Spegni il gas e accendi il noir #03

Creato il 29 luglio 2010 da Paolo Franchini

Eccomi di nuovo qui, amici, questa volta per raccontarvi la mia “prova risotto”.

Il motivo? Uno solo e semplice, molto semplice: la mia collega BAF Chiara Poli. Proprio così. Lei. Lei e il suo risotto delle meraviglie. Riuscito. Anzi, riuscitissimo. Talmente riuscito da mettere a tacere persino la suocera, vi rendete conto?

Per questo, non avendo né suocera né, tantomeno, cani e/o altri animali domestici a cui propinare il frutto di un eventuale esperimento fallito, non ho potuto fare altro che dare il meglio di me stesso insieme al mio fedele marchingegno griffato Whirlpool… E tutto questo, udite udite, bypassando persino la funzione “Assisted”!

E’ andata bene, ve lo rivelo subito perché non sto più nella pelle. E’ andata bene ed è stato semplice come bere un bicchiere d’acqua. Anzi, come bollire due patate con un “Jet Chef”… Ops, forse ho fatto una gaffe… Luca, ti prego, non me ne volere. E’ stata Chiara a dare il la al tormentone, ma dopo i tuoi rotolini e i tuoi fagottoni, comunque, non possiamo che fare retromarcia. Io, almeno, lei non so. Le donne, d’altronde, sono più difficili da conquistare. :D

Vabbé, passiamo alle cose che interessano davvero. Al solito, quindi, eccovi in breve la mia ricetta, frutto di qualche sbirciata sul libretto allegato al forno di Lord Whirlpool e di un paio di minuti spesi a consultare il prezioso ricettario di mia mamma. Per buona pace di mia zia, ben lieta di non dovermi affiancare in questo mio nuovo ardimento tecno-culinario. Ma la convertirò alle microonde, vedrete. Datemi solo il tempo di acquisire totale padronanza del marchingegno che il resto verrà da sé.

Dunque, questi sono gli ingredienti per un piatto quasi abbondante: mezza zucchina, la metà di una cipolla piccola, 80/90 grammi di riso (ho usato il tipo Arborio perché in casa non avevo che quello), un bicchiere d’acqua calda in cui ho sciolto un po’ di dado granulare, un filo d’olio e poi, in dosi rigorosamente q.v.p.p. (se q.b. sta per quanto basta, ho deciso che q.v.p.p. può significare quanto vi pare e piace) parmigiano grattugiato, burro e sale.

Passiamo alla preparazione, la parte più divertente. In una ciotola di Pirex ho messo la cipolla pulita bene e fatta giù finemente, la zucchina lavata e tagliata a rotelline smilze smilze e un goccetto d’olio. Ho coperto con un pezzo di pellicola per microonde e ho fatto andare per un paio di minuti a 750W. Quando il marchingegno ha fatto bip, ho tolto la plastica per aggiungere il riso, il bicchiere di brodo e un pizzichino di sale. Cottura – stavolta scoperta – sempre a 750W per una decina (scarsa) di minuti, fermando per mescolare con decisione – e assaggiare – un paio di volte. Quando ho visto che il riso si era quasi asciugato, ho aggiunto burro e formaggio per mantecare, dopodiché… fine dello show. Un piatto, una forchetta e via!

A un piatto di riso, non potevo che abbinare un libro “a tema”. Un grande noir, per dirla fino in fondo.

Giménez Bartlett Alicia – Un bastimento carico di riso
Sellerio – Pagg.445 – Euro 12,00

L’assassinio di un barbone, sebbene indossi scarpe eleganti e costose, non commuove i poliziotti di Barcellona, come non commuoverebbe i poliziotti di ogni parte del mondo: troppo impegno per un risultato di scarsa importanza. I barboni, d’altronde, vivono in un mondo parallelo che solo apparentemente, o occasionalmente, occupa lo spazio (e il tempo) del nostro mondo ordinario e maledetto. Ma i cattivi, stavolta, sono spacciati perché il caso, che non si ferma a un solo omicidio, fa prima imboccare due piste, poi le fa abbandonare e, infine, conduce Petra Delicado – ispettore della polizia di Barcellona – a scoprire una verità davvero terribile e sorprendente.


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