Spelling Inglese, questo sconosciuto

Creato il 14 febbraio 2011 da Lucalo

Mentre da un lato americani e inglesi si divertono con inebrianti gare di spelling, io faccio ancora difficoltà ad associare correttamente le vocali, in particolare la “a”, la “e” la “i”.

La notizia non basterebbe di per sé a giustificare un post, se non fosse per due piccoli dettagli, di norma del tutto slegati tra di loro:
- ho intestato a mio nome le bollette del gas e dell’elettricità via telefono;
- nel mio nome e cognome ci sono sei vocali.

Cominciamo.

“Salve, sono appena entrato in casa e ho preso il posto del vecchio inquilino. Vorrei cambiare i dati personali nella bolletta della luce, grazie.”
“Salve, mi chiamo Sylvia, posso sapere il suo nome?”
“Certo. Dunque allora: Luca. el iu si ei. Luca”.
“Luca con la cappa?”

Deglutisco.

“No. Luca. con la c”.
“Bene signor Luca. Mi può dire il suo cognome?”
“Certo. Pi ei en zed ei ar ei… no aspetti… zed, l’ha scritto zed?”
“Zed”
“ok – scrivo il mio cognome su un foglio mentre lo leggo – zed, ei ar i dabolel ei”
“Panzarella”
“Esatto”
“Bene” dico soddisfatto.
“Signor Panzarella può dirmi il numero del contatore dell’elettricità?”

Silenzio.

“Ehm, no guardi, sono appena arrivato in casa e non so dove sia. Non si può andare avanti lo stesso?
“Eh no, mi spiace, mi serve quel numero.”
“Va bene richiamo più tardi, grazie lo stesso”
“Nessun problema signor Panzarella! è stato un grandissimo piacere poterla aiutare”
“Sì, vabbè, ciao.”

Chiudo.

Dopo 30 minuti trovo finalmente il contatore.

“Pronto?”
“Sì pronto, chiamo per cambiare i dati in bolletta. Ho chiamato mezz’ora fa e la sua collega mi aveva chiesto un numero che non avevo, adesso invece sono pronto per…”
“Buongiorno mi chiamo Sonya. Posso sapere il suo nome?”

Silenzio.
Sfiorando l’auto-ipnosi immagino colline di fiori un sole nel cielo azzurro mentre io corro saltellando felice sui prati.

“Pronto? è lì?”
“Sì sono qui, è solo che ho già fatto questa procedura, solo che non avevo il numero del contatore dell’elettricità, è possibile…”
“Certo, posso sapere il suo nome?”

Paesaggi sterminati corro con un tulipano in bocca saltellando come Montesano nella pubblicità olio Cuore.

“Certo. Luca, El iu si ei”
“Con la esse finale?”
“No, le abbiamo finite. Luca, El iu si ei, senza esse finale.”
“Ok Luca, posso sapere il suo cognome?
“Ovviamente. pi ei en zed ei ar i dabolel ei”
“Bene, può darmi il codice postale della casa?”
“enne quattro tre acca pi”
“.. tre esse bi?”
“no, acca, acca!”
Può farmi lo spelling?
“Ma lo sto già facendo lo spelling! ACCA! ACCA! non ci sono altre lettere simili, ACCA!”
Acca come hotel?
“Ma certo porca paletta!! Acca come hotel, cos’altro sennò!! ACCA! HOTEL! ACCA! HOTEL!”
“Va bene signor Panzarella, non c’è bisogno di fare così.”
“Oh, ok, va bene, mi scusi”
“Quindi: enne quattro tre acca… può farmi lo spelling dell’ultima lettera?

Dopo un minuto.

“… e il numero del contatore è 146730″.
“Bene signor Panzarella, e quello del gas?”

Silenzio.

“Come quello del gas. Io voglio cambiare solo l’elettricità.”
“Sì ma fanno capo alla stessa compagnia. O entrambi o niente.”

Testa sul tavolo.
Abbandono persino ogni tentativo di auto-ipnosi.

“Senta io non lo so dov’è quest’altro contatore. La richiamo dopo, grazie lo stesso.”
“Ma si figuri! Lieta di averle dato una mano signor Panzarella. Su, forza che ci siamo quasi!”

Questi mi prendono per il culo.
Dopo 50 minuti trovo finalmente il contatore del gas. Che tra parentesi era fuori la porta di casa, cioè per strada.

“Pronto salve le serve il mio nominativo?”
“Salve mi chiam… oh, sì certo”
“El iu si ei, no cappa no esse finali, pi come papa, ei come alpha, en come novembre, zed come zulu, ei come alpha, ar come romeo, i come echo, dabolel come lima, ei come alpha, questo è il numero del contatore del gas e questo dell’elettricità, serve altro??”
“No signor Panzarella, ha fatto tutto quello che doveva.”

Ci credo.

Ho imparato l’alfabeto fonetico della NATO pe ‘na bolletta.

Aggiornamento dell’ultim’ora: oggi mi arriva la lettera di benvenuto. Leggete il cognome. Li odio tutti.