Editore: Marvel Italia - Panini Comics
Collana: Marvel Miniserie
Target: tutto il pubblico
Formato: 17x26, 56 pp., col.
Confezione: brossurato
Pubblicazione: mensile
Norman Osborn ha ancora 6 punti sulla sua lista. Uno riguarda l'Uomo Ragno. Non è che gli preme particolarmente per problemi organizzativi, ma la sua eliminazione è più una vendetta personale.
Peter Parker, grazie alle informazioni raccolte dalla collega di Frontline Norah Winters, riesce ad introdursi ad introdursi nello stabilimento Oscorp che fu teatro degli esperimenti del processo per tentare di creare l'“American Son”. Giusto nel momento in cui, nel suo costume da Spidey, finisce di scaricare su chiavetta usb i dati relativi agli esperimenti viene scoperto da Iron Patriot. Dopo un rocambolesco inseguimento tra i grattacieli della grande mela, e qualche mazzata presa, Peter riesce ad avere il tempo di togliersi il costume ed infilarsi in un internet cafè per inviare i dati raccolti ai media
L'H.A.M.M.E.R. è tutto mobilitato per catturare un'unica preda: Frank Castle, il Punitore. Sulle sue tracce c'è anche il Wolferine di Osbron, che altri non è che Daken, il figlio dell'originale Wolferine. Il Punitore è braccato, ferito, ma riesce a sfuggire agli attacchi del suo avversario, fino a quando... Fino a quando le ferite si fanno troppo gravi e la sua voglia di combattere viene meno. In quel momento Daken ha il sopravvento. Il corpo del Punitore viene fatto a pezzi, decapitato e gettato nelle fogne. Un punto della lista di Osborn viene portato a termine al 100%.
Spiderman. La storia di Dan Slott con alle matite di Adam Kubert è semplice, lineare, godibile e piacevole. Sono quelle storie che leggi con tranquillità, ti diverti e rimani soddisfatto anche se sai che non sono capolavori. Sono le storie necessarie per alleggerire continuity molto serie, ma al contempo per trattare argomenti delicati. Qui si parla si di scienza ed abusi della sua applicazione che di diritti del cittadino. Infatti, non è l'Uomo Ragno a creare le difficoltà maggiori ad Osborn, ma Peter Parker. Il cittadino Parker affronta faccia a faccia l'autorità Iron Patriot in mezzo alla folla e ne esce vincitore.
Di una caratteristica violenza, per le poche storie che ho letto del Punitore, questa di Rick Remender con i disegni di John Romita Jr. Se la storia è ben scritta per chiudere un ciclo del Punitore così come lo conosciamo nell'universo supereroistico Marvel ai disegni di Romita ho fatto fatica ad abituarmi. Non il classico Romita conosciuto sulle altre testate della casa di New York, come Spiderman, ma molto più squadrato, legnoso. I colori cupi creano l'atmosfera giusta per l'ambientazione della vicenda finale della vita di Frank Castle. Una morte onorevole, in un combattimento impari, per uno dei pochi umani senza poteri rimasti in casa Marvel.
Entrambe storie piacevoli, con significati da cogliere, nonostante la loro brevità ed estemporaneità nella cronologia degli eventi.