Special guest nell’angolino #2 : Caterina Armentano

Creato il 14 maggio 2014 da L'Angolino Di Ale @LangolinodiAle

Ciao a tutti amici dell’angolino! Oggi ho il piacere di ospitare una scrittrice italiana la quale tratta tematiche importanti all’interno dei suoi romanzi e racconti ma che sa entrare in contatto anche con il mondo fantastico delle favole : Caterina Armentano. Caterina ci racconterà un po’ di sé attraverso ciò che la contraddistingue fin da bambina: la scrittura. Non mi dilungo oltre e lascio a lei la parola. Buona lettura!

Me lo chiedono in tanti: che cos’è per te la scrittura? È la domanda a cui rispondo con più frequenza e che negli anni è andata modificandosi impercettibilmente, i cambiamenti li ho notati nel momento in cui ho trovato nero su bianco il mio stesso pensiero. È un po’ strano come concetto, ma sono convinta di non essere l’unica ad avere questo rapporto stratificato con essa.

Una certezza fa da fondamenta al mio pensiero: la scrittura e la lettura vanno di pari passo, si tengono per mano. È stata proprio la scoperta della potenza espressiva della lettura che mi ha spinta a scrivere, a trasformare in parole i miei pensieri, le mie bugie, i personaggi stipati nelle camere della mia mente, soffocati dal desiderio di trovare una  via d’uscita. Leggere romanzi è stata l’anticamera dello scrivere, un ordine costituito dove le domande hanno trovato risposte, e al contempo mi hanno costretto a farmene altre, a cui ho provato a dare  una soluzione attraverso le mie storie.

Scrivere è un viaggio in incognito, una scalata in cima a una montagna pericolante, un mare in burrasca che rifiuta la quiete

Quando scrivo non è solo il mio essere ad essere fatto a brandelli, scandagliato, ma tutto quello che mi è stato insegnato, i condizionamenti, le regole, scardinano i lucchetti a cui sono stati legati e a briglia sciolta vanno alla ricerca di quella parte di me priva di dottrine, nuda dinanzi al vuoto.

Quando scrivo non mi sfiora il giudizio del lettore. Ho un dovere verso la mia storia, verso i miei personaggi e se il loro esistere confonde o indigna qualcuno significa che la percezione delle loro vite non è fittizia ma è servita a qualcosa. In molti mi hanno chiesto perché mai i personaggi di “Libero arbitrio” (edito 0111 Edizioni) sono antieroi, persone con difetti gravi e con lacune emozionali che sfiorano il danno. Ho sempre risposto che è inutile creare marionette o burattini in una storia in cui si deve raccontare la vita vera, e in essa le persone sono stratificate da vari sentimenti, da principi, ideali, sogni e concezioni che non sempre combaciano con quello che ci è stato inculcato con la nostra educazione. Il buonismo non avrebbe di certo retto il peso del senso profondo del romanzo: Ma siamo davvero noi a scegliere? Dinanzi a un bivio, quando la vita ci pone di fronte alla scelta che cambierà per sempre il nostro percorso esistenziale, siamo liberi dai catenacci interiori a cui ci hanno legati genitori, società, condizionamenti, religione ed altro? Oppure siamo convinti che tutto è predestinato e quindi il Libero arbitrio è solo un modo per essere presi in giro, per essere illusi?

Le tante domande a cui sono andata soggetta quando la trama di “Libero arbitrio” ha fatto capolino nella mia vita, le ho districate attraverso “Segni” (racconto edito 0111 Edizioni scaricabile gratuitamente qui), le due protagoniste Ester e Rebecca, ancora adolescenti, in una qualunque giornata d’estate danno inizio a una serie di coincidenze, di piccoli segni che accomunati formano un puzzle a cui daranno un significato solo una volta donne. Quante volte abbiamo creduto che un incontro, un evento, un dato sentimento non erano figli del caso ma piccole spinte da parte della Vita per farci arrivare in un dato luogo in un dato momento della vita per poter ottenere quel “Qualcosa”? La rivelazione, l’illuminazione, la risposta! E allora? Se esistessero i Segni esisterebbe comunque il Libero arbitrio e viceversa?

Non sto qui a raccontarvi se Ester e Rebecca abbiano o meno trovato la soluzione all’enigma, ma posso solo aggiungere che scrivere non deve per forza essere una lacerazione interiore, un taglio profondo tra ciò che siamo e quello che vogliamo essere o che mostriamo agli altri, può anche essere un modo per rendere leggera la vita. Necessitiamo di un po’ di leggerezza, di un pizzico di magia, di polvere di fata che ci pizzica il naso per consentirci di respirare e di poter sognare, in un periodo storico dove tutto è così serioso e pessimistico.

Scrivere è raccoglimento, solitudine, concentrazione ma è anche darsi agli altri. Quando si concede a qualcuno di leggere la propria opera gli si apre una porta sul proprio mondo interiore, su quel periodo della propria vita, su parte delle proprie scelte

Con la scrittura le bugie hanno ragione d’esistere, essa dà punti definiti in spazi infiniti. È quella parte di me che in caso di drastiche scelte salverei sempre e comunque.

Caterina Armentano


L’autrice

Caterina Armentano, nata e residente in Calabria, è venuta in contatto con la scrittura in tenera età, dopo aver scoperto l’amore per la lettura. Folgorata dai diversi universi celati nelle pagine dei libri, decise lei stessa di creare fiabe e racconti. In età adulta si dedica con più serietà alla sua passione pubblicando nel giugno 2006 una raccolta di poesie “Il sentiero delle parole” edito Torchio Editore, nel febbraio 2008 una raccolta di racconti “Sotto l’albero di mimosa” edito Aletti Editore, e nel novembre 2010 il romanzo “Libero arbitrio” edito 0111 Edizione, ripubblicato in formato e-book, per la stessa casa editrice, nel gennaio 2014. Nello stesso periodo pubblica, sempre con 0111 Edizione “Segni” spin off di Libero arbitrio. Numerose poesie, racconti e fiabe sono state inserite in varie raccolte antologiche. Le tematiche da lei trattate sono il femminicidio, la violenza sulle donne e le problematiche sociali. Ha partecipato a diversi concorsi con buoni risultati. Collabora con il sito Good Morning.it con mansione di redattrice. Ha collaborato con il web magazine Fantasy Planet. Ha pubblicato sul web vari articoli di psicologia, spettacolo e cronaca. Per TruFantasy cura la rubrica “Donne Mitiche” dedicata alle donne più influenti della storia e della letteratura. Condivide l’amore per il fantastico con le sue due bambine, con le quali inventa mondi incantati. Potete trovare qui il suo blog personale.


Lettori, cosa ne pensate di Caterina? La conoscevate già? Io trovo sia davvero una donna in gamba, impegnata su tanti fronti. Spero di riuscire a leggere presto i suoi racconti ed i romanzi. Potete trovare qui il romanzo “Libero arbitrio” in formato cartaceo oppure qui in formato eBook.

Ringrazio tantissimo Caterina per la disponibilità e per aver condiviso con noi il suo pensiero sul tema “scrittura-lettura”!

A presto!

Ale


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