Tornata dalla Grande mela non vedo l'ora di tuffarmi di nuovo nelle sue atmosfere e il libro di Susan Shapiro sembra fare al caso mio. La terapia dei dolci ci racconta la storia di Julia che alle prese con i casi della vita che la vedono abbandonata da tutti non trova rimedio migliore che gettarsi a capofitto tra zuccherose leccornie: i cupcake. Ma quello che è dolce per il palato non sempre lo è anche per il cuore e soprattutto per la sua immagine, riuscirà allora Julia a uscire da questo vortice? Perché un cupcake tira l'altro e questo ve lo posso assicurare di persona, perché quando li preparo spariscono in pochissimo tempo!
Proust aveva le madeleine. Susan Shapiro i cupcake.
La trama:
Che fare quando i tre pilasti emotivi della tua esistenza ti abbandonano all’improvviso? È quello che si chiede a Julia Goodmans – trentasettenne newyorchese d’adozione e autrice di una serie di manuali di auto-aiuto di successo – quando la sua migliore amica Sarah si sposa e si trasferisce in Ohio con il marito; quando Jake, la sua dolce metà, deve volare a Los Angeles per la registrazione di una nuova serie tv; e quando anche il dottor Ness, il suo «Superman della psicoterapia», sta per partire definitivamente alla volta dell’Arizona.In preda alla sindrome da abbandono, Julia ricade nella «schiavitù» da cui a fatica si era liberata, ben conosciuta da intere generazioni di donne: la compensazione del vuoto affettivo con il cibo, con una predilezione per i cupcake, squisiti e coloratissimi dolcetti ricoperti di glassa. Una delizia per il palato e per l’ego disastrato di Julia, ma non per la bilancia, specialmente ora, alla vigilia della pubblicazione del suo ultimo libro su come sconfiggere la dipendenza da zuccheri.In una sorta di disperato speed dating, Julia consulta otto strizzacervelli in otto giorni alla ricerca del dottor Rimpiazzo, o di qualsiasi altro guru che la aiuti a ridurre ansia e girovita in tempo per il grande evento. Riuscirà a ritrovare il peso ideale e l’equilibrio emotivo?Susan Shapiro ha scritto molto di più di una storia, il suo è un romanzo-terapia che scava con sarcasmo tra le pieghe della psicologia femminile, ironizzando sui tic degli addetti ai lavori e sugli stereotipi della psicoterapia.Se Woody Allen portasse i tacchi a spillo si chiamerebbe Susan Shapiro