22 febbraio 2016 Lascia un commento
Allora, la faccenda qui e’ complessa. Film uscito dopo la trilogia di "Matrix", fu inevitabile che l’hype salisse alle stelle e l’attesa divenisse spasmodica. Inutile anche aggiungere che definire altissime le aspettative e’ riduttivo e ci si aspettasse una rivoluzione ancora piu’ grande dei tre film precedenti.
Tutto pero’ e’ andato storto. Non e’ un brutto film capiamoci, ci leggi dentro passione, dedizione e indubbio mestiere. Gli ingredienti ci sono e al meglio di quanto si possa trovare in circolazione, il problema e’ che non si amalgamo nel modo dovuto e alla fine la pietanza e’ insapore e insignificante.
Innanzitutto i fratellini, a quel tempo erano entrambi maschietti e vuoi vedere che non c’entri qualcosa, esaltano l’epica di "Superauto Mach 5", un anime morto e sepolto che fa parte certamente della loro infanzia ma cio’ non basta a renderlo un classico per tutti. Se vuoi creare una nuova epica, serve muoversi meglio sul fronte del marketing e cio’ non fu fatto, percio’ le nuove generazioni non sapevano nulla e alle vecchie fregava di massima molto poco. Anche qui gli errori nel linguaggio sono evidenti se si usa una grammatica visuale per i piu’ piccoli quando devi sapere che saranno gli adulti di Matrix a venirti a vedere, poi forse si porteranno dietro figli e fratellini ma non e’ loro che devi rivolgerti, percio’ stai parlando alle persone sbagliate.
Sbagliato anche l’impiego di mezzi e denaro. primo loro film in HD, costato una cifra da vertigine, i fratelli hanno cercato ancora una volta di rivoluzionare il cinema, sbagliando tutto. Il tentativo non e’ un live action dell’anime, in sostanza non portano il fumetto nel mondo reale ma il mondo reale nel fumetto. Percio’ ci troviamo di fronte ad un comics con personaggi umani innestati e non viceversa e su questo ricordiamo gli insuccessi, dei "Batman" di Joel Schumacher o il "Dick Tracy" di Beatty ma anche i tecnica mista alla "Fuga dal mondo dei sogni" o l’antecedente "Signore degli anelli" sempre di Bakshi. insomma, si fa prima dire che "Chi ha incastrato Roger Rabbit" e "Pomi d’ottone e manici di scopa" sono gli unici ad aver funzionato un minimo. Il peccato piu’ grave pero’ e’ nell’utilizzo della grafica, usando il non plus ultra della tecnologia per riprodurre in CGI un cartone animato, risultando con la plsticosita’ della pessima animazione e di fatto gettando al vento milioni di dollari.
Anche il montaggio e’ discutibile, con una prima parte dove le vite dei due fratelli s’intersecano inutilmente, creando confusione senza aggiungere nulla al ritmo. Meglio infatti il finale dove tutto e’ stato detto e resta solo da godersi lo spettacolo.
Bel tonfo non c’e’ che dire, eppure non mi sento di condannare i Wachowski se non di ingenuita’ e troppa fede nelle loro passioni. Comunque da vedere per giudicare.