Spotify arriva negli Usa e sfida Apple e Google

Creato il 09 luglio 2011 da Appleforyou83
Il servizio musicale 'in the cloud' più famoso d'Europa ha annunciato l'imminente sbarco negli Stati Uniti. E con la sua formula freemium (metà gratis, metà a pagamento) fa tremare i giganti che stanno sperimentando i propri servizi di streaming.

Una schermata del programma SPOTIFY, "il servizio musicale più cool che ancora non potete usare" (secondo l'ispirata definizione di Wired), sta per sbarcare anche negli Stati Uniti. E mentre tutti i big sul mercato cercano la quadratura del cerchio tra musica e 'cloud', quest'annuncio è una novità non certo di poco conto.
Pensate per un attimo: 13 milioni di brani musicali a disposizione istantaneamente, senza doverli scaricare, disponibili ovunque. E' un servizio che, semplicemente, non offre nessuno. E, diciamolo subito, in Italia ancora non è disponibile. Anche se negli altri paesi europei dove si può utilizzare (come Regno Unito, Francia, Spagna, e Svezia - dove è nato) ha un successo enorme.
L'idea alla base di Spotify è molto semplice: di base è gratis, basta sopportare la pubblicità e alcune limitazioni al tempo di ascolto (circa 20 ore al mese) sulla musica che non si possiede direttamente. Se poi si vogliono funzioni avanzate - come togliere gli spot, avere tempo illimitato o scaricare le canzoni sui propri lettori mp3 - scattano i piani a pagamento , da 4,99 sterline o 9,99 sterline al mese. Le limitazioni del tempo non valgono ovviamente per la 'propria' musica, quella presente sul proprio computer: in questo caso, se le canzoni non sono presenti su Spotify vengono uploadate, altrimenti - senza copiare i file sulla nuvola - se ne ottengono i diritti di ascolto.
Il successo del servizio è stato possibile grazie agli accordi con le major e con le etichette indipendenti, che hanno garantito un catalogo musicale enorme, anche se non sempre completo. Nel Regno Unito, ad esempio, non sono disponibili i dischi degli Oasis e dei Led Zeppelin, come anche i Beatles (disponibili solo da pochi mesi su iTunes). Questi accordi negli Usa, a causa delle particolarità del sistema dei diritti a stelle e strisce, sembravano più difficili da risolvere ma, visto l'annuncio dei giorni passati, dovrebbero essere in gran parte superate.
L'arrivo di Spotify negli Stati Uniti - creato nel 2006 in Svezia, oggi può contare su 7 milioni di utenti (di cui un milione pagante) - cambierà le carte in tavola nel mercato musicale, oggi dominato dal negozio virtuale iTunes, che però permette l'acquisto e il download di musica, non il suo ascolto in streaming. Apple sta provando a fare un passo avanti con il suo iCloud ma il sistema, al momento in beta e con lancio previsto in autunno, non è certo perfetto .
D'altra parte neanche gli altri servizi cloud che si stanno affacciando sul mercato vengono incontro alle esigenze degli utenti: Google Music 3 (in beta) garantisce lo streaming, ma solo della propria musica e non è possibile acquistarne altra. Il servizio di Amazon, che si chiama Cloud Drive 4, è molto simile a quello di Google e offre a pagamento (a partire da 20 dollari l'anno) spazio illimitato per 'conservare' la propria musica, ma solo in alcuni formati e con un sistema di sincronizzazione tra apparecchi non proprio immediato. In entrambi i casi tutta la musica va copiata sulla nuvola, e per collezioni molto ricche ci potrebbero volere giorni.
Spotify unisce quindi gli aspetti positivi dei vari sistemi: funziona in streaming, nella sua versione a pagamento permette anche il download delle canzoni, non si basa solo sulla propria libreria e ha anche la funzione scan-and-match per evitare l'upload di giga di dati già presenti sul server. Da qui il suo successo europeo.
Quello che ancora manca al lancio di Spotify negli Usa è una data, che non è stata specificata, ma già trapelano informazioni sulle prossime mosse della piccola società svedese: la prima e più importante sarebbe un accordo con Facebook per integrare la musica dentro il social network. Ed è facile capire quanto questo potrebbe significare per Spotify. L'obiettivo, dicono le indiscrezioni, è raggiungere i 50 milioni di utenti solo nel primo anno. E all'Italia non resta che aspettare.
Via repubblica.it

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :