aerei stanno bombardando la folla e il Colonnello ha dato disposizioni affinché l’insurrezione venga fermata con ogni mezzo.
Probabilmente il Presidente del Consiglio è spinto da motivi molto pratici: la Libia è il primo fornitore di petrolio
L’attuale situazione è in rapida evoluzione e anche se in ritardo l’Italia deve unirsi al coro di indignazione che pervade ormai tutto il mondo occidentale, deve manifestare una decisa condanna contro la violenza libica verso i civili e prepararsi ad un intervento umanitario.