Spurs: un nuovo stadio   tra impero e polemiche

Creato il 31 ottobre 2013 da Mbrignolo

Ecco il prototipo del nuovo White Hart Lane (ph. Theguardian.com)

INCHIESTE (Londra). Il caso che oggi CalcioLab vi vuole raccontare si sviluppa intorno a uno dei club d’Oltremanica più in voga del momento, il Tottenham Hotspur. Non si parlerà di Gareth Bale, l’uomo da 100 milioni passato al Real Madrid nella finestra estiva, bensì di una ben più grande trattativa che vede protagonista il presidente Daniel Levy e la società londinese.

E’ noto da circa 5-6 anni che il Tottenham è alla ricerca di una nuova casa, più grande e più moderna dell’attuale White Hart Lane, per fare concorrenza a potenze come Arsenal e Manchester City, che possono vantare strutture nuove e all’avanguardia, e, ovviamente, per implementare un progetto che porterebbe nelle tasche dei padroni del club un cifra nettamente maggiore di denaro rispetto a quella odierna.
Nel 2010 ci fu già un primo tentativo di spostare la sede degli Spurs: infatti, subito dopo le Olimpiadi londinesi, l’Olympic Stadium è stato a lungo conteso dal West Ham e proprio dal Tottenham, “duello” che ha poi visto trionfare gli Hammers, che presto lasceranno lo storico Upton Park per spostarsi nel nuovissimo impianto.

Parallelamente al proposito, poi vano, di spostarsi all’Olympic Stadium, è nato un alternativo progetto per erigere nel quartiere di Tottenham un nuovo White Hart Lane, molto vicino all’attuale stadio, che comporterebbe anche un riammodernamento della zona centrale del sobborgo, ormai decadente e appetibile in vista di una ricostruzione. Nel 2012, il consiglio locale Haringey, desideroso di dare una svolta al quartiere, al fine di aumentare il tenore di vita dell’intera comunità, ha accettato il progetto da circa 400 milioni di sterline del Tottenham: gli investimenti comporteranno un totale ridimensionamento dell’area compresa tra la Tottenham High Road e il sito del nuovo stadio. I piani del consiglio prevedono 1.650 nuove abitazioni, spazi commerciali, aree di lavoro, un cinema, un nuovo centro sportivo e una nuova biblioteca. 

A vederla così, sembrerebbe una delle più sensazionali intenzioni che un presidente come Levy potesse avere nei confronti della comunità tifosa e non di Tottenham. Ma, come spesso accade in questi casi, c’è un risvolto negativo che preoccupa gli abitanti e i lavoratori della High Road. Per poter costruire un impero (interamente targato Levy, che ha già acquistato i terreni) così vasto, sarà necessario demolire. Non essendo una zona abbandonata o priva di attività economica, si prevede che una fila di 10 shops che costeggiano la High Road, oltre che l’intera zona industriale Peacock, dovranno necessariamente essere essere abbattute per poter erigere un nuovo tempio del calcio da 56.000 spettatori. L’obiettivo è di costruire una passerella del tutto simile a quella di Wembley, che possa condurre i tifosi direttamente dalla metropolitana di Londra sino al nuovo White Hart Lane. In una recente nota, inoltre, il consiglio locale ha dichiarato che nelle giornate in cui non ci sarà partita, la zona fungerà come da centro cittadino, con ristoranti, bar e spazi pubblci.

L’assurdità sta nel modo in cui il cosiglio ha reso note le future intenzioni degli Spurs: tutte le imprese del parco industriale sono state avvisate dell’imminente allontanamento, ma non dei compensi che riceveranno per poter riposizionare la loro attività.
Sono numerose le testimonianze che il The Guardian riporta sul suo sito (il video a fine articolo), cariche di rabbia e frustrazione.
Sam Olivieri, per esempio, che ha costruito il suo garage nella zona industriale Peacock, dove da oltre 40 anni lavora con suo figlio Nick , ha dichiarato: “Siamo stati nel quartiere di Tottenham tutti questi anni e mai abbiamo programmato di spostarci altrove. Questa è una buona zona, non abbiamo mai avuto alcun problema e abbiamo lavorato sodo, fatto sacrifici. Ora il Consiglio vuole prendere la mia attività, distruggerla in modo che qualcuno possa fare fortuna costruendoci sopra appartamente. Siamo disperati”.
Levy è stato ultimamente accusato dagli abitanti della zona di agire solo in funzione dei ricavi che questo imponente progettò comporterà, nonostante lo stesso presidente, con grande furbizia, abbia fatto appello con insistenza ai miglioramenti che si attueranno nel quartiere di Tottenham e al conseguente innalzamento del tenore di vita dei cittadini. Già le prime lacune e i primi dietrofront su alcune scelte iniziali di Levy fanno pensare a un progetto che si protrarrà negli anni non senza difficoltà, sull’onda di un interesse economico che sta distruggendo calcio e tifosi.

Contenuto ceduto in esclusiva dall'agenzia alaNEWS. Riproduzione vietata. Anno 2013.

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