Era stata costretta a essere prudente da giovinetta, ma crescendo aveva imparato ad essere romantica: naturale conseguenza di un inizio innaturale.
Ben lontano dall’essere l’opera debole partorita negli ultimi giorni di malattia, Persuasione ha la forza della maturità personale e stilistica dell’autrice, e sembra contenere tutti quei sentimenti così bene scandagliati nei libri precedenti e soprattutto gli esiti di tale scandagliatura.Ci sono l’orgoglio (quello ferito di lui che gli impedisce di tornare da lei prima di essere costretto a reincontrarla) e il pregiudizio (quello che spinge il padre e la madrina della protagonista a rinunciare all’amore), la ragione (che motiva il rifiuto dell’amore per vantaggi sociali ed economici) e il sentimento (quello che alla fine vince e che guida l’ultima scelta della protagonista), e ci sono persino le evoluzioni di quel cambio a livello sociale che già trovava le prime basi In Mansfield Park, per cui le classi ritenute inferiori acquisiscono invece maggior autorità, sia morale che economica, e maggior dignità (per Mansfield Park si trattava della borghesia urbana, qui degli esponenti dell’esercito e della marina).
Ma del resto, già il presupposto da cui parte Persuasione suggerisce sia un libro un passo avanti ai precedenti: inizia esattamente là dove gli altri finiscono, con l’incontro con l’amore vero e la proposta di matrimonio, vero punto di arrivo e di mire degli altri romanzi. Anne Elliot infatti, la nostra protagonista, conosce già l’amore e al momento del suo riconoscimento lo ha accolto con naturalezza ed entusiasmo… Ma lo ha anche già perduto. Per debolezza, per inesperienza, per fiducia nelle persone sbagliate.
Persuasione ci apre le finestre sul mondo di Anne otto anni dopo la tragica separazione dei due innamorati: lei si è chiusa in un silenzio quasi servile, come se avesse perso un proprio spazio nel mondo e non potesse permettersi di occupare quello degli altri aprendo bocca e cuore, esprimendo convinzioni o sentimenti.
E davvero non c’è spazio per Anne in nessun luogo e quasi in nessun cuore. Al di là dell’affetto fedele di lady Russell, che comunque è stato la causa della condizione dolorosa e dell’emarginazione in cui Anne si trova, non c’è chi abbia considerazione per lei. Il padre ama solamente la figlia maggiore, perché incarna la sua visione del mondo basata su valori estetici e nobiliari, di cui invece Anne è evidentemente sprovvista, e ha un poco di considerazione per la figlia minore per il solo fatto che è sposata; le stesse due sorelle vedono in lei solo un fastidio, la maggiore, e un aiuto materiale, la minore.
E infatti è così che ha inizio il romanzo: costretti a trasferirsi a Bath per affittare la propria grande casa patronale a causa di una pessima gestione dei beni, il padre e la sorella maggiore preferiscono ambientasi nel nuovo mondo che li attende senza il fastidio di avere la dimessa e poco brillante Anne intorno, mentre la sorella minore, meravigliosa ironica macchietta della Austen, che vive di malattie inventate e crisi di nervi minacciate, la vuole a tutti i costi accanto a sé affinché si prenda cura di lei! Durante il soggiorno a casa della sorella Mary, Anne ha occasione di frequentare la caotica famiglia del cognato, i Musgrove, e soprattutto i nuovi inquilini della residenza di famiglia, Kellynch Hall, che per un caso davvero dettato dalla Provvidenza sono parenti stretti del capitano Frederick Wentworth e lo hanno come ospite!
Non posso più ascoltare in silenzio. Devo parlarti usando i mezzi che ho a disposizione in questo momento. Tu strazi la mia anima. Provo a un tempo agonia e speranza. Non mi dire che è troppo tardi, che quei preziosi sentimenti sono per sempre svaniti. Mi offro nuovamente a te col cuore che è tuo ancor più di quando quasi lo spezzasti otto anni e mezzo fa. Non osare più dire che gli uomini dimenticano prima delle donne, che l'amore di un uomo muore più rapidamente. Ho amato solo te. Posso essere stato ingiusto, debole, schiavo di risentimenti, ma mai incostante. Tu sola mi hai indotto a venire a Bath. Penso solo a te, per te sola faccio progetti per l'avvenire. Non te ne sei accorta? Possibile che tu non abbia compreso i miei desideri?... Non avrei aspettato neppure questi dieci giorni se avessi potuto leggere nei tuoi pensieri così come, penso, tu devi aver letto nei miei. Quasi non riesco a scrivere. Ogni istante sento qualcosa che mi soggioga. Tu abbassi la voce, ma io so distinguerne i toni che altri non saprebbero cogliere. Creatura troppo buona, troppo eccelsa! Tu ci rendi davvero giustizia! Tu sei veramente convinta che gli uomini possano provare vero amore ed essere costanti. Credi dunque che chi ti scrive sia capace dell'affetto più fervido e della più perseverante costanza.Il finale del romanzo è inconsuetamente ampio, il confronto tra Anne e Frederick si dipana in più occasioni, ancora una volta a ribadire che quel silenzio che era divenuto la vita di Anne e che aveva avvolto il loro rapporto nei mesi trascorsi dal loro secondo doloroso incontro, è finito e se ne è andato senza lasciare strascichi tra loro…
F.W.
Devo andare, incerto del mio destino; ma tornerò qui, o seguirò la tua comitiva, non appena possibile. Una parola, uno sguardo, saranno sufficienti per decidere se io entrerò in casa di tuo padre questa sera o mai più.
Anne possiede uno straordinario equilibrio, a differenza di altre protagoniste austeniane quasi cristallizzate che non sbagliano mai (come Eleanore in Sense and Sensibility e Fanny in Mansfield Park) o che sbagliano molto (come Marianne in Sense and Sensibility e Catherine Morland in Northanger Abbey). Lei sbaglia, e l’errore più grande lo commette proprio in amore, ma accettandone le conseguenza ne trae anche quel che di buono può venirne, prima la comprensione e la compassione per gli altri, poi l’autoaffermazione e l’amore per se stessa. Una donna meravigliosa, che fiorisce pagina dopo pagina davanti agli occhi stupiti e incantati di noi lettori, che passa dal silenzio al canto di gioia, conquistandosi la felicità e un rapporto d’amore vero, profondo e in un certo qual modo straordinariamente paritario per i canoni dell’epoca! Una protagonista che rimane impressa nel cuore!
"Ci sono una bellezza e un 'ombra particolari in Persuasione. La scrittrice sta cominciando a scoprire che il mondo è più grande, più misterioso, più romantico di quanto aveva creduto. Sentiamo che è vero anche per lei quello che aveva scritto della sua protagonista, Anne: "Era stata costretta alla prudenza da giovane, aveva conosciuto la passione crescendo: naturale evoluzione di un inizio contro natura". " pieni del genio, della veemenza, dell'indignazione di Charlotte Brontë." Virginia Woolf