Era il 17 giugno 1983, quanto Tortora viene arrestato con l'accusa di associazione per delinquere di stampo camorristico: la sua foto in manette fa il giro del Paese. Le accuse si riveleranno, poi, del tutto false, in un pasticcio incredibile di indagini ed errori; nonostante ciò, il conduttore sconta sette mesi di carcere, e poi i domiciliari. Eletto parlamentare europeo fra i Radicali, Tortora rinuncia all'immunità e resta ai domiciliari, certo che il processo ristabilirà la verità. Il 15 settembre 1986, viene assolto con formula piena dalla Corte d'Appello di Napoli.
Memorabile il suo appello in aula nei confronti dei giudici napoletani: «Io grido: "Sono innocente". Lo grido da tre anni, lo gridano le carte, lo gridano i fatti che sono emersi da questo dibattimento! Io sono innocente, spero dal profondo del cuore che lo siate anche voi». Il 17 giugno 1987 la Cassazione conferma l'assoluzione in appello.
A poche ore dalla visione del documentario alla Camera e al Senato, Luca Telese raccoglie i commenti a caldo di politici e protagonisti per ripercorrere le tappe principali del Caso Tortora, ma anche per scoprire retroscena inediti della vita di un uomo, vittima di un clamoroso errore giudiziario, ma che ha sempre creduto nella giustizia.