A conclusione dello speciale dedicato a Rodolfo Cimino, abbiamo chiesto ad alcuni sceneggiatori e disegnatori Disney di dare un piccolo contributo a questa operazione, un omaggio verso l’uomo e verso quello che ha rappresentato per loro con le sue storie. Li presentiamo in rigoroso ordine alfabetico.
Cogliamo l’occasione per ringraziare tutti gli autori che hanno accettato tale invito per l’entusiasmo con cui hanno deciso di omaggiare Rodolfo Cimino, con pensieri e disegni davvero preziosi per qualità e per quello che rappresentano.
Ringraziamo anche Lorenzo Pastrovicchio, che avrebbe offerto volentieri un contributo ma che è stato impossibilitato a partecipare per piccoli problemi di salute.
FRANCESCO ARTIBANI
Sceneggiatore per Disney e altre realtà a fumetti e per serie animate televisive, contribuisce con questo pensiero:
Il valore di autori come Rodolfo Cimino non è solo nella loro opera ma in quello che lasciano in termini di memorie e affetto. I lettori di fumetti lo sanno: si può provare affetto per dei personaggi di fantasia e per il loro autore anche se quest’ultimo non lo si è mai incontrato e questo è quello che accadeva con Cimino e i suoi racconti.
Per tre generazioni di lettori il suo nome è stato un riferimento familiare e anche quando i nomi degli autori non comparivano sulla prima pagina dei loro fumetti le sue storie erano in ogni caso immediatamente riconoscibili.
Dello stile e della qualità della sua narrazione si è già detto tantissimo. La struttura e il linguaggio delle sue storie, la caratterizzazione dei personaggi hanno fatto di Rodolfo Cimino un autore unico e inimitabile. La notizia della scomparsa di Cimino mi è arrivata mentre stavo scrivendo una lunga avventura celebrativa dedicata a zio Paperone in cui passavano in rassegna tutti gli elementi classici della saga del papero più ricco del mondo. Dentro c’erano molti dei personaggi creati da Barks ma nel finale c’era anche una macchina “alla Cimino” perché volendo citare i Migliori doveva esserci un posto anche per lui.
Quelle erano le sue macchine e non le userò più.
La speranza di un bravo autore è quella di lasciarsi dietro delle storie che i lettori potranno continuare a leggere e rileggere ma il privilegio che tocca a pochi è quello di lasciare dei ricordi felici incollati a quelle pagine e questo, per me, tra tutti i meriti di Rodolfo Cimino è il più grande.
CASTY
Sceneggiatore e disegnatore Disney, dedica a Cimino questo scritto:
Ho sempre pensato a Rodolfo come un faro. Per me, ma anche per molti altri come me, per noi che scriviamo e raccontiamo storie di paperi e topi, Rodolfo era una luce a cui fare riferimento. Una delle più splendenti, al pari di Barks, Gottfredson e Scarpa, e una di quelle a cui si guarda per capire se si sta andando nella direzione giusta, mentre scriviamo nuove avventure per questi animaletti che parlano.
L’uomo, ora, non c’è più. Ma la sua luce, la luce del faro, non si spegnerà mai. Grazie per questa luce, Rodolfo.
FABIO CELONI
Disegnatore per Disney e Sergio Bonelli Editore, ricorda così l’autore, con un pezzo pubblicato sulla sua bacheca di Facebook nel giorno della scomparsa di Cimino:
Scopro con grande tristezza che se ne è andato anche Rodolfo Cimino, uno dei maestri della scuola Disney italiana, uno degli sceneggiatori che sin da bambino ho amato di più. Con le sue storie sono cresciuto, divertendomi e imparando grazie agli assurdi neologismi con cui si esprimevano i suoi personaggi, creati (anche) per i bambini ma nel rispetto della loro intelligenza, mai banali e (anzi!) stimolanti nell’allargare i loro orizzonti. Per non parlare delle invenzioni con cui faceva muovere la famiglia dei paperi, strampalati macchinari con cui solitamente Paperone “prelevava” da casa Paperino & nipoti (s’intende coattivamente) trascinandoli dall’altra parte del globo in ricerche surreali. Per chi non lo sapesse, Rodolfo realizzava le sue sceneggiatore in forma di layout, che veniva poi consegnato al disegnatore. Ed era pure bravo, i suoi disegni erano molto espressivi e divertenti. Dunque quei marchingegni erano descritti anche visivamente, seppur nei limiti di un layout che poi il disegnatore aveva la possibilità di modificare. Ho disegnato solo una sua storia, “Zio Paperone contro Tarzone”, tanti anni fa. Mi divertii molto. Questo era un piccolo omaggio che disegnai per un libro dedicato a lui, che i ragazzi del sito del “Papersera” realizzarono qualche anno fa. La dedica resta immutata. Ciao Rodolfo, grazie.
Inoltre ci manda con questo disegno, citato qui sopra e realizzato per il libro curato dal Papersera.net “Rodolfo Cimino – Dalla tana del bestio all’angolo dei salici” (si ringrazia Paolo Castagno per la gentile concessione):
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LUCIANO GATTO
Disegnatore Disney, ha realizzato per l’occasione questo disegno:
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MARCO GERVASIO
Disegnatore Disney, rende omaggio a Cimino con questo disegno, ideato per la copertina di “Tesori Disney” #1 (dedicato alla saga di Reginella) e rimasto inedito fino ad ora:
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ALESSANDRO GOTTARDO
Disegnatore Disney, contribuisce con questo disegno realizzato apposta per l’occasione:
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Inoltre, ci ricorda questa curiosità, la caricatura di Cimino che inserì nella storia del 2009 Zio Paperone e le palpebre dorate, sceneggiata proprio dal Maestro:
CARLO PANARO
Sceneggiatore Disney, dedica questo pensiero:
Rodolfo Cimino, o “don Rodolfo” come lo chiamavo simpaticamente in privato in segno di rispetto per la sua lunga e luminosa carriera, è stato per me, attraverso le numerosissime storie che ci ha regalato, uno dei grandi maestri Disney che ho avuto il piacere di conoscere personalmente ai meeting Disney anche se non ho mai conversato con lui: l’aspetto imponente e la sua fama mi mettevano una sorta di soggezione…
Da bambino, leggevo con passione le sue storie: la “triplicità progressiva”, “la Polvere di stelle”, “Il Pifferosauro uranifago”, “Il giardino del piccolo Gik”, “l’avventura sottomarina” (Reginella… ah!) solo per ricordarne alcune al volo.
Mi ha regalato tanti sorrisi misti a momenti di poesia e mi ha fatto sognare. Divenendo sceneggiatore, ho cercato di “carpire” qualcosa dai maestri italiani ed americani già in attività (o comunque importanti come Barks e Gottfredson) e lui era tra quelli.
Perciò, ora non posso concludere che dicendogli, con riconoscenza, un grosso GRAZIE!
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