Spettacolo in terra. Riapre il Teatro Grande di Pompei

Creato il 28 giugno 2014 da Vesuviolive

È da Aprile che si sente parlare di Forum Universale delle Culture e di tutte le iniziative connesse sotto il patrocinio di un simbolo raffigurante il Vesuvio sostenuto da migliaia di mani colorate che fino ad Ottobre ci accompagneranno con un programma ricco di convegni, mostre, spettacoli, incontri e tanto altro. Il forum universale delle culture, volto a stimolare il dialogo tra popoli e culture diverse, vede la prima edizione a Barcellona nel 2004 e dopo Monterrey (Messico), Valparaiso (Cile) il testimone è passato a Napoli. Sei mesi di attività culturali su tutto il territorio regionale promosse dal Comune di Napoli e dai Comuni dei siti Unesco di Caserta, Benevento, Pompei, Ercolano, Ascea, Paestum e Ravello.  Diversità culturale, sviluppo sostenibile, condizioni per la pace, la conoscenza e il mare. Questi i punti di forza della Campania, questi i temi che il forum delle culture di napoli affronterà per rilevare gli aspetti positivi e gli aspetti negativi di questa terra.

Partendo dalle storie e leggende napoletane di Benedetto Croce passando per il festival de “La repubblica delle idee al forum” e la serata su “Il linguaggio universale della comicità”  il forum delle culture ha patrocinato anche la riapertura de Teatro Grande di Pompei. Un traguardo importantissimo non solo per l’archeologia, ma anche per la comunità locale che si riappropria di una struttura di grande impatto architettonico.

Il Teatro Grande di Pompei utilizzato come arena di spettacolo fin dal 1936 per la messa in scena di rassegne classiche e non solo , dopo anni di inutilizzazione ritorna con la fondazione INDA (Istituto Nazionale Dramma Antico) per farci rivivere, in occasione del centenario del teatro greco di Siracusa,  l’Orestea di Eschilo con l’episodio di Agamennone , le Coefore e le Eumenidi.

Il teatro sorge sulle pendici di una piccola collina all’interno degli scavi aprendosi su uno splendido panorama quale quello del Vesuvio, dei Monti Lattari e della Valle del Sarno. Costruito in età sannitica fu rifatto da una delle famiglie più importanti di Pompei, la gens Holconia. Si divide in tre sezioni, l’ima, la media e la summa cavea destinate alle diverse classi sociali mentre i posti d’onore, i “Tribunalia” erano dei palchetti che completavano l’area del pubblico godendo di un’ottima visuale. Decorato probabilmente all’esterno con ninfei e fontane, nel teatro vi si rappresentavano le commedie di Plauto, Terenzio, le Atellanae, spettacoli, feste arrivando ad accogliere in età augustea finanche 5.000 spettatori.

Il Soprintendente di Pompei, Ercolano e Stabia, Massimo Osanna, il Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, l´Assessore alla promozione culturale e musei della Regione Campania, Caterina Miraglia, l’Assessore al turismo e beni culturali della Regione Campania, Pasquale Sommese, il Presidente della Scabec, Maurizio Di Stefano, il Sindaco di Pompei, Ferdinando Uliano nella conferenza stampa del 23 giugno tenutasi negli scavi di Pompei hanno annunciato insieme una nuova stagione di impegni culturali per riportare in vita la storia millenaria del paese che parte soprattutto dal nostro patrimonio locale vesuviano con l’utilizzo di nuovi mezzi di comunicazione e nuovi finanziamenti dedicati alla cultura. Manca solo il protagonista: il pubblico vesuviano e campano. Da archeologa vi invito anche solo a toccare con mano l’antico teatro romano, per rivivere non solo le grandi stagioni teatrali di un tempo, ma per capire quanto sia importante conoscere la nostra storia e di quanta grandezza ci sia nell’uomo. Grandioso nel creare opere d’ingegno e altrettanto grandioso a volte nel distruggere.

Ingegno e arte oratoria così come ieri anche oggi. Già migliaia di anni fa gli antichi greci sapevano ciò che è più importante per migliorare una comunità: rappresentare in scena emozioni, realtà e gli aspetti negativi di una società che ieri come oggi è pervasa spesso dalla corruzione e dai facili costumi; rendere consapevole chi ascolta di ciò che ci accade intorno e trasmettere dal palco i valori essenziali…
Solo la conoscenza della verità può portarci al vero progresso, intellettuale.


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