Speciale "Quando il Diavolo ti accarezza": i retroscena di questo urban fantasy divorante

Creato il 25 aprile 2011 da Alessandraz @RedazioneDiario
Cari lettori,oggi per voi che seguite Diario Di Pensieri Persi, ho l’onore di recensire un bel libro di un bravo autore Italiano, già noto nel panorama fantasy da alcuni anni.Dicono di lui:
“Il geniale autore italiano che ha portato in primo piano la variazione di genere nel genere chiamata urban fantasy”. -Alan D. Altieri
“Questo libro è una maledizione: leggete le prime due pagine, e non potrete più farne a meno finché non arrivate all’ultima. Siete avvisati” -Francesco Dimitri
Sto parlando di Luca Tarenzi e della sua ultima fatica, uscita il 24 Febbraio scorso per Salani, dal titolo “Quando il Diavolo ti accarezza”. Visto che ormai ogni libro ha una sua categoria d’appartenenza, possiamo certamente affermare, che questo appartiene al filone urban fantasy, con un’età di lettura dallo Young Adult in su, ma, non lasciatevi ingannare, in realtà è molto di più di un prodotto da singola etichetta. Ci sono libri belli e ci sono libri appassionanti, che ti ritrovi tra le mani in ogni istante libero, pur di poter andare avanti con la storia.
“Quando il Diavolo ti accarezza” è divorante.Divorante, perché è così che lo si legge e perché è così che ti senti mentre corri sull’onda del ritmo concitato suonato dall’autore. Io l’ho iniziato dopo cena, verso le nove, per le tre, ero a pagina 356. Non ho letto, ma divorato ogni singola parola. Spenta la luce, ho continuato a pensare e ragionare dei suoi protagonisti, sonnecchiando e considerando di vivere in quella Milano nebbiosa e misteriosa, era come se il libro mi avesse inghiottito nelle sue atmosfere, divorato.
“Quando il diavolo ti accarezza” è un libro divorante, punto. Per non farvi mancare niente, e per la mia gioia, dopo la recensione, troverete la simpatica videointervista che Luca mi ha rilasciato in occasione del Bologna Book Festival. Sentendolo parlare, si può capire da dove nasca il ritmo incalzante che riesce e trasmettere alle sue parole…
Titolo: Quando il diavolo ti accarezzaAutore: Luca TarenziEditore: Salani Pagine: 364Prezzo: 18,00 euro Trama: Eleonora – Lena per tutti – è una studentessa milanese di vent’anni. Una notte, inseguendo la sua amica Sofia, precipitata in uno stato di trance, arriva davanti alla stazione Centrale e assiste a un incredibile duello: un’immensa creatura alata sta per annientare un giovane già coperto di sangue. D’istinto interviene e permette al giovane di approfittare di un momento di distrazione dell’avversario per decapitarlo con al sua stessa spada. Solo che il giovane è Arioch, un demone appena evocato per uccidere proprio Sofia, l’amica del cuore di Lena.
GIVEAWAYS DI QUANDO IL DIAVOLO DI ACCAREZZA AUTOGRAFATOPer chi commenterà questo post, in palio c'è una copia di "Quando il Diavolo ti accarezza", autografata dallo stesso autore e dedicata proprio a voi, lettori di Diario di Pensieri Persi. Per vincerla, basterà completare il detto cui fa riferimento il titolo del libro "Quando il Diavolo ti accarezza..." e poi scrivere i vostri normali commenti. Cosa aspettate dunque? Commentate, commentate, commentate!
VIDEOINTERVISTA CON L'AUTORE
RECENSIONE
«E’ come nascere. Fu questo il primo pensiero di Arioch quando venne sulla Terra […] Solo che nascere probabilmente faceva meno male. Sorse dal cemento della pavimentazione senza spaccarlo, rosso e luccicante del sangue che vi era stato appena versato. E, come per ogni creatura appena nata, la sua prima parola fu un urlo».
In dialetto Reggino, c’è un proverbio che recita così: “Quandu u riavulu t'accarizza voli l'anima.”. Un ammonimento, che avverte sprovveduti a diffidare di chi è ruffiano, di chi non ti ha mai avvicinato prima, perché, sicuramente, se fa qualcosa per te, si aspetterà di avere un ritorno, e il prezzo da pagare, sarà probabilmente alto. In Italiano, lo ritroviamo nella forma: “Quando il diavolo ti accarezza vuole l'anima”, frase che da più di due mesi, gira tra i blog letterari perché è il titolo di un libro Urban fantasy, che cattura e conquista. Titolo scelto non a caso, perché qui, i protagonisti, sono gli angeli e i loro fratelli caduti per seguire la Stella del Mattino, Lucifero. Ecco dunque che dal modo di dire, il significato di questa frase, si tinge di un’accezione letterale. Qui, se il Diavolo ti si avvicina, concedendoti qualcosa, vorrà veramente l’anima come pegno. La storia inizia in un buio e squallido angolo della metropolitana Milanese, a terra, riverso sul pavimento, c’è un barbone morto, non per il freddo, ma per lo squarcio che lo ha dissanguato. Non troppo distante, un gruppo di giovani settanti, sta compiendo il macabro rituale per richiamare sulla terra, Arioch delle Sette Tenebre, Principe dell’Inferno, Serpente Maledetto dell’Abisso. I ragazzi, giovani, spaventati ed impreparati, vacillano di fronte alla visione, di quell’essere che si è materializzato di fronte a loro, ma qualcuno si fa forza, e gli allunga una ciocca di capelli.
“Fu come respirare l’esplodere di un tuono, come inalare luce fragore e incandescenza mescolati agli odori che si impressero a fuoco nel suo cervello: cheratina bruciata, sudore, lacrime, smog e pelle che sapeva di vaniglia e menta. L’odore della sua vittima.”
Ma il rito rimane incompleto, un uomo, dall’aria di poliziotto in borghese, crea scompiglio, coinvolgendo il demone in una lotta senza esclusione di colpi. E’ in quel momento, che Lena lo vede: un ragazzo indifeso, vestito solo del suo stesso sangue, che lotta contro un essere di luce e potere. La sua amica Sofia, come in trance, scalcia per avvicinarsi, ma lei riesce a chiuderla in macchina. Il giovane giace ancora a terra, tempestato dai colpi. Non un’esitazione o un pensiero che invita alla riflessione. La ragazza agisce e lo salva, segnando l’inizio di un’avventura che la travolgerà, sconvolgendole vita ed abitudini.
“Perché il ragazzo le era parso indifeso, disperato e sfinito. Perché il suo avversario aveva occhi d’argento che brillavano di una luce inumana, senza la minima traccia di compassione. Occhi da alieno. E perché l’idea di un gigante alato che calpestava un uomo disarmato l’aveva fatta bruciare di rabbia.”
Cosa fare di questo sconosciuto che è tutto fuorché un uomo comune? Potrà fidarsi di lui? Perché la sua amica Sofia, non ha più ricordi della folle corsa in piena notte, verso la metropolitana? Domande, tante domande. Una per ogni filo che si intreccerà per creare una trama fitta e avvolgente come una coperta di cachemire. Una storia con il classico conflitto tra angeli e demoni, tra il bene e il male, ma che prende questi valori assoluti sfumandone i contorni, rendendoli labili e facendo compenetrare una fazione con l’altra. Angeli che rompono l’immagine zuccherosa e melliflua che molti di noi hanno ormai codificato, e che si rifanno direttamente alle descrizioni bibliche di figure tremende e inflessibili, rigidamente imbrigliate dal dovere dettato da leggi e gerarchie. Demoni, che alla fine non sono altro che Angeli caduti, più vicini all’uomo perché più flessibili e istintivi, ma pur sempre circondati da regole e gerarchie.
Ma ci sono anche Angeli, che trasgrediscono quelle stesse leggi che li definiscono tali, sicuri di fare del bene, ma rendendosi così traditori, come lo furono i Demoni in un lontano passato. Non mancano gli uomini, che si ritrovano in fondo alla scala, privi di poteri, mortali e vulnerabili, ma liberi. Odiati e ricercati per questo privilegio, si sono spesso ritrovati sedotti e ammaliati dai membri di una delle due categorie, dando alla luce figli dalle doti straordinarie, liberi da leggi e dettami, ma con un libero arbitrio potenzialmente pericoloso. Temi trattati da un Tarenzi che non ce li riporta con un copia/incolla da wikipedia, ma che di questo ha studiato nella sua vita, creando così un Urban fanasy che senti verosimile e anche possibile. Una storia fatta di bei personaggi principali (e non parlo solo di aspetto fisico, per quanto, Arioch non lasci certo a desiderare…), ben caratterizzati, che riescono ad arrivare al cuore del lettore, portandolo a tifare per l’happy ending, e con comprimari che lasciano il segno, facendoti sperare in un seguito che li veda protagonisti. Due in particolare, non passano inosservati: Azazel, demone molto umano, che spende la maggior parte del suo tempo cercando di convincere gli altri e se stesso, di essere un cattivo completamente disinteressato alle sorti altrui. Bello, simpatico e dalle mille risorse. J’adore.
L’altro è Settala, personaggio veramente esistito nel 600 Milanese, ma che qui rinasce con una nuova veste, gentile e divertente. Il tutto è trattato con uno stile fluido e serrato, che volutamente non ti concede di prender fiato. Allenate i polmoni signori, perché saranno 364 pagine di apnea, con morti (tanti), duelli, fughe, esplosioni e amore. Sì, perché c’è spazio anche per l’amore, che, come tutto in questa storia, non lascia il tempo a dubbi o pensieri, arriva inaspettato e brucia sbaragliando i protagonisti. Tirando le somme, un gran libro, che rileggerò con minor foga, per apprezzarne maggiormente i particolari, consigliato a young adult e non. Per i fan e per i curiosi, come promesso, di seguito troverete la videointervista fatta a Laca Tarenzi, che ringrazio per la disponibilità e la simpatia, e che esorto a lavorare di buona “Lena”, perché sono una persona impaziente e non vedo l’ora di leggere ancora di Azazel…
L’AUTORE: Laureato in Storia delle Religioni all’Università Cattolica di Milano, è stato giornalista e redattore. Attualmente collabora con varie case editrici come traduttore, editor e consulente: tra le sue traduzioni figurano opere di Douglas Preston e Lincoln Child per Rizzoli, e di Jonathan Stroud e Nahoko Uehashi per Salani. Ha esordito come scrittore nel 2006 con il romanzo urban fantasy Pentar (Alacran) (ripubblicato nel 2008 con il titolo Pentar – Il Patto degli Dei). Nel 2009 ha partecipato all’antologia Sanctuary (Asengard) con il racconto Saint Vicious, e ha pubblicato Le Due Lune (Alacran), primo urban fantasy ambientato a Milano. Nel 2010 ha pubblicato per Asengard il romanzo breve Il Sentiero di Legno e Sangue, rielaborazione in chiave new weird di Pinocchio; ha poi partecipato all'antologia Stirpe Angelica (Edizioni della Sera) con il racconto Il Re, l'Angelo e il Serpente, ambientato alla corte di Salomone. Appassionato di occulto, cinema, telefilm e giochi di ruolo, prosegue tuttora i suoi studi di storia delle religioni e ha tenuto numerose conferenze in Lombardia e Piemonte. Vive ad Arona con la moglie Erica, veterinaria, in una casa piena di animali.
QUANDO IL DIAVOLO TI ACCAREZZA...

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