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Dopo le ultime convulse settimane di giugno -seguite da un'appendice a inizio luglio, con un vertice europeo sul lavoro a Berlino che è sembrato molto più propagandistico che di reale sostanza- il tema giovani sembra essere leggermente "passato di moda". Non necessariamente è un male. Purché ci si metta a lavorare, seriamente, per tamponare l'emergenza. Ne approfittiamo così per qualche "spigolatura"... tra le dichiarazioni e le notizie che più ci hanno colpito nelle ultime settimane. Cucite assieme, incastrate come un puzzle, queste dichiarazioni danno un'idea del dibattito in corso:-" Il genio italiano deve essere di nuovo liberato, per consentire al Paese di tornare a brillare come dovrebbe, perché può farlo " - David Thorne, ambasciatore Usa;
-" Voglio augurare ai miei ragazzi e a voi che questo Paese non dimentichi gli appelli che da decenni si fanno in nome della cultura, perché non è giusto che questi ragazzi dedichino sacrifici, sforzi, speranze... per un futuro che -se non ci si mette veramente d'impegno- può fatalmente essere negato a molti di loro. E questo costituisce, per me e per molti che la pensano come me, un crimine " - Maestro Riccardo Muti;
-" Il livello di disoccupazione giovanile in Italia è inaccettabile. Dimezzare il gap con il resto d'Europa, potrebbe alzare il Pil di circa il 2,5% entro il 2018 " - Gli esperti del Fondo Monetario Internazionale;
-" Per essere competitiva l'Italia ha bisogno di un cambio di passo " - Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria;
-" Per crescere l'Italia deve cambiare mentalità e smettere di parlare di cervelli in fuga, guardando invece ai giovani che vanno all'estero come "cervelli in movimento". [...] Trovo che i ragazzi che tornano dopo qualche anno fuori, hanno -in qualche modo- una marcia in più " - Emma Bonino, Ministro degli Esteri;
-" La disoccupazione giovanile sta spingendo sempre più giovani a lasciare il Paese, il Governo italiano non ha più tempo da perdere se vuole frenare la fuga di una generazione " - Lettera dei "Giovani Italiani Bruxelles" al premier Enrico Letta;
-" L'Europa necessita di un mercato del lavoro più mobile " - Angela Merkel, cancelliera della Bundesrepublik Deutschland.
Vi segnaliamo infine l'interessante articolo del giornalista del Guardian Jon Henley: "Giovani, qualificati e disoccupati: la difficile situazione della generazione più qualificata d'Europa". Uno splendido reportage tra Bologna, Salonicco e Malaga. Alla ricerca della generazione perduta dell'Europa del sud... Buona lettura.