Speramus presto quoque tu

Creato il 23 ottobre 2011 da Frufru @frufru_90

L'altra sera, come quasi ogni sera, guardavo il telegiornale di Enrico Mentana, su La7. Primo titolo, ovviamente, l'uccisione del rais Gheddafi. Un ragazzo sventolava, come un trofeo, la pistola d'oro che aveva sottratto al dittatore catturato. Mentana commentava chiedendosi se fosse indispensabile l'uccisione del dittatore per porre fine alla dittatura. È indispensabile? Io non lo so.Come diceva Mentana, è una storia che in Italia abbiamo già vissuto oltre sei decenni fa. Mio nonno festeggiò la morte del duce che l'aveva mandato in Africa con un fucile in mano. Mio nonno sperava quella fine per tutti quelli che erano stati fascisti. Mio nonno sperava quella fine per tutti i padroni del mondo. La sua frase passata alla storia fino a me che non l'ho nemmeno conosciuto è questa: "Coi budelli dei meglio bisogna impiccarci i peggio." E io vorrei dire che no, non va bene, ma non so se poi è quello che penso davvero. A me la violenza fa ribrezzo, ne ho paura e non so picchiare. Non ho fatto mai male a nessuno. Non saprei farlo nemmeno per un'idea, temo. Ieri sera, a "I migliori anni" Roberto Vecchioni ha detto che il pensiero è sempre più forte di qualsiasi violenza. E io vorrei dire che si, ha ragione. Sono sicura di pensarla come lui, in teoria, ma la teoria poi si scontra con la realtà e allora non so più se il pensiero serve davvero a qualcosa. Non so più se un nuovo Gandhi saprebbe risolvere la situazione in modo pacifico. Io vorrei poter credere che sia possibile, ma non lo so. Anzi, sono pessimista. Gheddafi è stato ucciso, i libici festeggiano, come festeggiava mio nonno sessant'anni fa, come festeggerei anch'io probabilmente.  Quello che mi lascia più perplessa è, a parte l'incoerenza dei nostri rappresentanti, il controsenso di una futura possibile, probabile, democrazia e libertà macchiata di sangue. Certo, quanto sangue è stato versato per colpa di Gheddafi? Il minimo che poteva succedergli era fare la fine che ha fatto. Le mie teorie pacifiste vanno in frantumi, lo so. Il fatto è che alla domanda di Mentana avrei voluto poter rispondere di no, che può finire una dittatura mettendo in carcere il dittatore e buttando via la chiave della sua cella. Temo però che sia solo un bel discorsetto teorico. Niente più. I tiranni muoiono con le loro tirannie. Sto scrivendo cose molto, ma molto, ma molto contorte, ma un'idea chiara chiara non ce l'ho ancora. Con assoluta certezza so che mi ha fatto ribrezzo e schifo quel video di Gheddafi morto trasmesso in tv, come mi aveva fatto senso anche il video dell'impiccagione di Saddam. Questo mostrare continuamente la morte nuda e cruda non mi piace. Non mi sembra giusto. Ok, è stato un sanguinario dittatore, per colpa sua sono morte non so quante persone, ma ora è stato ucciso, forse giustamente, non lo so. Il rispetto per i morti ci vuole, sempre. Magari se non mostravano il video poi qualcuno avrebbe detto che era una morte finta, anche questo è vero. Che mondo complicato. Dov'è il libretto delle istruzioni?
Insomma, una sola cosa certa est: amicus Silviontoli mortum est. Ammazzatum, si volemus esse precisi. Ab palazzis doratis ad cellam frigoriferam. Malvagia fine, sed "Sic transit gloria mundi", dixit Silviontolus. Gloria effimera est. Silviontolus, memento mori, quoque tu. Speramus presto. (ma non ero pacifista?!?!?!)

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