Pubblicato il 23 ottobre 2012 con Nessun Commento
La frase chiave del film: “Sappiamo quel che siamo ma non quello che potremmo essere”
E’ trascorso un anno e mezzo dall’uscita di Nessuno mi può giudicare, la commedia brillante e irriverente che ha segnato il fortunato esordio alla macchina da presa di Massimiliano Bruno. Viva l’Italia, la suo nuovo film, si appresta a seguine la scia e a suscitare molto interesse e non solo perché è una bella favola comica: questo è anche un film scomodo, che denuncia, attraverso il ritratto della stampalata famiglia del senatore Spagnolo, le tante contraddizioni del nostro Bel Paese e gli scandali di una politica marcia.
“Viviamo in un Paese difficile – esordisce in occasione della conferenza stampa del film il regista e attore Massimiliano Bruno – nel quale i ventenni di oggi hanno bisogno di conoscere come stanno le cose. Il mio film l’ho pensato anche per loro, che rappresentano il futuro della nostra Italia. La commedia è una forma d’arte che dialoga in modo diretto e forte con il popolo, è anche espressione politica, fa ridere ma anche riflettere. In Viva l’Italia ho raccontato alcuni aspetti dei nostri tempi, il finale del film ha infatti una virata riflessiva e propositiva; non è tutto marcio così come molti vogliono farci credere, ho voluto proporre una possibilità di cambiamento, si può vivere in un Paese migliore”.
La componete più “seria” si percepisce infatti dalla prima scena che si apre con uno showman, interpretato dallo stesso Bruno, alle prese con la lettura di un libro, la Costituzione Italiana, nello specifico dell’articolo 1 : “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.” ; nel film vengono citati anche altri articoli.
Se in Nessuno mi può giudicare scherzando sulle escort ha accennato ad un certo tipo di politica in Viva l’Italia il regista ha fotografato senza filtri quella categoria di potenti, gli scandali e un tipo di ambiente macchinoso e corrotto.
Nella sua storia il politico in questione è Michele Spagnolo, un senatore meridionale, interpretato dallo straordinario Michele Placido, che colto da improvviso malore al suo risveglio non può fare altro che dire la verità, diventando così una mina vagante che mette in crisi sia i compagni di partito sia la sua famiglia con varie e tragicomiche conseguenze.
“Mi è bastato leggere il soggetto – dice Michele Placido – per dare il via libera subito alla sceneggiatura. L’idea d’interpretare una commedia sul rapporto cittadino/politica grazie ad una storia costruita sulla figura di un parlamentare tipico degli ultimi anni mi è piaciuta molto, specialmente perché sul finale il mio personaggio capirà che bisogna compiere atri percorsi e attraverso il ravvedimento mandando un segnale preciso per un futuro migliore soprattutto ai suoi figli. Per interpretare il mio Spagnolo mi sono ispirato a tutti, da destra a sinistra. Quello che deve passare del di questo film è il messaggio positivo per i nostri figli, dobbiamo essere propositivi e ottimisti sul futuro”.
Nella storia oltre a Spagnolo entrano in scena altri personaggi chiave ad iniziare dai tre figli del senatore: Valerio (Alessandro Gassman) un bamboccione nullafacente che suo padre puntualmente raccomanda, dal diploma alla laurea fino al posto dirigenziale in azienda; Riccardo (Raul Bova) un medico integerrimo che si è fatto da solo, concreto e impegnato socialmente e infine Susanna (Ambra Angiolini) un’attrice senza talento che parla con la zeppola, affiancata costantemente dal suo agente viscido e calcolatore (Rocco Papaleo).
Altri nomi eccellenti hanno arricchito il cast di Viva l’Italia tra questi: Maurizio Mattioli, Sarah Felberbaum, Camilla Filippi; Edoardo Leo.
Viva l’Italia sarà al cinema a partire dal 25 ottobre 2012.
A cura di Katya Marletta e Grabriele Marcello