(Premessa doverosa: il seguente post mi é stato ispirato dal recente scritto di un collega blogger che seguo molto volentieri, nonchè vincitore del mio concorso a premi. Grazie Torquitax!)
Non sono mai stata un’amante dello sport. Mi definisco pigra: nasco pigra, cresco pigra, morirò pigra. Mi piace starmene a letto il più possibile, leggere, indolenzirmi su una poltrona e coccolarmi con una coperta e un giornale. Non sono portata per il movimento, è inutile. Sono decisamente scoordinata: lo so perché ho provato aerobica e devo dire che una marionetta si muove meglio di me. Sono poco a mio agio nello scatto felino e nella competizione: lo dico in base al fatto che ho giocato a pallavolo per anni e non vi dico con quali risultati. Non m’interessa correre qua e là come una pazza per un campo delimitato da strisce: so quel che dico, dato che ho sperimentato il tennis per un’estate intera col CONI e l’ho sempre schifato, lui e il tutto il CONI. Allora, direte voi, Eireen che cosa ci racconti? Prima dici di odiare lo sport e poi ci snoccioli tutt’un elenco di attività che hai praticato nel corso della tua lunga vita! Ebbene miei cari, tutti questi sport li ho praticati perché costretta. Sì avete capito bene. Già all’età di quattro anni mia madre mi aveva iscritto ad un corso di pattinaggio, consigliatissimo, forse, dalla pediatra. Un esordio precoce. Ma io odiavo il corso, gli altri bimbi e l’insegnante e mi ribellavo ogni volta a questa pratica per me barbara. Poi fu la volta, in ordine sparso e lungo il corso degli anni, di ginnastica artistica, danza classica, danza moderna, nuoto, pallavolo, tennis, sci, ginnastica a corpo libero e forse altri di cui neanche ricordo il nome, che ho cancellato dalla memoria. Davvero li ho provati tutti, tranne i classici più “da maschio”, tipo basket e calcio. Mia madre credeva fermamente nell’utilità e indispensabilità dello sport a tutte le età e a tutti i livelli e così nonostante le mie proteste, mi ha sempre iscritta a corsi su corsi e poi mi ci spediva con i classici calci nel sedere. Va da sé che il risultato è stato uno solo: provocare in me un odio e uno schifo sempre più profondi per qualsiasi tipo di attività fisica. Ecco infatti che arrivata a 16 anni, ormai in grado di dire no, ho smesso completamente di muovermi: passavo il tempo immobile tra i banchi di scuola e la poltrona di camera su cui studiavo. Mi sentivo finalmente libera e sollevata! Finalmente l’assenza di moto, finalmente il riposo della guerriera. Ahimè i risultati sul fisico dopo qualche anno si sono visti e allora mi sono spaventata e ho deciso, stavolta di mia volontà, di ricominciare a fare qualcosa, giusto per non ridurmi a un ammasso umano senza muscoli. Allora ho scoperto la ginnastica a corpo libero, la palestra, la bicicletta, il camminare, l’aerobica. Ho anche recuperato il nuoto che, ancora è oggi, è l’unico sport che mi piace davvero; infatti lo chiamano lo sport dei pigri: è facile, basta buttarsi in acqua e fare due movimenti e l’acqua fa tutto il resto!. Solo che anche in questo caso l’attività fisica non era associata al piacere, ma solo al dovere, cioè il dovere di mantenersi in forma e tonica, per motivi di salute, estetici e sociali. Quindi per me sport=fatica, sacrificio, noia. Purtroppo non ho mai avuto il piacere di poter dire, come fanno tanti: “Se non mi muovo, non sto bene, mi sento che mi manca qualcosa; invece dopo lo sport sono tutta carica, felice, motivata!”. Cose così mi accadono solo ogni tanto, appunto col nuoto.
Da quando è nato il bambino bionico, però, ho di nuovo smesso, per mancanza di tempo e, ora più che mai, voglia! Continuo a rimandare, di settembre in settembre, l’inizio di una pratica sportiva nuova, che io non abbia mai sperimentato e che quindi mi motivi, m’invogli, m'incuriosisca e mi seduca. E soprattutto mi faccia ritrovare la tonicità d’un tempo, senza però fare troppa fatica, sia chiaro. Chiedo troppo? Forse ci potrei riuscire col pilates, che ne dite? Pare che sia grazie ad esso che la single d’oro d’Inghilterra, Pippa Middleton, si sia guadagnata il sedere più celebrato del pianeta. Non sarebbe mica male farle concorrenza. Per ora mi limito all’uso di creme rassodanti: non proprio la stessa cosa ehm ehm. Pensate che quando sono arrivata in Germania, avendo dato una svolta così decisiva alla mia vita, ero convinta che sarei riuscita ad infilare nella mia nuova esistenza anche un nuovo corso di "qualcosa". Niente da fare (lo yoga che faccio al martedì non vale, non è sport). Il massimo del movimento che sono riuscita ad ottenere finora è di agitare le dita sulla tastiera del pc alla ricerca di qualche palestra o centro sportivo nel mio quartiere. A Monaco c'è solo l'imbarazzo della scelta. Così trovo qualcosina, mi annoto il sito web, magari l’indirizzo, mi ripropongo di passare di lì, sentire per i corsi, informarmi. Poi il tempo passa, vengono avanti altre priorità, cade tutto nel vuoto e io sono ancora qua, immobile. Però ieri il marito supersonico mi ha portato in regalo da un viaggio le scarpe da ginnastica di quella famosa marca che, pare, basti indossarle e camminare per stimolare i muscoli e avere in poco tempo gambe e glutei sodissimi. Funzionerà?
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