Speciale Vampiri: Gargoyle Books, Una piccola Casa Editrice con grandi ali da pipistrello.

Creato il 20 gennaio 2011 da Alessandraz @RedazioneDiario
Avete presente Notre Dame de Paris? O più in generale, quelle belle chiese gotiche, con lunghe vetrate incastonate in pareti di pietra grigia e torri che terminano in guglie tanto alte da sfidare il cielo? Ecco, se guardate con attenzione, scorgerete tra le statue di santi e angeli in preghiera delle strane statue simili ad animali pronti a spiccare il volo. Esseri ghignanti, corna arricciate, canini affilati, ali di pipistrello raccolte su spalle deformi...Questi sono i Gargoyle: mostri mitologici, creature maledette imprigionate nella pietra che, con il loro aspetto orrido e l'espressione minacciosa avevano il compito di tener lontani demoni e spiriti maligni... un po' come l'omeopatia per capirci. A questa filosofia si ispira la piccola, coraggiosa casa editrice Gargoyle di Roma, che ha portato in Italia autori statunitensi e inglesi di grandissimo spessore.

Credo proprio che potrò usare ancora per poco l'aggettivo piccolo assieme a Gargoyle Books: questa casa editrice, specializzata in horror e mystery, ha fatto passi da gigante dal 2005 a oggi, tanto da pensare ad ampliare il proprio catalogo con una nuova collana aperta al fantasy. Chiave di volta della sua evoluzione, la qualità: sia degli autori pubblicati, sia delle edizioni, spesso corredfate da interessanti saggi di presentazione. La Gargoyle Books si è conquistata la stima degli addetti ai lavori, fidelizzando nel contempo una platea di lettori appassionata e... assetata, è il caso di dire, di sangue ed emozioni forti (un po' come la sottoscritta...), inserendosi in una nicchia di mercato che ben presto è divenuta il suo regno incontrastato. Ma lascio la parola a Costanza Ciminelli dell'ufficio stampa della Gargoyle, una persona disponibilissima e davvero molto professionale con cui è un piacere collaborare.1. È un piacere conoscere la prima, vera casa editrice che si occupa di horror. Come nasce la realtà-Gargoyle, e quando? Chi c’è dietro il mostro di pietra?Gargoyle nasce nel 2005 da colui che ne diventerà il direttore editoriale, Paolo De Crescenzo. Appassionato di horror e gotico sin da piccolo, ad un certo punto – a conclusione di una brillante carriera in altri ambiti professionali –, decide di pubblicare i romanzi stranieri che avrebbe voluto leggere anche nella sua lingua, ripescando chicche da tempo fuori catalogo o mai proposte ai lettori italiani, nonché incoraggiando ambiziosi progetti saggistici come le analisi sul cinema terrifico dai suggestivi tagli multidisciplinari di Franco Pezzini e Angelica Tintori (The Dark Screen. Il mito di Dracula sul grande e piccolo schermo, Gargoyle 2008, e il nuovissimo Peter & Chris. I Dioscuri della notte, 2010) e di Danilo Arona, Selene Pascarella e Giuliano Santoro (L’alba degli zombie. Voci dell’Apocalisse: il Cinema di George Romero, previsto per aprile 2011).

2. Siete una casa editrice piccola ma avete ottenuto in breve tempo la stima degli addetti ai lavori e dei colleghi. E il pubblico? Quanto è stato difficile farsi conoscere e apprezzare?Colmando la mancanza di una copertura editoriale specializzata in horror letterario di qualità, Gargoyle ha intercettato un’esigenza preesistente alla sua costituzione. Erano in tanti ad attendere da tempo il delinearsi di un progetto così specifico e unico, così che, quando esso si è palesato, il plauso e l’affezione sono stati immediatamente conseguenti.
3. Il vostro catalogo presenta pochissimi autori italiani. Come mai? È una scelta dovuta alla difficoltà di trovare talenti “autenticamente horror” o il nome italiano “non acchiappa” ?
In realtà gli autori italiani ci sembrano ben rappresentati dal nostro catalogo. Gargoyle ha puntato sin dall’inizio su Gianfranco Manfredi sia recuperando suoi testi da tempo di difficile reperibilità come il cult Magia Rossa (2006) e la stupenda raccolta di racconti Ultimi vampiri, riproposta in Extended Version nel 2009 sia pubblicando i suoi nuovi romanzi Ho freddo [2008 (hofreddo.it)] e Tecniche di resurrezione (2009); testi, questi, che definire unicamente di genere sarebbe riduttivo, in quanto si inseriscono pienamente nelle cosiddette “narrazioni totali”, dove l’elemento terrifico si amalgama alla denuncia sociale, alla rigorosa ricostruzione d’ambiente e alla riflessione filosofica, solo per menzionarne alcuni aspetti. Al contempo Gargoyle continua, compatibilmente con le sue dimensioni e risorse, un incessante scouting su scrittori esordienti e non.


Siamo molto fieri di essere stati responsabili del debutto nel panorama di genere nostrano di scritture di grande visionarietà e originalità stilistica come quelle di Francesco Dimitri (La ragazza dei miei sogni, 2007), attualmente approdato a marchi maggiori del nostro, e Claudio Vergnani (Il 18° vampiro, 2009, Il 36° Giusto, 2010 e L’ora più buia, la cui pubblicazione è prevista nel settembre del 2011). La trilogia vampirica di quest’ultimo costituisce certamente la più irriverente e autentica novità dell’horror letterario non solo italiano degli ultimi anni. Vergnani ha creato un sottogenere di “vampiro scamuffo” assolutamente esilarante che fa il paio con una tipologia di ammazzavampiro altrettanto scalcinato e improbabile, il tutto attraverso un’espressività completamente “altra” rispetto alle abituali scritture di genere, all’insegna della desacralizzazione del genere stesso, e di una sua costante e affettuosa canzonatura. Gargoyle vanta poi titoli come L’estate di Montebuio (2009) e Il Diacono [ildiacono.com (2010)] di personalità quali Danilo Arona e Andrea G. Colombo, da cui non si può prescindere se si vuole avere un’idea di cosa sia l’horror letterario in Italia e di che direzioni stia prendendo: “horror metafisico” per Arona, il quale interloquisce con la fisica quantistica e le tradizioni popolari più primitive eppure ancora fortemente radicate nel territorio; “horror teologico” per Colombo, filone, questo, che costituisce sempre una sfida rischiosissima, specie se si gioca in un Paese cattolico come il nostro. Imminente è poi l’uscita del delizioso pastiche, La figura di cera a firma di Riccardo D’Anna, autore raffinatissimo che, in virtù della sua passione per l’horror classico nonché per la cultura e le atmosfere vittoriane, compie una godibilissima incursione nel genere, che è anche un omaggio a uno tra i nostri più bei repêchages recenti, Il morso sul collo di Simon Raven (2009).
4. Avete il merito di aver presentato ai lettori italiani opere pressoché introvabili come Varney il vampiro. Tra le vostre pubblicazioni, vi sono alcuni dei testi del terrore e dell’horror più potenti di autori statunitensi conosciuti solo da pochi cultori per ampliare poi l’offerta. Si è trattato di una scelta vincente, almeno a mio avviso, poiché avete conquistato una fetta di pubblico orfana di questo tipo di letteratura. Come sono cambiate nel tempo le vostre scelte editoriali?Non c’è un cambiamento, sono sempre e solo la qualità, il piacere e l’arricchimento personale dato dalla lettura a spingerci verso la pubblicazione di un determinato testo, così è stato per la saga di Varney il vampiro, certamente tra le nostre operazioni editoriali più ambiziose per la mole dell’opera e per la necessità di proporla corredata di un apparato critico che tenesse conto della straordinarietà della sua genesi e delle sue molteplici chiavi interpretative. Gargoyle è un editore di ricerca, un laboratorio impegnato a sistematizzare quanto di più interessante e valido fermenta all’interno di un genere che non può dirsi esente da robaccia. È forse per questo che restiamo un’etichetta non baciata da grandi fatturati: per avvicinarsi a delle realtà come la nostra, occorre curiosità, voglia di non accontentarsi e assenza di pregiudizi (ce ne sono e di impensabile grossolanità attorno all’horror), ma qui si aprirebbe una “riflessione altra”, anche triste, sullo stato del mercato editoriale, non solo italiano, che esula da questa sede. Rimanendo sul catalogo, la riscoperta di classici della letteratura gotica anglosassone (nel 2008 e 2009 è stata la volta dell’irlandese Joseph Sheridan Le Fanu) seguiterà a caratterizzare la nostra proposta editoriale con almeno un titolo l’anno. Il prossimo marzo uscirà il romanzo del 1886 Vendetta! della scrittrice Mary Corellise occorre una referenza, si sappia che la Regina Vittoria attendeva con impazienza l’uscita di ogni sua nuova storia. 5. Il vampiro: figura snaturata, inflazionata, violata nelle sue caratteristiche salienti, oggi sembra affascinare più che spaventare. Ha perso la sua carica eversiva o si tratta di un nuovo modo di esplorare il mito, esorcizzando la paura della morte che è il suo fondamento? Cosa pensa Gargoyle di questa trasformazione da mostro sanguinario a essere sentimentale dai canini spuntati?Il vampiro mantiene sempre la sua carica eversiva, anche quando non sembrerebbe. La tendenza a romanticizzarne la figura, poi, non ci appare così nuova e al riguardo quello di Chelsea Quinn Yarbro rimane, a nostro avviso, il contributo più originale e qualitativamente alto. È stata proprio la Yarbro ad aprire la strada a scritture come quelle di Ann Rice, prima, e di Stephenie Meyer, poi. Quando quest’ultima aveva cinque anni, nel 1978, Chelsea Quinn Yarbro – definita non a caso “la regina dell’horror storico” – dava vita alla saga che si sarebbe rivelata la più longeva e prolifica serie vampirica finora esistente, quella del vampiro gentiluomo Conte di Saint Germain. Benché la produzione dell’autrice californiana non si limiti solo alle avventure del Conte, la sua saga conta 24 episodi ed è tradotta in oltre venti Paesi. Se la Yarbro accentua alcuni aspetti romantici (lo stereotipo del vampiro assetato di sangue e avvolto da un alone di raccapriccio ed efferatezza viene completamente rovesciato in quanto Saint Germain è un gentiluomo sofferente per l’isolamento a cui la sua natura lo costringe e, soprattutto, è amico e amante delle donne che restano ammaliate dal suo charme), parallelamente capovolge anche alcuni tabù indissolubilmente legati al vampirismo come quello della croce, con l’effetto di riconfermarli nel contempo con inedito vigore: emblematica in tal senso la scena del primo romanzo della serie Hotel Transilvania (1978) dove è proprio il vampiro, Conte François Ragoczy di Saint Germain, a farsi carico della cacciata dei satanisti per mezzo della croce, che egli impugna per respingerli. Attraverso un poderoso excursus temporale e geografico, Saint Germain si propone quale il “riparatore” o, quando non può essere diversamente, il “vendicatore” di torti, per schierarsi di volta in volta, contro tiranni, satanisti, politici fanatici, religiosi, nobili, possidenti corrotti e avidi.6. Avete pubblicato una magnifica edizione del Vangelo della Maddalena, in cui David Wilson spiega l’origine del vampirismo attraverso il ruolo di un demone che si ribella al diavolo nel momento in cui dovrebbe tentare Gesù. Da poco, è uscita anche la terza parte di Varney il vampiro... insomma, una pletora di zanne e sangue fino al soffitto. E voi cosa preferite? Tradizione o innovazione? Dracula & Carmilla o i fratelli Salvatore & Edward Cullen?Fermo restando la nostra predilezione per le tradizionali atmosfere gotiche, anche quando rimaneggiate da contemporanei, e per i classici, spulciando il nostro catalogo sono molteplici i titoli in cui è possibile rinvenire delle interessanti novità che si prestano a sovvertire le modalità di percezione del mito del vampiro, che negli ultimi anni è quanto mai prospero ma al prezzo di un appiattimento dai risvolti un po’ soporiferi. Riteniamo giusto – dal momento che Chelsea Quinn Yarbro è tra le autrici coinvolte nello Special – soffermarci ulteriormente sul suo vampiro gentiluomo, anche perché, oltre al fatto che la figura del Conte di Saint Germain ci sembra particolarmente paradigmatica di una concezione “altra” del vampiro in cui Gargoyle si riconosce con maggiore agio rispetto a quella alquanto zuccherosa che va per la maggiore, è proprio con Hotel Transilvania che abbiamo iniziato la nostra avventura editoriale nel marzo 2005. Ispirato a una tenebrosa figura storica imperversante in mezza Europa dalla seconda metà del 1700 in poi per molti anni – forse troppi per un umano…, il personaggio della Yarbro è sì un vampiro con tutti i crismi ma, essendo vissuto per più di quattromila anni, ha avuto tempo e modo di metabolizzare la propria diversità e di cercarne il riscatto attraverso la lotta al male e all’ingiustizia. Racogzy è sì di sangue (quello originario, almeno) reale, ma si accontenta di fregiarsi di un titolo abbastanza modesto di conte; non opera, a differenza dei propri simili, prelievi forzosi di emoglobina a danno delle classi più deboli e disagiate, ma accetta soltanto donazioni “spontanee” e in quantità modesta (solitamente concesse con entusiasmo da donne innamorate); in difetto, si accontenta di salassare animali. Le energie così alimentate non vengono impiegate per diffondere il contagio vampirico o a proprio tornaconto personale, ma profuse a piene mani per raddrizzare soprusi, riparare ingiustizie, farsi paladino dei deboli e degli oppressi. Alchimista come il proprio modello storico (sodale di Cagliostro), non fabbrica oro (si limita a produrre pietre preziose in quantitativo sufficiente a condurre una vita agiata e a elargire aiuti materiali ai bisognosi), ma si dedica soprattutto a studi di medicina e scienza a beneficio della comunità. Anche per il 2011, le novità letterarie vampiriche targate Gargoyle saranno, come sempre, numerose ed eterogenee basti pensare al Libro di Renfield di Tim Lucas, la prima uscita di quest’anno in libreria dal 27 gennaio… già il solo titolo dovrebbe far capire chi c’è dietro. Per dettagli http://www.gargoylebooks.it/site/content/il-libro-di-renfieldPer tutte le altre novità di quest’anno rimandiamo a www.gargoylebooks.it7. Chelsea Quinn Yarbro costituisce quindi il compromesso tra tradizione, sentimento e passione per i vampiri. Non è sanguinaria ma, nello stesso tempo, è affascinante e sembra un po’ “fuori target” nel catalogo della vostra casa editrice. Personalmente adoro la sua prosa e le sue storie, che sono un perfetto connubio di eleganza e di ritmo. Avete intenzione di pubblicare gli altri romanzi della Yarbro? Gargoyle ha pubblicato sei titoli della saga del Conte di Saint Germain: Hotel Transilvania (2005), Il Palazzo (2006), Giochi di sangue (2006), Il sentiero dell’eclissi (2007), Un destino di sfida (2008), Le cronache di Saint Germain (2009) – costituiscano una selezione adeguata a far conoscere al pubblico italiano la produzione di quest’eccellente autrice. Aspettiamo adesso il sedimentarsi dei risultati, prima di mettere in cantiere la pubblicazione di altri romanzi di Chelsea Quinn Yarbro. Per il 2011, ad ogni modo, è prevista la ristampa in paperback di Hotel Transilvania: perciò, chi non lo avesse ancora letto non se lo lasci scappare anche perché è sicuramente tra i titoli più significativi della saga del Conte di Saint Germain.8. Pensate che nella Gargoyle possa esserci altro spazio per il paranormal che non sia puro horror? Stiamo valutando attentamente di inaugurare accanto alle due collane horror, tra cui “Nuovi Incubi” che raccoglie le proposte più sperimentali , anche una collana che si apri ai generi cosiddetti confinanti, quali il giallo, il noir, la fantascienza e il fantastico; il criterio alla base della scelta dei titoli sarà, come sempre, quello della qualità.

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :