Speciale "Black Friars - L'Ordine della Chiave": la recensione del libro

Creato il 15 luglio 2011 da Lauragiussani
Cari lettori, anche se i problemi con la connessione persisteranno ancora per qualche giorno (e gli aggiornamenti del blog purtroppo ne risentono di conseguenza) non potevo proprio mancare questo appuntamento, né tantomeno posticiparlo. Non nascondo di aver fatto i salti mortali per trovare il modo di pubblicare questo post, ma ci tenevo davvero moltissimo a postarlo proprio oggi!
Perchè? Beh, è semplicissimo...
E' uscito giusto oggi, giovedì 15 luglio,  l'attesissimo "Black Friars - L'Ordine della Chiave" di Virginia de Winter, pubblicato dalla casa editrice Fazi nella collana Lain. Quale migliore occasione per proporvi la recensione del libro?
Vi ricordo che è in corso un'intero speciale dedicato al romanzo (e in generale all'intera trilogia): vi aspettano quindi ancora molte sorprese!

Titolo: Black Friars - L'ordine della chiaveAutore: Virginia de WinterEditore: Fazi (collana Lain)Data uscita: 15 luglio 2011Pagine: 481Prezzo: 17,50 euro
Trama: Avventura, cappa e spada; una storia d'amore passionale e tempestosa; storie di spiriti e demoni, vicende di antiche famiglie regnanti, giovani principi e figli di re; atmosfere medievali, ancestrali e cupe. Ma anche storie vere, sotto il velo nero della narrazione.
Uno scenario intriso di suggestioni che riecheggiano fra i vicoli di una città affollata di esseri pericolosi e irresistibili, per i quali l’autrice si è ispirata ai fatti e ai luoghi dell’Italia dai suoi albori al mondo contemporaneo. Una società inquietante, rischiarata dalla luce flebile delle candele, dove imperversano sette e confraternite che contaminano l'aria con il loro influsso malefico. Questo il mondo che Eloise Weiss si trovava ad affrontare ne L'ordine della spada: ma dov'è che tutto ha inizio?
Axel Vandemberg, giovane erede al trono di Aldenor, non è altro che una matricola il cui sogno è diventare un giorno Duca dell'Ordine della Chiave, conquistando prestigio e rispetto.
Ma la carica è ricoperta da Rafael Valance, sul quale all'improvviso ricadono i sospetti per l'omicidio della fidanzata Emelyn. Il primo assassinio di una lunga serie.
Storie dell’orrore prima di andare a dormire. Storie che si raccontano ai bambini, storie malvagie con un fondo di verità. Virginia de Winter riporta in vita il lato oscuro delle favole, la loro grottesca bellezza e l’ancestrale terrore che sono capaci di suscitare.

RECENSIONE: Affascinante prequel dell'omonima trilogia fantasy dall'atmosfera prettamente gotica e satura di intrighi e misteri. Un romanzo corposo, completo e accattivante, capace di incantare dalla prima all'ultima pagina.(Livello spoiler: basso)

Nebbie dense e foschie impalpabili che s’intrecciano a raffinati pizzi neri, cimiteri sovrastati da cieli notturni, pugnali lucidi di sangue, lucchetti e ghirigori incrostati di ruggine e d’argento, intrighi illuminati da deboli lanterne e sontuosi candelabri, corsetti e gonne vaporose che celano segreti e peccati, mentre incubi, sogni e illusioni si riflettono in uno specchio che narra agghiaccianti omicidi delle fiabe… Tutto questo è “L’Ordine della Chiave”, nuovo capitolo della trilogia Black Friars nonché prequel de “L’Ordine della spada”, che ci riporta nell’immaginaria e gotica Vecchia Capitale, il fulcro di quel mondo accuratamente disegnato dalla penna dell’italianissima Virginia de Winter. Un’autrice, la cara Virginia, capace di incantare con la bellezza delle parole. La sua storia, complessa e intricata, avvincente e struggente, non è solo un racconto messo nero su bianco. E’ forma e contenuto al tempo stesso. Lo stile è personale, inconfondibile e splendidamente originale. Tratteggia con evidente cura una pagina dopo l’altra, dando spazio a descrizioni evocative ricche di passaggi curiosi e affascinanti, giocando con le parole, gli aggettivi e i verbi, pedine che allinea in schieramenti tattici del tutto imprevisti e sorprendenti. E’ uno stile ricco, dai termini spesso ricercati e che trasudano suoni e atmosfere capaci di avvolgere il lettore e trascinarlo per le strade della Vecchia Capitale. I dialoghi imprimono un ritmo calzante al racconto, stemperano la dolcezza – struggente ma mai banalmente glicemica – in un’ elegante ironia, dosando le emozioni che emergono prepotentemente dalle pagine in una miscela estremamente equilibrata. Molto ad effetto la scena del funerale della bella Emilyn Kristian, fidanzata di Rafe Valance, Duca della Chiave. Uno spaccato davvero ben studiato ed emotivamente denso, che imprime un cospicuo spessore alla narrazione, catturando l’attenzione e la curiosità del lettore fin dalle primissime pagine. Molti sono i personaggi che ho apprezzato, tutti sapientemente delineati. Trovato particolarmente spazio in questo volume le figure di Bryce, Gilbert Morgan, Ross Granville, Rafe e soprattutto Belladore, figura chiave il cui potenziale è stato sfruttato al meglio. Ovviamente i riflettori sono puntati sulla coppia principale, Axel ed Eloise, anche se sarebbe più corretto dire che l’intero libro ruota fondamentalmente attorno alla figura del secondogenito Vandemberg. E’ proprio con il giovane principe che la de Winter da il meglio di sé: è quel personaggio semplicemente perfetto, in bilico tra pregi e difetti, colpe e desideri, logica e istinto. Un protagonista maschile di tutto rispetto, vero fino al midollo e fortunatamente lontano anni luce dai surrogati stereotipati che infestano le pagine di molti, moltissimi romanzi appartenenti a questo stesso genere. Invece di allinearsi e dare vita all’ennesima storia fotocopiata, l’autrice ricerca strade nuove e mai percorse prima. Ed è così che otteniamo un libro che narra – tra le varie cose - anche di vampiri senza quasi mai usare il suddetto – e troppo spesso abusato – termine, preferendogli piuttosto l’etichetta di “redivivo”. Creature della notte che caratterizzano profondamente il romanzo senza però snaturarlo o sminuirlo nei contenuti. La natura umana di Axel, ancora una volta, ne è la riprova. Bryce è quel tocco esilarante di puro divertimento in grado di alleggerire i passaggi più cupi, lenti e a tratti dolorosi, intrecciandosi magnificamente prima ai flashback incentrati su Axel ed Eloise, al loro reale incontro e poi ai sogni/illusioni dei quali è vittima lo stesso fratello. A scandire il ritmo del racconto ci pensano poi un susseguirsi di particolari omicidi. Anche qui l’autrice non si risparmia, prendendo ispirazione dal mondo delle fiabe e portando sulla scena rivisitazioni di favole ben note, che il lettore non può fare a meno di riconoscere con un misto di sorpresa e piacevole curiosità, cercando di individuare il nesso logico, l’intricato disegno che la de Winter pone alla base del romanzo e che scopre volutamente a piccole dosi, facendo procedere il racconto per gradi. Ho apprezzato molto questo romanzo, anche più del primo, benché in entrambi i casi il mio giudizio sia estremamente positivo. L’Ordine della Chiave mantiene tutti i pregi del volume precedente, e si arricchisce inoltre di una completezza e di una chiarezza che fa luce sui punti che nello scorso libro erano rimasti avvolti da una sottile nota di confusione. Ad aiutare il lettore ci sono inoltre due mappe, una all’inizio e una alla fine del libro, che permettono di seguire con maggiore cura l’evolversi della storia, forte di uno schema nitido, preciso e di facile consultazione. In questo modo non vi è più alcun dubbio sulla dislocazione geografica delle varie strutture e territori (Aldenor, la Vecchia Capitale, la Cittadela, il Presidio, etc.), e la concentrazione può essere totalmente rivolta alla narrazione stessa. Personalmente apprezzo lo stile di quest’autrice ormai da molto, moltissimo tempo. Un modo di scrivere sobrio ed elegante, che riesce a dare il meglio di sé solo se supportato da contenuti altrettanto ben delineati, ricchi e dai risvolti inaspettati. Black Friars possiede entrambi i requisiti, riuscendo così a suscitare emozioni che arrivano dritte al cuore – e alla mente – del lettore. Concludo attribuendo a questo accattivante prequel quelle cinque stelline che raramente assegno le mie letture (il primo romanzo della trilogia ne ha avute quattro), e che tengo solitamente di riserva per le occasioni veramente speciali! 

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