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Speciale "Cinquanta Sfumature di Fenice" - RECENSIONE - Un assistente personale

Creato il 08 ottobre 2012 da Lafenice

Posso solo dire.. continua il veleno! Parliamo della sfumatura n°2: attenzione - contiene lievi tracce di Spoiler!
Un assistente personale di Portia da Costa tratto da “12 Piccole Sfumature” HarlequinMondadori
Miranda é una donna di potere all'interno di una azienda non meglio definita: bella, di successo, letale nella sua abilità di ottenere sempre ciò che vuole. Un giorno, al termine di una difficile riunione di lavoro, ritorna nel suo ufficio e subisce il fascino del bell'assistente che fino a quel momento non aveva neanche minimamente considerato (ma che scopriremo in seguito, la affascinava sin dal primo momento – li definirei “i miracoli delle illuminazioni post-orgasmo”), Patrick. L'uomo la condurrà in un lungo viaggio fatto di strane posizioni sessuali – alla faccia dell'equilibrismo più spinto – di violenta sottomissione e di piacere, quello con la P maiuscola, quello totalizzante ed animalesco, proprio come piace alla nostra amica Miranda. Dopo mesi trascorsi a non pensare ad altro se non al sesso con lui, finalmente la nostra cara Miranda troverà il coraggio di confessargli il suo smisuratissimo amore – perché lei lo ama, cosa pensavate voi?! -  ed ecco che, finalmente, vivranno per sempre felici e contenti – in tanti diversi modi e secondo tante, improbabili, angolazioni.
Lo stacco tra la situazione iniziale – rapporto capo-assistente – e quella successiva – rapporto “schiava-padrone” - risulta totalmente campato per aria, data la brevissima introduzione a questo momentaneo scambio di ruoli, e l'assenza di una giustificazione che abbia un minimo di senso. Carina l'idea del “rapporto sul posto di lavoro”, un po' meno il suo epilogo: melenso, per nulla in linea con il carattere più o meno porno del racconto, e troppo, troppo scontato. La storia poi non esiste: o almeno, vengono descritti diversi incontri sessuali intervallati da uno stacco di qualche riga bianca.. ma non credo possa definirsi “storia” nel senso più tradizionale del termine. La gamma di situazioni che i due protagonisti si ritrovano a vivere risulta a dir poco esilarante e per nulla verosimile: la fantasia galoppa, l'ormone tace, e lo sbadiglio fa capolino. Seduzione inesistente, a meno che non decidiamo di considerare come seduzione quelle cinque pagine di minuziosa descrizione di preliminari, che mandavano su di giri la protagonista ed annoiavano un po' la sottoscritta. Sicuramente meglio del primo racconto, non mi convince. Due su due cestinati, media ottima direi.
Voto: 1 mela (meno, meno!)

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