Spigolature. . . . . musicali

Creato il 05 marzo 2010 da Trinat
In questo spazio sono riportare alcune dichiarazioni riguardanti la musica, rilasciate a giornali o trasmissioni televisive da personaggi del settore
molto noti.
Claudio Abbado: "La rinuncia della classe dirigente a impegnarsi sulla musica è un'intenzione mossa al ribasso culturale: si rende difficile l'accesso alla conoscenza per far pensare sempre meno per solleticare il fruitore solo con ciò che gli piace e non fatica ad apprendere".
(La Repubblica,11 gennaio 2010)
Salvatore Accardo: "Sono evidenti la mancanza di educazione e l'ignoranza che accomunano gli schieramenti politici: in Italia in troppi non sanno cosa significa suonare uno strumento. Risultato? Si soffocano orchestre e piccole ma vitali istituzioni concertistiche, si mortificano i giovani, negando loro qualsiesi prospettiva professionale".
(La Repubblica, 11 gennaio 2010)
Maurizio Pollini:" In televisione ci vuole più promozione per la musica perchè la musica ha moltissimo da dire; ha una forza di comunicazione straordinaria. L'arte, i sogni della Società vanno assolutamente difesi. Se un governo 'taglia', taglia i sogni di una società".
(Speciale "Che tempo fa",3 dicembre 2009)
Daniel Baremboim:"La musica è la realizzazione fisica e viva dell'anima ed è sempre più completa dell'essere umano che può essere triste o allegro, mentre la musica è sempre tutte e due, è universale e permette i contrasti più grandi. La musica dà forza, allegria e senso della vita".
(Speciale "Che tempo fa", 3 dicembre 2009)
Riccardo Muti:" L'Italia ha abdicato alla sua storia culturale e musicale in particolare, dimenticandosi che la musica è necessità dello spirito. E' grave; è spezzare le radici della nostra storia.Ci sono trasmissioni dove la musica, e soprattutto l'opera lirica, vengono presentate come obsolete. Così si respingono i giovani invece di interessarli".
(La Repubblica,11 gennaio 2010)
Bono Vox,Leader degli U2:" Sarà importante guidare l'America alla difesa dell'economia più creativa del mondo,dove la musica,i film, la tv e i videogiochi valgono il 4% del prodotto lordo".
(Italia Oggi,7 gennaio 2010)