Da quando Daisy è con noi, siamo sempre sacchettomuniti. Anche perché, la prima volta che sono entrata al Viridea con lei (proprio per comprare i sacchetti), Daisy ha fatto una monumentale cacca, che ho dovuto pulire con foglietti e fazzolettini sparsi in borsa.
Sabato eravamo a Levanto, abbiamo parcheggiato un po' fuori dal centro. Poco dopo, il cane ne ha fatta una che gareggiava in dimensioni con quella di un cavallo. Diligentemente, ho raccolto, come sempre. E poi ho dovuto camminare fino al centro prima di trovare un cestino dove buttarla.
Scopriamo poi che la spiaggia che abbiamo sempre chiamato "dei cani" lo è solo perché è meno frequentata rispetto alle altre, ma il divieto vale lì come altrove. Decidiamo di fare come fanno tutti, ovvero aspettare le sei per andare in spiaggia e collocarci sugli scogli più impervi proprio per non stare lì insieme a gente che poteva lamentarsi della presenza del cane.
Ovviamente, se Daisy avesse bissato la propria prodezza, l'avremmo raccolta, l'avremmo portata su e ce la saremmo tenuta in mano per due gallerie prima di trovare un cestino (presumibilmente pieno).
Abbiamo deciso che, la prossima volta che andremo in Liguria, punteremo su Chiavari o Santa Margherita, che hanno spiagge pubbliche (una ciascuna) in cui è consentito l'ingresso ai cani.
Con tanti saluti al Comune di Levanto, e con un po' di tristezza perché io lì mi sono sempre sentita a casa.
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