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Speciale Cinema – Un’altra recensione di The Impossible di J. A. Bayona

Creato il 03 febbraio 2013 da Oggialcinemanet @oggialcinema

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Tratto dalla vera storia della famiglia Alvarez-Belon, The Impossible ripercorre il disastro naturale abbattutosi sulle coste della Thailandia durante il giorno di S. Stefano 2004, quando migliaia di turisti affollavano i villaggi turistici della zona.
Maria, Henry e i loro tre figli piccoli si stanno godendo la giornata in piscina. Il sole è caldo, l’aria tranquilla delle vacanze presenta solo due possibilità: divertirsi o riposarsi. All’improvviso però tutto cambia. Un rumore assordante e chiaramente maligno si diffonde e sovrasta a poco a poco ogni suono: un’onda gigantesca invade tutto. Sopravvivere e ritrovarsi diventerà l’unico obiettivo.
The Impossible è una produzione spagnola girata in lingua inglese che ha travolto i record di incassi spagnoli. Non si fatica a capirne il motivo: il film catapulta lo spettatore all’interno dello tsunami.
The Impossible è, infatti, un film molto visuale, molto drammatico e molto intimista. Lo sguardo dello spettatore va dritto nel cuore degli affetti famigliari ed è facile farsi coinvolgere da ciò che sta accadendo sullo schermo. Questa pellicola riesce davvero a trascinarti all’interno degli avvenimenti, risultato possibile grazie a regia, scenografia, effetti speciali e, ovviamente, agli attori protagonisti.
Naomi Watts (Mulholland Drive, King Kong, 21 grammi) interpreta Maria, la madre di famiglia, ed ha ricevuto, per questo ruolo, la nomination all’Oscar come miglior attrice protagonista. Mentre Ewan McGregor (Trainspotting, Star Wars Episodio 1, Moulin Rouge) interpreta il padre, Henry. Questi due personaggi sono reali, bucano lo schermo. Ma la vera star del film è senza dubbio il bravissimo Tom Holland (interprete del figlio maggiore Lucas), al suo debutto internazionale. Il ragazzo è vero, in ogni sua espressione, gesto o decisione (merito ovviamente anche della sceneggiatura di Sergio G. Sanchez che ha confezionato un personaggio così carismatico e profondo) tanto che a tratti è difficile pensare di avere di fronte “solo” un attore. Da ammirare anche gli altri due piccoli interpreti ed il cameo di Geraldine Chaplin (primogenita del grande Charlie).
Ciò che dà uno spessore particolare al film, però, è la regia a cura di Juan Antonio Bayona (The Orphanage) che non solo cattura l’essenza della disgrazia, sia umana che ambientale, ma ce la fa rivivere, come se fossimo noi in mezzo a quell’acqua, come se stessimo noi vivendo quelle difficoltà e quelle emozioni, come se stessimo noi lottando contro la forza degli elementi.
Elementi che in questo film sono stati ricreati con maestria ed ostinazione. In una pellicola che ricostruisce una storia vera, la disgrazia di milioni di persone, gli esperti di effetti speciali e lo scenografo si sono ritrovati d’accordo su una cosa: c’era bisogno di autenticità. Niente trucchi digitali: “Sforzarsi di realizzare il film alla vecchia maniera…usando set veri e propri.” Ma soprattutto: acqua vera. La ricostruzione dello tsunami ha richiesto ben un anno di lavoro e le riprese sono durate un mese e mezzo. I set utilizzati sono stati i veri luoghi dove tutto è successo. Non stupisce che lo spettatore sia travolto dall’autenticità delle immagini.
Guardando un film tratto da una storia vera, spesso ci si chiede fino a che punto siamo di fronte a fatti o reinterpretazioni. La sceneggiatura di questo film è tratta dal libro di Maria Belon e tutto il gruppo di lavoro ha potuto lavorare a contatto con la famiglia, traendone ispirazione e forza e supportandosi con filmati ed articoli di giornale. La storia che The Impossible vuole raccontare è, in definitiva, non solo quella della famiglia Alvarez-Belon, ma quella di milioni di persone, di un paese e della sua voglia di sopravvivere, aiutare e tornare a vivere.
The Impossible è travolgente in ogni suo aspetto. Dal 31 gennaio al cinema.

di Mara Telandro


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