Poco importa che siano grigie, nere, rosse o blu, che siano cinquanta piuttosto che dodici oppure venti. Ciò che inizia davvero a fare paura è l'uso smisurato del termine "sfumatura", che sembra ormai dilagare sugli scaffali delle librerie.
Ecco quindi un piccolo speciale di tre puntate dedicato appunto a questo preoccupante fenomeno, che prende il via oggi con un approfondimento su quel vocabolo ormai così inquietante: sfumatura.
Anni fa "Twilight" diede il via a un'infinità di romanzi sui vampiri, aprendo la strada al genere Urban Fantasy. Pericolosi e bellissimi, assetati di sangue, ce li siamo sorbiti in tutte le salse possibili: centinaia e centinaia di titoli, spesso la fotocopia - ridicola e imbarazzante - l'uno dell'altro, una marea di letture stereotipate che contava ben pochi romanzi degni di questo nome. Vampiri a non finire, quindi, e una domanda che piano piano si faceva strada tra i vari blog: esaurito il filone, a chi toccherà dopo?E' arrivato il distopico, un'entrata un po' in sordina sebbene con un numero di pubblicazioni di tutto rispetto. Continua ad esserci, senza picchi estatici o crolli inesorabili. Non certo quell'invasione di massa che a suo tempo venne promossa dalla saga di Stephanie Meyer, insomma.Ma ecco che ora, volgendo lo sguardo all'orizzonte letterario, si profila uno scenario tremendamente angosciante: il successo ampiamente immeritato della saga "Cinquanta sfumature di..." di E. L. James, che sembra aver dato il via alla pubblicazione di una serie di discutibili romanzi ad alto contenuto erotico (ed ad altrettanto alto contenuto di banalità). Non commento i libri di quest'ormai popolare autrice, ho letto il primo - una pagina sì e dieci no - e mi è bastato. In formato digitale, ci tengo a precisarlo, perchè nessun albero, giunco o ramoscello merita di essere trasformato in un cumulo di simili sciocchezze. Due sole sono state le considerazioni positive, ed entrambe esulano dal contenuto del libro: in primis, tanto di cappello a chi ha promosso il romanzo, perché riuscire a vendere così tante copie di un così brutto libro è un'impresa che sfiora l'impossibile (le migliaia di lettori con due fette di salame sugli occhi certo aiutano). L'altro aspetto positivo, o forse è il caso di dire esilarante, è dato dalle spettacolari recensioni che si trovano su Anobii: ironiche, sarcastiche e stupendamente spassose, ho riso fino alle lacrime, davvero.
Parodie che spaziano in lungo e in largo l'universo letterario e non risparmiano nemmeno il mondo dei fornelli. Ebbene sì, nel frigorifero di casa vostra si nascondo impensabili strumenti erotici pronti a scatenare la vostra libidine. Che dire quindi di una copertina rivisitata, con la cravatta fatta di bacon (vuoi per la vicinanza con la cugina porchetta?) in "Fifty shades of bacon" e in "Fifty plates of bacon", e perché no, un succulento pollo - tassativamente legato - in "Fifty shades of chicken", una raccolta di sensuali ricette come minimo afrodisiache tra le quali non può certo mancare la "Vanilla chicken". Ah, ah.
Nel bersaglio delle temibili - o forse è il caso di dire terribili - sfumature troviamo anche importanti personaggi della letteratura internazionale (quella seria, però, rigorosamente in tinta unita): a farne le spese è ad esempio l'investigatore più famoso della storia, in "Fifty shades of Sherlock Holmes", sfortunato protagonista di questo fantasy storico dal taglio erotico. Non è andata certo meglio ad Alice nel paese delle Sfumature... ehm, delle meraviglie, di colpo trasformatasi nell'avvenente protagonista diciottenne di un romanzo - Fifty shades of Alice in Wonderland - che vanta una copertina dalla grafica palesemente fallica. Stessa sorte è toccata a Cappuccetto Rosso in "Fifty shades of Red Riding Hood"- che di rosso sembra in realtà avere solo un bustino attillato - più che pronta a lasciarsi cadere nelle grinfie di lupo molto, ma molto cattivo.
Peccato solo che la signorina Alcott avesse troppo buon gusto in fatto di libri, motivo per cui non avrebbe mai letto, né tanto meno scritto, assurdità di questo genere.
Insomma, di parodie targate "Fifty shades" ce ne sono davvero tante, sicuramente troppe. Anche restando semplicemente nel campo dei colori mi sono imbattuta in quelle rosa, in quelle beige, marroni e addirittura in quelle nere e blu.
Voi che ne pensate? Ne conoscete o ne avete trovate delle altre? Condividete le terribili "Fifty shades of..." in cui vi siete imbattuti con noi, indicandole nel vostro commento!
Non mi resta che darvi appuntamento alla prossima puntata di questo speciale e... Tante buone sfumature a tutti! ^_^