Speciale Honda Cb Four Parte I : Le origini ed il mitico 750

Da Ergalmgp

Perdonatemi la scurrilità. Ho sempre immaginato i vertici Motociclistici Inglesi e Italiani ( ma anche Bmw e Harley Davidson) sul finire degli anni 60, seduti intorno al tavolo delle riunioni, guardare le foto ed i dati tecnici del capolavoro Honda Cb Four ed esclamare " Oh merda,siamo fottuti ! "
Se hanno usato queste parole,non sono andati molto lontani dalla realtà che si sviluppò nei periodi successivi.
Honda presentò nel 1968 al Salone di Tokyo un modello sensazionale : il Cb Four 750 , concepito per il fiorente mercato americano ma che in realtà fece breccia come una Katana affilata anche in Europa.
Si trattava di una rivoluzione su due ruote : un quattro cilindri compatto,veloce,affidabile,equilibrato, abbinato ad una componentistica realizzata con materiali ottimi ,priva di imperfezioni, un telaio che permetteva evoluzioni in tranquillità,l'avviamento elettrico ed un eleganza complessiva fuori dal normale.
Honda voleva a tutti i costi stupire e ci riusci a pieno.
Le tradizionalissime e costose bicilindriche che circolavano sul finire degli anni 60 vennero presto lasciate in garage : vibravano , era realizzate semi artigianalmente con finiture di qualità scarsa, perdevano olio ed erano tutte ad avviamento a pedale.
Honda Cb four 750 ,quattro cilindri monoalbero in testa, 67 cv , freno a disco,avviamento facile con il pulsantino,prezzo equo : fate presto a capire perchè divenne un Best Seller e non solo il sette e mezzo ma anche tutti i modelli satellite ebbero la stessa fama.
Andiamoli ad analizzare ,oggi cominceremo con il sette e mezzo.

HONDA 750 FOUR
Il capolavoro Honda era spinto da un quattro cilindri in linea quattro tempi con disposizione trasversale inclinati di 15°.
Il raffreddamento era ad aria , alesaggio e corsa 61x63 per una cilindrata totale di 736 cm cubici ,un rapporto di compressione 9:1, distribuzione monoalbero a camme in testa comandata a catena e due valvole per cilindro.
La potenza era di 67 cavalli a 8.000 giri al minuto caratterizzata da un erogazione pulita e fluidissima tipica delle motociclette giapponesi.
La lubrificazione era a carter seco con un serbatoio per l'olio da 3,5 lt posto lateralmente alla sella e l'alimentazione era affidata a 4 bellissimi carburatori Keihin b750 A .
La trasmissione era composta da una frizione multidisco a bagno d'olio e cambio a 5 rapporti e trasmissione primaria doppia catena per ridurre la rumorosità .
L'accensione era comandata da uno spinterogeno , l'impianto elettrico era a 12V ed era dotata di un alternatore da 13 A.
Come potete notare sono dati che se li doveste leggere oggi su una rivista di motociclette ( a parte l'alimentazone a carburatori ) non vi farebbero gridare " ah preistoria " , pensate quanto poteva essere avanti Honda in quegli anni !

Il telaio era un bellissimo doppia culla in acciaio e lamiera stampata,inclinato al canotto di sterzo di 25 ° e un avancorsa di 95mm abbinato ad un reparto sospensioni formata da una forcella teleidraulica a doppio effetto all anteriore e due ammortizzatori telescopici idraulici dotati di tre regolazioni della molla al posteriore.

Purtroppo se dobbiamo trovare il pelo nell'uovo le sospensioni era troppo morbide ,classico delle jap di quegli anni, e questo provocava qualche ondeggiamento nei rapidi cambi di direzione e nei curvoni veloci. Si poteva ovviare tranquillamente al problema installando una coppia di ammortizzatori di taglio sportivo.
L'impianto frenante era di ottimo livello, composto da un singolo disco da 296 mm (con possibilità di secondo disco come optional) e un posteriore a tamburo da 180mm e non si notavano fenomeni di fading nemmeno con un utilizzo gravoso del mezzo.
I cerchi classici erano cromati ed a raggi da 19 all'anteriore e 18 al posteriore.
Il tutto si traduceva in una moto da 200 kmh che pesava 225kg a vuoto,affidabile e veloce...ma cosa volete di piu ??


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