Per me la radio è un piacere e uno strumento professionale. In particolare Radio Rai, Radio24, Radio Popolare. Per le notizie, certo, ma mi piacciono proprio i programmi. Soprattutto Radio 24, di cui preferisco Italia in Controluce e Destini Incrociati, ma anche il tg spettacoli e quello europeo, e Tutti convocati condotto da Carlo Genta.
Quindi mi capita di sentire i radioannunci commerciali. E di mettermi nei panni (dolenti) del copy o dell'autore che li ha scritti. Perché di solito il Cliente, dei radio, se ne frega: è un sottogenere, un bonus del pacchetto completo, un inutile orpello per cui si possono convocare anche speaker scarsi e togliere tutte le voci di ricerca (musica, effettistica) che lo rendano interessante. Senza contare le inutili legal lines che per legge devono comparire. Risultato: la qualità media è così scadente che viene da piangere.
Ma fosse solo per questo, sai, uno dice: va beh, ma è estate, e poi qualcosa prima o poi cambierà, e poi c'è la crisi, e poi mica ascolto tutte le radio. Di annunci belli ce ne saranno.
Però non capisco perché devo sopportare, tra gli altri:
- lo spot della Ventura urlatrice con l'osceno e insensato siparietto con lo speaker (Citroen);
- l'antifurto in cui il gatto si chiama Fufi e le speaker che ridono come due scemette (Combivox);
- gli stra-ammiccanti pornocolleghi del caffè (Covim, mi pare);
- le tremende canzoncine di agenti-punto-it;
e -last but not least- il Grazie, Wind: niente di più becero del consumatore-idiota che ringrazia per pagare un servizio.