Quest'oggi parte la prima puntata dello speciale del Diario, dedicato a Jane Austen. Parleremo di libri, parleremo di film, ed avremo la fortuna di ospitare alcune incredibili scrittrici che ci presenteranno alcune "particolari creazioni" - ma non vi dico nulla di più per non rovinarvi la sorpresa.
E' giunto il momento di lasciar spazio a lei.. Buona lettura! E spero che questo speciale sarà di vostro gradimento!
Odiavo Jane Austen.
La prima volta che la incontrai, fu l'estate che separava la terza media alla prima superiore. Avevo scelto di frequentare il Liceo Classico Linguistico – scuola che poi odiai, essendo troppo poco creativa e classica oltre ogni ragionevole limite – e, una volta portato a termine il processo di iscrizione in segreteria, mi diedero un lungo elenco di letture per l'estate.
Con la rassegnazione di chi si avvicina al patibolo, mi accomodai sul mio comodo letto, accesi l'abat jour e pregai, pregai che quello stupido libro finisse presto..
E' verità riconosciuta da tutti che uno scapolo ricco abbia bisogno di una moglie. Per quanto poco si conoscano i sentimenti e le vedute di un tal uomo al suo primo ingresso in un nuovo ambiente, questa verità è così ben radicata nella mentalità delle famiglie del vicinato, che egli viene subito considerato una proprietà spettante di diritto a una o l'altra delle figlie. mio caro signor Bennet – disse un giorno una signora al marito – avete udito che Netherfield Park è stato finalmente affittato? -
La grande differenza tra i romanzi rosa e Jane Austen sta nella “traccia”: un romanzo rosa o chick lit o romantico, ti regala qualche momento di svago, il sogno dell'amore, della passione, del desiderio – nulla di permanente, destinato a lasciare spazio ad altri libri, magari più avvincenti, magari ancora più romantici. Jane Austen, invece, lascia una traccia indelebile: leggi i suoi romanzi e comprendi che non potrai mai lasciarli andare. I suoi personaggi ti accompagneranno, diverranno termini di paragone, ti insegneranno, con il loro comportamento, ciò che è giusto e ciò che non lo è.
Ma forse è proprio questo che accade, quando si raggiunge l'Olimpo degli scrittori: e lei, senza dubbio, è proprio li che sta.