Sono milioni gli animali utilizzati ogni anno nei laboratori di ricerca di tutta Europa per testare prodotti cosmetici e che diventano vittime innocenti sottoposte alla vivisezione che potrebbero essere risparmiate. A tal proposito, le proposte di nuove normative comunitarie hanno riacceso il conflitto scientifico ed etico che da sempre accompagna la sperimentazione animale.
Per fortuna, in aiuto dei nostri piccoli amici pelosi, Tonio Borg, nuovo commissario designato alla salute, che sostituirà il tanto criticato John Dalli, ha annunciato che entro marzo 2013 entrerà in vigore il divieto alla commercializzazione dei prodotti cosmetici testati su animali, sembra senza ulteriori ritardi o deroghe.
Tale notizia ha naturalmente incontrato l’entusiasmo della “British Union for the Abolition of Vivisection” (BUAV) che ha apprezzato il gesto di Borg di sottolineare l’inopportunità di trovare nuove maniere per derogare ai divieti riguardo i test sugli animali. Particolare importante è che, sembra intendersi dalle parole di Borg che se non si rispetta la necessità di applicare metodi alternativi, tali sperimentazioni non avverranno mai. Standing ovation per Borg!
Stop ai test sugli animali per i cosmetici
Secondo l’European Coalition to End Animal Experiments (ECEAE ), la decisione di Borg rappresenta un passo nella giusta direzione per garantire all’Unione Europea il termine già da tempo stabilito sulla fine dei test cosmetici sugli animali, ma mai applicato.
Allo stato attuale rimangono ancora in vigore tre protocolli che prevedono l’utilizzo di animali e a causa della mancanza di metodi alternativi, che in realtà non erano mai stati realmente cercati, si era proposto il rinvio di parecchi anni dello stesso bando, oltre la scadenza del 2013.
In difesa dei nostri amici a quattro zampe si era così scatenata una vasta mobilitazione dei cittadini di tutta Europa che aveva portato alla consegna di un milione di firme, tra cui anche quelle di personaggi importanti quali Paul McCartney, Morrissey e Chrissie Hynde. Attendiamo quindi che il divieto venga applicato e cani, gatti, criceti e altri pelosetti non siano più martiri dell’industria cosmetica.