Dopo essere stato uno dei maggiori protagonisti di questa stagione cinematografica, Toni Servillo ha chiuso con il tutto esaurito la stagione teatrale del Teatro Argentina. Servillo è regista e interprete de Le Voci di Dentro di Eduardo de Filippo accanto al fratello Peppe. I fratelli Servillo e la loro forza espressiva sono sostenuti da una compagnia altrettanto abile realizzando uno spettacolo imperdibile per un pubblico il più eterogeneo possibile. Della bellissima compagnia fanno parte Chiara Baffi, Betti Pedrazzi, Marcello Romolo, Gigio Morra, Lucia Mandarini, Vincenzo Nemolato, Marianna Robustelli, Antonello Cossia, Daghi Rondanini, Rocco Giordano, Maria Angela Robustelli, Francesco Paglino.
Le Voci di Dentro ha registrato il tutto esaurito per più di un mese prima a Milano al Piccolo Teatro e poi a Roma, subito dopo lo straordinario successo al botteghino de La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino di cui Servillo è l’indiscusso protagonista. Lo spettacolo è stato considerato uno degli eventi artistici dell’anno. Si tratta di una delle commedie più nere di Eduardo De Filippo, scritta nel 1948 sulle macerie della seconda guerra mondiale dopo Napoli milionaria!, Filumena Marturano e La grande magia. Carica di pessimismo sul futuro dell’umanità, la piéce rappresenta una farsa napoletana crudele e sarcastica che mostra un Eduardo inedito e piuttosto cinico. La commedia ha un testo molto complesso in cui Eduardo critica amaramente l’istituzione della famiglia ritraendo la caduta di valori della società italiana del dopoguerra. Il grandissimo successo di questo spettacolo in un momento in cui l’arte e la cultura in genere sono notoriamente in crisi richiamano l’attenzione sull’importanza delle tradizioni e sul talento di uno dei più grande drammaturghi e attori di sempre. Nonostante lo sfondo partenopeo e dialettale, le ipocrisie umane assumono in questa piéce una dimensione universale. Toni Servillo ha infatti dichiarato che Eduardo è il più straordinario e forse l’ultimo rappresentante della drammaturgia contemporanea popolare.
“Certi sogni sono talmente belli che sembrano operette di teatro”, scrive nelle prime righe del testo Eduardo. Il protagonista Alberto Saporito sogna infatti l’assassinio di un amico ed immagina che ad averlo commesso sia stata la benestante famiglia Amitrano, sua vicina di casa. Il sospetto di Saporito riguardo ad un omicidio in realtà solo sognato, uccide la stima, la solidarietà e la fiducia a favore di sentimenti oscuri come l’ipocrisia, l’odio, l’invidia. Saporito denuncia così la famiglia facendola arrestare, sentendosi infine sia complice che testimone della legittimazione della coscienza sporca. Tuttavia, provata la mancanza di prove l’uomo scagiona la famiglia chiedendogli scusa ma chiudendosi in casa temendo la loro vendetta. La famiglia Amitrano dal canto suo non crede all’inesistenza del delitto e comincia a sgretolarsi quando cominciano ad accusarsi gli uni con gli altri. Quello che ne viene fuori è un ritratto familiare basato sul sospetto e sul discredito reciproco.
La cucina, il luogo per eccellenza dove si svolgeva l’azione di Eduardo, viene qui rappresentata in maniera scarna con soli tre arredi (un tavolo, una credenza e una sedia). Un quadro astratto con oggetti bianchi quasi immateriali che immergono lo spettatore in una visione quasi onirica. Anche quando ricompare la vittima negando che ci sia mai stata un’uccisione Saporito sostiene che sono però venute meno la solidarietà e la fiducia. Secondo Servillo, come sottolinea con il lungo e straziante silenzio del finale, le voci di dentro sono quelle che dovrebbero essere ascoltate nonostante il mondo gridato in cui viviamo.
Toni Servillo sembra ormai giostrarsi con estrema disinvoltura tra cinema e teatro, confermandosi uno degli attori italiani più apprezzati del momento. Al cinema ha ottenuto negli ultimi anni un grandissimo successo di pubblico grazie alle magistrali interpretazioni in film come Le conseguenze dell’amore, Il divo, Gomorra, Una vita tranquilla, È stato il figlio, La bella addormentata, Viva la libertà. A teatro, dopo Sabato domenica e lunedì, che aveva portato in scena nel 2002, torna a lavorare sulla drammaturgia di Eduardo. Solo un attore grande come lui avrebbe saputo riportare in scena una commedia complessa come questa con maestria, intelligenza, profondità e leggerezza. La sua regia alimenta l’inquietudine del racconto con raffinatezza, straordinaria cura dei dettagli e quindi con un’elaborata semplicità. L’allestimento de Le Voci di Dentro di Servillo con la sua analisi spietata della natura umana, è dunque destinato a rimanere nella memoria collettiva. Come attore Servillo è perfettamente in grado di gestire l’interpretazione in modo calibrato ed in sintonia con il fratello reale e fittizio Peppe senza cedere a nessuna smania di protagonismo.
Lo spettacolo è stato in programmazione fino al 2 Giugno al Teatro Argentina ed è in co-produzione con il Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa, Teatro di Roma, Teatri Uniti, in collaborazione con Théâtre du Gymnase, Marseille. La tournee ricomincerà a partire da Ottobre nei maggiori teatri italiani. Le voci di dentro è stato anche scelto per rappresentare il teatro italiano negli Stati Uniti, in occasione dell’Anno della Cultura Italiana e andrà in scena a Chicago dal 25 al 29 giugno 2013 presso il Chicago Shakespeare Theater.
di Rosa Maiuccaro