Io e papà © 2011
Stasera ho letto questo articolo, pubblicato sul corriere on line:Quasi quasi meglio il papà acrobata
Mi meraviglia lo stupore che anche i papà provino a far coincidere famiglia e lavoro.
Forse perché io ho avuto un papà così, che si svegliava la mattina presto per prepararci la colazione e la sera ci metteva a letto, nonostante avesse un lavoro molto impegnativo "umanamente" com'è fare il medico di famiglia.
Mi ricordo ancora tutto, perfettamente, come fosse ieri...
Svegliava me e mio fratello che, ancora in pigiama, ci fiondavamo sul divano in sala, accendevamo la tv per guardare Ciobin, con la nostra copertina sulle gambe.
Nel frattempo lui, in cucina, accendeva la radio e si metteva a preparare la colazione: una bella tazza di latte caldo con i biscotti o il riso soffiato.
Ogni volta che sento il segnale orario rai mi torna in mente questa scena, sento il profumo del caffè che si preparava e del latte che preparava per noi.
E penso a come mio papà avrebbe tranquillamente potuto continuare a dormire ancora per un'oretta e mezza prima di andare a lavorare.
Invece no.
Lui si svegliava, ci preparava la colazione e ce la portava sul divano (con buona pace della mamma che ovviamente non era d'accordo).
Poi ci preparavamo e uscivamo a piedi per andare a scuola (tranne quando pioveva che ci accompagnava lui, molto spesso ancora con il pigiama, coperto dalla giacca).
Mai una volta che si sia lamentato con noi per quelle levatacce.
Per noi era la normalità quella, forse non ci siamo mai resi conto della grandezza di quei gesti. Della rivoluzione culturale che mio papà ha anticipato: anche i papà possono prendersi cura dei figli!
Ma soprattutto penso al sacrificio. Penso a quei gesti ripetuti instancabilmente per quasi 25 anni e che ancora, tolta la colazione, ripete con la mia sorellina, l'ultima in età scolare di casa nostra.
Ora che sono anche io dall'altra parte della barricata, provo a immaginare se sarò in grado di compierli io.
Se sacrificherò il mio tempo e le mie energie per Amore della mia piccola meraviglia come fanno alcuni papà, compreso il mio.
Allora penso a Silvia, che lo fa già ogni giorno e che lunedì tornerà anche a lavorare.
E mi sento piccolo piccolo. Sento che niente di quello che potrei fare in più è abbastanza per essere anche solo in pari con quello che lei fa ogni giorno per Aurora.
E per questo so che ce la metterò tutta per non essere da meno di questi papà-acrobata.