This is 40 – Questi sono i Quaranta, è una commedia scritta e diretta dal regista newyorkese Judd Apatow, famoso per il suo fortunato esordio alla regia con 40 anni vergine.
I protagonisti del film sono Leslie Mann e Paul Rudd, rispettivamente sua moglie e suo migliore amico nella vita reale, sorella e cognato di Alison Scott (Katherine Heigl) in Molto Incinta, film diretto dallo stesso regista nel 2007.
Considerato lo spin-off cinematografico di quest’ultimo in realtà This is 40 non è né un prequel né un sequel di Molto Incinta bensì per dirla alla Pedro Almodovar, “quarantenni sull’orlo di una crisi di nervi”. Battute a parte, This is 40 non è una classica commedia americana perche’ non rientra perfettamente nello schema convenzionale del genere.
I coniugi Pete e Debby sono alle prese con l’educazione delle proprie figlie e sono sull’orlo della bancarotta (la casa discografica di Pete sta per fallire mentre il negozio di Debby subisce delle perdite a causa dei raggiri di una delle sue due commesse). Come se non bastasse, Debby cerca faticosamente di creare un rapporto con il padre che ha lasciato lei e la madre quando era molto piccola e Pete deve mantenere un padre miserabile con seconda famiglia a carico. In tutto questo Pete e Debby devono tener vivo il loro matrimonio sia sessualmente che affettivamente, cosa non facile considerati tutti i problemi che minano la stabilità della loro coppia.
La prima parte del film è certamente la più debole e la durata di due ore è francamente eccessiva per una commedia che si dilunga fin troppo senza mantenere il ritmo incalzante. Il vero punto di forza di This is 40 e’ il modo in cui il regista si serve dei suoi personaggi per raccontare le problematiche che hanno afflitto una, due o forse perfino tre generazioni. La figlia maggiore di Pete e Debby non riesce a fare a meno di computer, iphone, ipad, ipod e la sola idea di perdere un episodio di Lost la fa andare su tutte le furie. Debbie e’ rimasta incinta quando era molto giovane ed essendo stata abbandonata dal padre da bambina, non solo crede che il marito resti con lei solo per le sue responsabilita’ genitoriali ma non crede neanche di poter essere piu’ desiderabile.
Debbie e’ infatti una donna fragile che e’ terrorizzata dall’incedere degli anni e da una giovinezza che sfiorisce, mente spudoratamente sulla sua eta’ (i famosi 40 anni del titolo) ed e’ affascinata dal corpo e dalle conquiste della sua giovane commessa, interpretata dalla meravigliosa Megan Fox. Pete e’ un uomo infantile che mente alla moglie che si tratti dei conti della sua casa discografica o dello spazio che ama ritagliarsi per i suoi videogiochi, pur di non assumersi le proprie responsabilita’. Allo stesso modo e’ un idealista che non accetta le ingiustizie e che rimane deluso quando promuovendo la musica di uno dei suoi artisti preferiti, Graham Parker, a discapito di musica commerciale che gli frutterebbe certamente piu’ introiti apprende da quest’ultimo che gli ha preferito un contratto con la serie Glee.
Le dinamiche di questa coppia sono molto interessanti perche’ Pete e Debbie rappresentano una generazione di adulti che non vuole crescere perche’ a sua volta figlia di una generazione precedente incapace di fornire delle solide basi emotive su cui costruire una stabilita’ affettiva. I coniugi si amano ma non hanno la maturita’ di gestire tutte le responsabilita’ che comportano figli, lavoro e dei genitori altrettanto immaturi. Pete e Debbie sono in sintonia e vanno splendidamente d’accordo quando sono soli e riescono ad essere spontaneamente complici nel gioco ma e’ quando tornano a casa ed i soliti problemi tornano a sommergerli che non ce la fanno proprio a non prendersi a capelli! In fin dei conti questo film non e’ altro che un manuale per coppie alle prese con una crisi matrimoniale che se vogliamo offre una soluzione divertente ed originale.
Se avevate riso a crepapelle guardando 40 anni vergine e un po’ meno per Molto incinta, questa commedia vi stupirà non solo perché da ridere c’è ben poco ma perché riesce perfino a commuovere e ad emozionare. Questo film ha forse il peggior difetto che una commedia possa avere cioè quello di non far ridere ma le va riconosciuto il merito di aver scardinato gli elementi del genere con particolare sagacia. non solo non è una commedia demenziale ma riesce a delineare i protagonisti a tutto tondo con una vera e propria indagine psicologica.
Un film da non perdere perche’ assieme agli elementi della classica commedia america combina l’humour e l’attenzione psicologica propria di commedie francesi di successo. Certo ha i suoi difetti e non mancano i classici stereotipi del cinema americano ma offre una chiave di lettura sui temi che comunamente affligono la societa’ del terzo millennio e vale quindi la pena trascorrere due ore guardandolo.
In Italia l’uscita è prevista per il 18 Aprile 2013.
di Rossella Maiuccaro