SPETTRI NELLA PIOGGIA Prima parte

Da Soniab

L’auto procedeva a velocità costante, il piede non spingeva sull’acceleratore, la strada era bagnata e l’alcool in corpo non garantiva i migliori riflessi.   Capelli  bagnati.   Gocce d’acqua sulla pelle.   Abito nero con rose rosse.   Era stata una serata unica, Alyson vedeva scorrere nella mente ancora flash di quei momenti appena vissuti. I  sorrisi. Ricordi passati, di un tempo che non tornerà. Le lacrime. Il vino. I pettegolezzi. Il traguardo raggiunto da festeggiare.

Quando si erano salutate, aveva dovuto correre sotto la pioggia, sotto un temporale violento per raggiungere la sua auto. I piedi scivolavano dentro i sandali dorati, il vestito era bagnato.   Alyson mise in moto. Adorava sentire il rombo del motore.   A quel rumore si unì quello dello scrosciare forte della pioggia. Pioveva, pioveva eccome se pioveva. L’acqua cadeva con tanta violenza che pareva stesse per sfondare la carrozzeria. La pioggia continuava a scivolare sul vetro, a nulla serviva il muoversi ritmico dei tergicristalli.

Un lampo illuminò lo sfondo davanti. Fu come fare luce in un tunnel oscuro, dove la luce dei fari dell’auto si perdeva.   Buio.   Tuoni.   Foglie spazzate via, terriccio sull’asfalto. Vento.   Alyson rallentò. Uno squarcio si aprì tra le nuvole.   Alzò lo sguardo alla luna. Luna bianca, piena.   Poi, una nuvola si spostò tanto da coprirla di nuovo.   Alyson tornò con lo sguardo alla strada. Rallentò in prossimità di una curva cieca, l’auto si girò ma riuscì a frenare.

Davanti vide due occhi gialli, puntò i fari alti e scorse un muso e quattro zampe, sembrava un lupo, ma non era un lupo. Non capiva proprio che animale potesse essere.   E così, alla pioggia che cadeva, al motore che tornò a rombare si aggiunse il verso di quell’animale, un ruggito stranissimo.   L’auto ripartì. L’animale correva e la seguiva.   Nello specchietto retrovisore c’era ancora, non spariva.   Quegli occhi gialli erano immobili, non la mollavano.   Spinse al massimo sull’acceleratore. Tuoni, ancora tuoni.   Sbucò di nuovo la luna. Alyson si guardò indietro. Non c’era più nulla.   Pensò che desiderava solo tornare a casa.   Ma quel viaggio in solitaria nella notte non era ancora finito.


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