Ogni giorno i media ci bombardano con termini difficili da digerire. Spread, Bund, Bpt, Bot, Ccc, Subprime, Swap, Hedge Fund, grafici e indici che rendono l’economia, la finanza e la politica economica materie per pochi, che invece condizionano la vita di molti…
Francesco Filini per IlVostro.it
ROMA – Ogni giorno i media ci bombardano con termini difficili da digerire. Spread, Bund, Bpt, Bot, Ccc, Subprime, Swap, Hedge Fund, grafici e indici che rendono l’economia, la finanza e la politica economica questioni che possono interessare solo poche persone ben istruite, in grado di decifrare in un linguaggio tecnico equivalente al sanscrito non solo per la sempre amata casalinga di Voghera, ma molto spesso anche per politici e giornalisti. Nella Babilonia della terminologia della crisi c’è un termine non ancora anglofonizzato, di radice latina e dal significato originario nobile, distorto oggi, nell’epoca del paradigma finanziario prossimo al collasso, tanto nella semantica quanto nell’applicazione pratica: la speculazione.
SOROS E LA SPECULAZIONE SULLA LIRA DEL ’92 – Oggi i grandi speculatori non sono più filosofi in grado di orientare la propria forza-pensiero per la vera economia, ovvero per quella scienza sociale volta a tutelare la comunità, ma sono abili e scaltri ricchi signori che utilizzano la loro intelligenza per guadagnare in un lasso di tempo infinitesimale cifre irraggiungibili nemmeno da sette generazioni di agricoltori che producono beni reali in grado di garantire la vita terrena agli esseri umani, speculatori compresi. È emblematico il caso del settembre 1992 quando il magnate George Soros effettuò un’attacco speculativo nei confronti della lira provocandone la svalutazione del 30%, costringendo la Banca d’Italia a bruciare ben 48 miliardi e all’Italia a uscire dallo SME, il Sistema Unico Europeo che ha preceduto la moneta unica. In una sola notte Soros guadagnò oltre un miliardo di dollari. Ironia della sorte, Soros si definisce filosofo e addirittura filantropo. Di grandi speculatori come lui il mondo ne è pieno, e la crisi planetaria che il mondo sta conoscendo è indotta proprio dagli speculatori, dai mercanti di moneta.
DEPREDARE UN’AZIENDA O UN POPOLO – Dietro al tracollo di una società per azioni ci sono migliaia di disoccupati, dietro alle manovre “lacrime e sangue” imposte ad un popolo intero per ripagare i debiti, ci sono sacrifici e drammi umani. La speculazione oggi è usura, ovvero l’erosione sistematica e continua della produzione altrui, fino all’esproprio dei beni di proprietà. Impadronirsi del mezzo monetario, trattarlo come fosse una merce, scommettere sulla capacità di un’azienda o di un popolo di onorare un debito inestinguibile, costringere gli stati a mettere sul mercato i propri beni a basso costo, come sta accadendo per Finmeccanica, Poste e tutti gli altri “gioielli di famiglia”, è il fine ultimo della grande speculazione internazionale che da noi vede eseguiti tutti gli ordini dall’uomo di fiducia Mr. Mario Monti.
LA SPERANZA E LA PROFEZIA DI TORO SEDUTO – La speranza è che la politica o
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