Spazio di Tenebra
di Marie Sexton
Autore: Marie Sexton
Traduttore: Viola Lodato
Serie: //
Collana: Rainbow/ World/ sci-fi
Edito da: Triskell Edizioni
Prezzo: 3.99 €
Genere: Romance M/M
Pagine: 148
Trama: Il capitano Tristan Kelley gode del lusso di prestare servizio nella Regency, così come del piacere nel letto del suo principe. È una vita facile, anche se non del tutto felice. Quando il principe decide di fare un viaggio attraverso la spazio profondo e più pericoloso, Tristan deve andare con lui; qualcuno all’interno della Guardia, però, è un traditore. Reso cieco e tenuto prigioniero, Tristan si ritrova in balia diValero, un pirata che non ama per niente la Regency. Valero è determinato a sedurre Tristan, e Tristan teme di non riuscire a resistergli. Il suo dovere è chiaro, ma lo è anche il suo desiderio. I giorni passano e nessuno dice nulla, né si parla di un riscatto da parte della Regency, e Tristan comincia a mettere in discussione cosa significhi lealtà per il suo principe e per l’uomo che lo tiene prigioniero. Inizia a rendersi conto che l’essere un prigioniero può essere ciò che lo può liberare.
Leggendo Spazio di Tenebra, il nuovo romanzo M/M di Marie Sexton, la mia immaginazione mi ha letteralmente catapultata in una nuova Dimensione Interstellare, in un contesto molto simile, almeno nella mia mente, alla trasposizione cinematografica del manga di Leiji Matsumoto nel film d’animazione Capitan Harlock. Solo che questa volta i pirati avranno delle fattezze un po’ più pittoresche in stile punk-rock, con tanto di tatuaggi sinuosi e creste variopinte.
Durante la sua prigionia, Tristan si ritroverà ad aprire la mente come non aveva mai fatto prima, giacché messo di fronte a una nuova realtà del tutto sconosciuta, sarà costretto a mettere in discussione tutto ciò in cui crede, fino ad interrogarsi su chi sia dalla parte giusta e su chi invece continui a sbagliare. Avrà molto su cui riflettere anche sul suo stesso operato, arrivando a chiedersi se i risultati finora raggiunti siano frutto del proprio merito o una gentile concessione di Rikard, il principe che da sempre lo ha strumentalizzato, e a cui Tristan ha concesso ogni cosa… qualsiasi cosa.
“Mi vergognavo per come era in grado di far rispondere il mio corpo, sessualmente parlando. La carne era debole e la mia, a quanto sembrava, era più debole della media. Il mio cazzo aveva sempre avuto troppo potere su di me e in quel momento capii con dolorosa certezza che era quello l’unico motivo per cui Rikard mi aveva promosso. Non ero un capitano. Non ero nulla più che una puttana d’alto grado. Pensai di soffocare per la vergogna.”
Sarà la reciproca conoscenza con Valero a permettergli tutto ciò. Immaginate una storia di pirati spaziali che rubano ai ricchi per dare ai poveri, in perfetto stile “Robin Hood” specie dal momento che sono proprio loro stessi i poveri cui è stato tolto quasi tutto a favore di un impero corrotto e avido di risorse.
«Ci pensi su, Capitano. La maggior parte degli uomini qui presenti si guadagna da vivere trasportando merce tra i quadranti. Spostano le cose nello spazio profondo, senza mai averle.»
«Quindi le rubano?»
«Chi ruba a chi, Capitano Kelley?»
«I pirati…»
«Non sto ancora parlando dei pirati.»
«Sta parlando degli spedizionieri?»
«Sto parlando del dannato Impero e delle sue Reggenze. Si accaparrano tutte le risorse. Decidono il valore di mercato. Controllano le scorte. E se qualcuno osa protestare, lo mandano nella loro milizia ad assicurarsi che si adeguino al loro modo di pensare. Il punto è che il governo può essere vincolato a una risorsa. Possono dire alla gente che è limitata, o che è proibita. Possono anche renderla illegale. Ma ciò che proprio non possono fare è cambiare la domanda. Fino a quando esisterà la domanda, esisterà anche il mercato.» Era praticamente ciò che aveva detto Valero. «Poche scorte e una forte domanda portano a prezzi più alti.»
La cover che la Triskell ha scelto per l’edizione italiana rispecchia ‘in toto’ il personaggio di Tristan, come anche quella originale, davvero molto graziosa ed evocativa. E che dire dei nomi? Quanto sono belli! Specie quello di Tristan, che adoro per un personaggio, in quanto gli conferisce un non so che di antico, romantico e vagamente melanconico.
Una storia d’amore tra le stelle, dolce e intrigante al punto giusto e a cui manca, a mio avviso, solo quel pizzico di azione e drammaticità in più che l’avrebbe resa ancora più affascinante e dinamica. Nonostante ciò, sono rimasta soddisfatta nel leggerla. E di certo piacerà a tutti i sognalettori romantici come me!