Cosa prova un vedente al buio? Cerco di ricordare cosa avrei provato io nell'altra vita: disorientamento, impotenza e noia. A me il buio annoia terribilmente! Ma "Di seguito alcuni momenti del 6 dicembre scorso, ci sono anch'io che al top della io so io, e voi..", solo per dire che ognuno ha la sua impressione trovandosi al buio da vedente. Qualcuno, tra coloro che vedono e frequentano cene al buio lo sapranno meglio di me, che in fondo devo ricordare. Eppure penso: perché spegnere le luci, farsi servire da una persona cieca e con questo sentirsi anche "brave persone"? Perché quella persona cieca deve fare il cameriere? Un tempo è stata un'iniziativa diversa, nuova, oggi è quasi fuori luogo, dal momento in cui se solo ci si informasse bene, si scoprirebbe che le persone cieche italiane, soprattutto tra i giovani, hanno ben altre formazione e capacità da quelle che immaginate, senza nulla togliere a chi fa il cameriere. Si capirebbe che il buio non lo viviamo, spesso grazie alle nuove tecnologie. Cosa impara della cecità un vedente mangiando al buio, servito da un cieco? Ma non voglio polemica sulle cene al buio, ne parlo solo per rafforzare quanto dirò adesso.
Blindsight Project ha lasciato le luci accese durante il primo stage di danza al buio, per cui di recente ho lavorato affinché si realizzasse a Roma: il buio era solo per vedenti, e solo quelli che volevano ballare. Quindi tutti bendati, ciechi esclusi naturalmente. Chi voleva vedere poteva: ma come si fa a mettere tutti al buio?? Io so cos'è il mondo reale, non è una bella cosa vivere al buio da vedente! E comunque perché fargli provare la cosa peggiore della nostra disabilità? I cosiddetti normo non sono già abbastanza spaventati e inesperti nei nostri confronti?
Il buio si prova insieme ai ciechi veri con la luce, noi i vedenti li abbiamo fatti bendare tutti (ed ho capito che piace tantissimo sta mascherina...), quindi non vedevano niente sì, ma non avevano il buio pesto intorno, che comunque ammazza chiunque, altro che "sensibilizzazione"! bomba di Tachipirina, verso la fine dello stage mi faccio un balletto col bravissimo Anthony, a cui non ho lasciato mai le mani, affinché mi portasse mentre comunque seguivo il ritmo (il colpo in faccia che ricevo non è colpa di Anthony, ma del mio "karma").
A me che sono cieca, sapere che c'è buio intorno mi terrorizza: so bene che, nelle mie condizioni, sopravviverei 9 volte su 10 solo se, anche con un filo di luce, un vedente fosse con me. Pure Artu, il mio templare cane guida, al buio sbatte, e sapere che chi vede ci si ritrova dentro, mi angoscia!!
Paranoie da ex vedente, con otite oggi, quindi con la sintesi vocale che rimbomba ...nel vuoto infinito? NO! Considerazioni in base al fatto che, ancora per una volta, Blindsight Project ha dimostrato che "le persone disabili sensoriali non sono dei malati, tali da non poter condividere un granché con chi "sta bene", frase mia.
Perciò, se volete fare qualcosa di nuovo, e se davvero volete capire cos'è la cecità, vi do un suggerimento: state più insieme a noi ciechi e ipovedenti, alla luce insieme possiamo fare un casino di cose, oltre a magnà e fare i camerieri, non credete? Questa nostra è una.
Allora, al prossimo stage di Danza al Buio - Blindly Dancing & Blindsight Project, con Elena Travaini, vulcanica ballerina ipovedente, ed Anthony Carollo, i due maestri a Roma per noi.
Una soddisfazione in questi giorni de mafia a Roma, poter dire che, come sempre nel nostro caso, non c'è stato lucro, né politici in mezzo!
Erano anni che non ballavo più, la pago tutta ma si campa mille volte sole!!
Momenti di danza al "buio" : a proposito di "inclusione" e "vita sociale della persona disabile".
Momenti di buia danza (la mia, lui è straordinario)