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l’Organum Directorium schematizzato; solo l’essenziale. Per capire il suo utilizzo ho completato anche il giro di compasso da 34 unità; schema utilizzato da Giovanni Vespucci nel suo Atlante conservato a Torino. I due schemi sono stati affiancati facendo coincidere la parte inferiore dello schema di sinistra con il Tropico del Capricorno di quello di destra. I due schemi sono sovrapponibili come dimensioni. Partendo dallo schema di destra ho prolungato la Linea dell’Equatore e, dopo 5 (cinque) unità, ho prolungato la linea del Tropico del Cancro Sullo schema di sinistra ho utilizzato, anche, lo schema del Secondario da 13 unità partendo dal centro. Sulla linea che attraversa il centro di questo schema secondario, in orizzontale, ho scritto 50° nord. Poi ho segnato i 60°, 70° e il Circolo Polare sempre sulle linee orizzontali che attraversano le bussole minori (nodi o incroci) di detto secondario. Alla fine dell’Organum Directorium ho segnato 75°.Ho utilizzato la proiezione ovale di Ortelius (non quella del Mercatore) per le verifiche. Basta dare uno sguardo all’America del Sud dell’ovale del Mercatore e poi a quella di Ortelius che troverete, sempre in piccolo, nell’immagine successiva: Ortelius è più preciso.
Ho sezionato la zona compresa tra i due Tropici (di Ortelius) e l’ho stirata fino a farla combaciare con quella dello schema di sinistra. Combaciano perfettamente, anche, il 10° e il 20° parallelo. Poi ho sezionato la zona compresa tra il Tropico del Cancro e il 50° parallelo; l’ho stirata e ho fatto le veriche. Il 30° parallelo coincide con la scala dell’Organum Directorium. Il 40° è completamente sballato. Mercatore e Ortelius lo fanno passare sulle Bocche di Bonifacio, più verso la Corsica. In questi anni stanno correggendo l’inclinazione del Mediterraneo. La “Quarta di Vento” che aveva segnalato Colombo è un lontano ricordo. Il nord geografico del Mediterraneo è ben allineato con quello dei vari continenti. Grazie a Tolomeo sono riusciti a allineare il 30° parallelo. Alessandria è ben allineata. Il 40°, quello che passa sul Gennargentu, nella proiezione del Mercatore non va bene assolutamente.
Secondo il mio punto di vista non è normale che un Autore disegni il 40° e ignori quali terre attraversi. E’ la fascia che attraversa la Penisola Iberica e quella Italiana. In questa fascia operano i Cartografi del periodo. Tutto questo per confutare anche l’affermazione di Carl B. Boyer ( Storia della matematica- Saggi- Oscar Mondadori… ristampa del 2010) . Carl B. Boyer afferma che il Mercatore ha calcolato la sua proiezione in maniera empirica. Credo che si sia appoggiato sugli schemi portolani.
( Piccoli trucchi da tipografo. In quel periodo si usano specchi, lenti e fori nelle pareti.. per disegnare.). Datosi che Mercatore ha sempre trascurato la cartografia portolana, preferendo quella degli schemi di ispirazione tolemaica, qualcosa non torna sull’autore dell’Organum Directorium.
Chi è interessato alla parte matematica può seguire il lavoro di DURER, MAUROLICO e COMMANDINO. Sono gli anni che vedono operare il matematico francese Francois Viète. Tutto il sapere matematico degli “Antichi” è ora disponibile. Dal 1570 al 1590 c’è la svolta: inizia il sorpasso. Si mette a punto anche la Tangente. Chi misura Mercatore con la nuova matematica commette un errore. Tutti quei calcoli complicati non vanno bene. Mercatore si è appoggiato sullo schema portolano; il mitico schema RoBer a base 34 con giro di compasso primario da 26 e secondario da 13. Come dire che, con un solo schema, si possono leggere tutte le loro carte; Mercatore compreso.
Nell’immagine seguente:
si evidenzia come sono stati tracciati i paralleli della proiezione di Mercatore. Termino con un’ultima immagine. Cerco di far vedere cosa nasconde il mitico Organum Directorium. Cercate di vedere la posizione di Alessandria d’Egitto.
Possiamo chiudere con Mercatore?
Rolando Berretta.