Special review: My Clarity by M. Clarke

Creato il 25 marzo 2014 da Anncleire @anncleire

 

Sometimes life sucks big time. It takes you on a roller coaster ride, drags you through the mud, smears it on your face until it takes every bit of your air and you can’t breathe. But don’t ever let it take your beautiful smile away. Don’t ever let it stop you from being the beautiful person you are. Don’t ever let it stop you from seeing the beauty in the world.

“My Clarity” è una new adult romance, standalone della straordinaria M. Clarke, meglio conosciuta come Mary Ting. Mi ha conquistata fin dalla prima pagina e sono estremamente felice di aver ricevuto l’inaspettato e graditissimo dono di leggerlo in anteprima, perché si il libro esce a maggio. Era un po’ che questa storia bolliva nella testa della Clarke e devo dire che meritava davvero di essere raccontata . Una storia tenera e romantica che mi è rimasta nel cuore.

Ancora scossa dopo la morte del padre, Alexandria spera di trovare sia indipendenza che sollievo dal suo dolore partendo per il college. Però, la vita la sorprende quando scopre che la sua compagna di stanza non è la persona che immaginava fosse.

Gli unici interessi di Elijah sono fumare, i tatuaggi e correre con la macchina da corsa per avere denaro facile. Una vita dura lo hanno reso apatico e indifferente, finché Alexandria non entra nella sua vita. Quando i loro cammini si incontrano, il terremoto inizia.

Un incontro inevitabile, un’attrazione innegabile e una inaspettata possibilità di amare – saranno abbastanza?

Quando scegli un libro generalmente hai già un’idea in testa di cosa accadrà, ma non è mai come ti immagini. Quando ti sorprende, ti lasci avvolgere dai fatti, ti immergi in una trama che ti lascia in un mare di tenerezza, ma allo stesso tempo non ti culla, anzi ti sconvolge, ti turba, ti dona un insegnamento che non ti immagini. La Clarke ha sempre storie molto dolci in testa e le propone con la delicatezza di chi crede davvero nell’amore. Non giriamoci intorno, ci troviamo di fronte una romance con i fiocchi, una new adult, quel genere che va tanto di moda ultimamente. I protagonisti infatti sono tutti studenti del college, iscritti ad anni differenti, ma accumunati da quel senso di distacco che tanto caratterizza gli studenti americani che partono per il college e la voglia di farcela da soli. Uno degli aspetti che più mi è piaciuto è la narrazione a punti di vista alternati di Alexandria e Elijah che permette al lettore di immergersi visceralmente nella storia e viverla appieno, senza risultare troppo sdolcinato. La scrittrice infatti riesce a compensare mirabilmente gli elementi drammatici a quelli romantici in un mix irresistibile che guida il lettore in una storia appassionata, a tratti frustrante per la tensione sessuale che si crea, a tratti lacrimevole per il terremoto emotivo che Alexandria e Elijah scatenano insieme. Alexandria ha vissuto da pochissimo l’esperienza più traumatica della sua vita, la morte del padre, che la segna inevitabilmente, in un modo che non avrebbe mai creduto possibile. Il dolore è atroce che urla nel suo cuore, e dopo mesi, cerca di sollevarsi dal buco nero in cui è caduta, andando via per il college, trasferendosi nel vecchio appartamento del cugino. Elaborare il lutto, tornare a vivere senza il senso di colpa è la cosa più difficile che la ragazza abbia mai affrontato. Non solo perché comunque inizia delle nuove esperienze, e queste hanno sempre bisogno di un certo tempo per essere assorbite, ma anche perché incontra immediatamente Elijah… che di certo non passa inosservato, anzi, predomina la scena come solo un ragazzo bello e impossibile può fare. In realtà è tutta apparenza, perché Elijah è molto più di un pacco di muscoli capace di sciogliere con un’occhiata. Non c’è solo un aspetto fisico che urla attenzione, ma anche la sua gentilezza, il suo essere adorabilmente premuroso, un uomo fatto, ma che non teme di mostrarsi fragile, che la sofferenza l’ha vissuta e l’ha abbracciata anche se non l’ha totalmente metabolizzata. Perché c’è la facciata che si mostra al mondo… e poi c’è il nocciolo di chi siamo che si nasconde, si protegge, si esalta, in un connubio di sensi che non lascia indifferente, che in un certo senso compenetra gli strati e fugge per non dilaniarsi. È questo che rende la storia intensa e indimenticabile. Questo continuo scambio non solo di sguardi infocati ma di comprensione reciproca. Se Alexandria si lascia subito prendere dall’attrazione che in lei scoppia come un fuoco irrefrenabile, Elijah la nega, la combatte, la sviscera, cerca di non farla emergere ma essere costantemente in contatto non lascia spazio a molte scelte, non puoi far altro che vivere le emozioni che ti si scatenano dentro.

Alexandria è molto più consapevole di ciò che prova e lo abbraccia anche se le costa scelte difficili e privazioni, Elijah deve fare i conti con un passato che lo tormenta e che sembra farlo tornare indietro invece che avanti… in un continuo andirivieni di emozioni.

L’ambientazione non è ben definita, potrebbero ritrovarsi in qualunque città americana, con un college, ciò che conta però è il fulcro intorno cui ruotano tutte le vicende, casa di Elijah e la collocazione delle gare del ragazzo, che segnano sempre in maniera molto precisa le svolte nelle vicende, sottolineando i cambi che avvengono tra i due ragazzi. Non è solo correre per vincere o il pericolo che si corre anche solo stando sugli spalti, è quel guizzo di adrenalina che li percorre entrambi e li lascia con il fiato in gola, perché in fondo vogliono entrambi la stessa cosa.

Il particolare da non dimenticare? Un chitarra…

Magico, emozionante, rapido e tenero, “My Clarity” è un faro acceso nella notte, un libro irresistibile, una storia d’amore di quelle dal vago sapore immortale, che sembra scontata e invece regala sempre una sorpresa e una lacrima, per una storia che resta. Probabilmente questo è il mio libro preferito della Clarke/Ting che continuerò a rileggere all’infinito, senza staccarmene mai.

In uscita il prossimo maggio, vi consiglio di segnarvelo nel vostro calendario, davvero imperdibile. A maggior ragione perché si tratta di uno standalone senza ulteriori seguiti o romanzi compagni.


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