Secondo un nuovo studio che dimostra l'impatto dell'illuminazione interna sulla produzione di melatonina, i livelli di luce a cui si e' esposti prima di andare a dormire hanno un impatto negativo sulla qualita' del sonno, la pressione sanguigna e il rischio-diabete.
La melatonina e' un ormone prodotto dalla ghiandola pineale e ha molti effetti: regola il ciclo veglia-sonno, abbassa la pressione e la temperatura corporea, ed e' un candidato per il trattamento di insonnia, ipertensione e cancro. Dall'invenzione dell'umile ma rivoluzionaria lampadina, siamo tutti esposti a livelli di illuminazione, nelle ore serali, in precedenza inauditi.
Nello studio in questione, 116 volontari in buona salute di eta' dai 18 ai 30 anni sono stati esposti ad illuminazione forte o debole per le otto ore precedenti il sonno, per cinque giorni consecutivi. Il gruppo esposto a piu' luce ha riportato produzione di melatonina per un'ora e mezzo in meno dell'altro gruppo e una produzione totale di meno del 50%.
Tutto cio' mi ricorda di uno scambio a cui ho assistito a SENS3, tre anni fa a Cambridge. Non ricoprdo chi fosse il ricercatore in quel momento sul palco, o il tema dell'esperimento che stava illustrando, ma qualcuno, dal pubblico, gli pose una domanda sulle condizioni in cui erano tenuti i suoi topi di laboratorio. La risposta contenne un'informazione potenzialmente utile: i suoi topolini erano esposti solo a luce rossa, allo specifico scopo di non inibire la loro produzione di melatonina. Ma a quanto pare questa altrimenti semplice soluzione e' controversa. L'opzione piu' sicura sembra essere quella di spegnere la luce nelle ore precedenti il sonno (o quantomeno, limitare l'esposizione a forti fonti di luce).
Lo studio (Exposure to room light prior to bedtime suppresses melatonin onset and shortens melatonin duration in humans) apparira' nell'edizione del marzo 2011 del Journal of Clinical Endocrynology and Metabolism.
Immagine: Lightbulb, by HKmPUA