Vincitore del Premio della Giuria della 65° edizione del Festival di Cannes l’ ultimo film di Ken Loach “The Angel’s share” mette in scena Glasgow, casse proletaria e neorealismo.
La frase chiave del film: “Nella vita per cambiare bisogna avere una possibilità“
C’è poco da fare ma alcuni registi sono proprio come il wiskey, più invecchiano e più migliorano. Lo sapevamo di Clint Eastwood o di Martin Scorsese, ma ora abbiamo la conferma anche da parte di uno dei registi più duri ed intransigenti che ci siano nel panorama europeo: Ken Loach. Ma stavolta qualcosa è cambiato. Non ci sono più le lotte operaie, il mood operaio post Thacher o le diatribe di un melting pot non sempre smaltito ed assimilato, stavolta il regista decide di sorprendere il pubblico e sorprendersi girando una graziosa ed amabile commedia.
La storia racconta di Robbie, un giovane proletario con qualche problema di giustizia alle spalle, che per sfuggire nuovamente alla galera decide di fare una piccola società con altri nelle sue stesse condizioni e di buttarsi a capofitto in una impresa legata al wiskey. In realtà anche quella sarà una nuova truffa.
Messo da parte l’acme di rabbia e di denuncia, coadiuvato da una sceneggiatura di ferro scritta da Paul Laverty, Loach non cambia l’oggetto di studio e di ricerca preferito, ovvero l’uderworld proletario con tutti gli annessi e connessi, ma solo le modalità di rappresentazioni, dimostrando che si può essere sempre crudi, taglienti e toccanti anche con una commedia. Se la purezza dello sguardo rimane intatta, cambiano i ritmi e le situazioni, che vanno a smussare il pessimismo tipico del regista. Nulla da eccepire, anzi solo da lodare. Loach riesce nella non comune impresa di essere leggero e critico senza perdere un colpo, e merito di ciò è dato senza dubbio dallo strepitoso cast di attori, su cui primeggia Paul Brannigan.
Nelle sale cinematografiche italiane dal 13 dicembre 2012.
“A cura di Katya Marletta con la collaborazione di Gabriele Marcello“
Pacman
Nostradamus
Magical Cat Adventure
Snake