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Spreco alimentare: il 75% degli italiani conoscono la “doggy bag”, in tanti si vergognano a chiedere

Creato il 29 ottobre 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

Tre italiani su quattro sono consapevoli che il cibo o il vino avanzati al ristorante rappresentano uno spreco che potrebbe essere evitato portando a casa quello che resta. È il quadro che emerge dalla ricerca dedicata al rapporto tra italiani e doggy bag realizzata da Waste Watcher, l’osservatorio nazionale sugli sprechi di Last Minute Market. A proporre la soluzione, Comieco (il consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica) e Slow Food che, dopo Milano, portano il “porta avanzi” d’autore a Roma. Obiettivo: ridurre lo spreco alimentare e stimolare un cambio di mentalità tanto nei consumatori quanto nei ristoratori.

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Il 75% degli italiani convinto che cibo e vino avanzati al ristorante sono uno spreco e che si potrebbero portare a casa. Il 41% si vergogna a chiedere la cosiddetta “doggy bag” e solo il 9% dichiara di portarsi sempre a casa cibo o vino avanzati. Colpa anche dei ristoratori: tanti propongono la doggy bag al cliente, ma una buona parte non lo fa. Già oggi, secondo quanto rilevato dalla ricerca, il 63% degli intervistati sa cos’è una doggy bag, il 75% ha discusso dell’argomento con amici o parenti, quasi il 70% si dichiara molto o abbastanza convinto che il ricorso al doggy bag prenderà piede anche in Italia e oltre il 60% ritiene d’aiuto l’adozione di un contenitore di design e riutilizzabile.

Ecco l’impegno dell’architetto Michele De Lucchi e dello scrittore Andrea Kerbaker nella realizzazione delle doggy bag d’autore che, consegnate gratuitamente a 17 ristoranti romani, saranno a disposizione dei clienti a partire da novembre (per consultare l’elenco dei ristoranti cliccare qui).

Gli altri dettagli sulla ricerca: il 30% porta a casa gli avanzi, il 18% vorrebbe ma “i ristoranti non sono attrezzati”, mentre il 28% si vergogna. Tornando alla ricerca, il 30% degli intervistati porta a casa gli avanzi del ristorante (lo fa sempre il 7%, spesso il 23%), il 18% vorrebbe ‘ma i ristoranti non sono attrezzati’, il 28% vorrebbe ma si vergogna a chiedere, un 24% non lo fa. Il 41% dichiara di non essersi mai imbattuto in un ristoratore che offrisse la doggy bag (34% qualche volta, 22% raramente, 3% sempre/spesso). Ristoratori quindi poco o per niente disponibili (per il 62% degli intervistati). Ma per quale motivo?

Secondo il 32% degli intervistati a causa del costo dei contenitori. D’altra parte il 50% ritiene che per il cliente il servizio deve essere gratuito. Comunque il servizio potrebbe anche premiare il ristoratore virtuoso: “È allo studio l’inserimento, nella guida 2017, di un simbolo per gli esercizi che offrono la doggy bag”, annuncia Lorenzo Berlendis di Slow Food Italia. (ADNKRONOS)


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