Speciale Roland Garros -II Parte

Creato il 10 giugno 2013 da Simo785

 Serena e Rafa troppo facile, Slam di Francia senza sorprese

 

Il Roland Garros dei record, non quello dello spettacolo. Vince la quota più bassa dei bookmaker. L’edizione 2013 regala nel torneo individuale l’ottavo titolo al padrone di casa Rafael Nadal e una storica doppietta dopo undici anni dell’ormai più forte tennista degli anni duemila, Serena Williams. Il doppio invece rifila all’Italia un’amarissima delusione negando un bis storico alla coppia più forte del ranking mondiale, l’emiliana Errani e la tarantina Vinci. Titolo di grande soddisfazione invece per la coppia russa Vesnina-Makarova. Un torneo di due settimane è certamente lunghissimo e giocarsi entrambi i tornei come ha fatto Sara Errani arrivando in finale nel doppio e in semifinale nel singolo non è affatto facile. A maggior ragione se a batterla è stata una macchina fabbrica punti come Serena Williams, di fronte alla quale nemmeno la sempre più numero due Maria Sharapova ha potuto nulla. Sicuramente il sistema di sorteggio è da rivedere, come ben sanno evitare gli americani e gli inglesi non è possibile lasciare al caso il rischio che Djokovic e Nadal si incontrino in semifinale. La sconfitta di Roger Federer contro Jo-Wilfred Tsonga dopo i cinque durissimi set contro Gilles Simon ha portato un vuoto nella parte bassa nel tabellone. David Ferrer è un grandissimo giocatore ma deve ringraziare questo sistema per l’accesso alla finalissima, impossibile da vincere contro Rafa. Purtroppo è proprio questo il lato malinconico del 2013, un pronostico sempre più chiuso. Federer si avvia verso la pensione soprattutto in tornei lunghi e intensi come lo slam di Parigi, Murray è infortunato, nuove stelle non riescono a nascere ed esprimersi. Far incontrare Nole e il Maiorchino in semifinale è il colpo di grazia. Cinque estenuanti set tra il Serbo e lo Spagnolo avevano già decretato il vincitore. Il torneo femminile invece, perso da diverso tempo il profilo tecnico, si trova ad un braccio di ferro a pronostico chiuso tra le prime due, le altre non hanno il gioco e la continuità per insidiarle. Una delle rivalità più belle degli ultimi anni ma che vedono ormai una Serena sempre più contenta di aver ritrovato se stessa dopo l’infortunio al tendine di Achille e un’embolia al polmone che quasi le risultò fatale, fronteggiarsi con una sempre più misera Sharapova. La Russa ha sempre avuto un gran cuore e tanto agonismo nel corpo ma il servizio non esiste più a causa della spalla compromessa. L’unica arma che poteva contrastare lo strapotere della statunitense perché ogni altra mossa si rivela una brutta copia del gioco dell’americana. Giocano allo stesso modo,  a tratti ignorante e monotono, ma Serena ha più forza, più corsa, più precisione, più esperienza e lucidità. In breve è come insistere sullo scontro frontale sperando che prima o poi una cinquecento abbia la meglio su un tir. Non è più l’epoca di giocatrici come la Seles o la Navratilova, detentrici dei record che la Williams spera ancora di battere, non quella di tenniste tecniche come la Henin e la Clijsters. Quest’anno si viaggia verso Winbledon ormai, quello che vuole vedere lo svizzero Federer ancora una volta protagonista, magari contro Nadal, il nuovo più grande terraiolo di sempre. L’ottavo Roland Garros lo porta a superare lo stesso Bjorn Borg e l’età non gli nega di raggiungere altri ambiti traguardi.

Lorenzo Nicolao   


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