La regina di Palermo è tornata.
La quarta puntata di Squadra Antimafia ha sancito il ritorno di Rosy Abate all’interno della serie, dopo che nella quinta a causa del trauma subito per la morte del figlio era caduta in uno stato catatonico e priva di memoria.
Certo, riportare alla ragione e in sé Rosy Abate non è sicuramente facile, come i fan più accaniti sanno, la regina di Palermo non è una donna facile, né tanto meno un personaggio semplice.
Tra un Calcaterra che la cerca disperatamente e le trame che portano alla morte del Giudice Polvirenti, De Silva guida Rosy nel viale dei ricordi.
Un viale oscuro e pieno di orrori, rivivere la morte di Leonardino è la cosa peggiore,che ora come ora, le si possa fare, ma per riaverla indietro il prezzo da pagare è alto e De Silva non è certo preoccupato, corre il rischio.
Sono scene brutali, molto intense ma nonostante questo conservano una sorta di tenerezza, alla fine il caro Filippo è sì disposto a tutto ma tiene comunque a Rosy Abate.
Rosy Abate, il cui dolore è profondo, selvaggio e lo vediamo in ogni momento, scena dopo scena mentre ci avviciniamo al momento in cui il velo cade e lei ricorda ogni cosa.
I flashback che appartengono alla quinta stagione e altri più vecchi, con un Leonardino appena nato e poi neonato sono strazianti, talmente tanto che Rosy Abate tenta il suicidio e tutto questo per porre fine al dolore?
No, per potersi riunire a suo figlio, le immagini parlano chiare, Valsecchi in queste cose è davvero un maestro, riesce a rendere perfettamente il delirio nella mente di questa madre privata del figlio, la drammaticità e il dolore forte, immenso che prova e ne delinea anche i desideri ultimi.
La Michelini è senza dubbio da Oscar, magistrale nella sua interpretazione dall’inizio alla fine.
Quel “De Silva…?” pronunciato davanti alla tomba del figlio scuote lo spettatore fin nel profondo, è quello il momento in cui si capisce che lei è tornata indietro.
Lei che pur essendo tornata chiede di morire e De Silva… non lo vediamo ma non ce la fa, la lascia viva, l’espressione di Pierobon è quanto mai esplicativa, non è riuscito ad ammazzarla.
E per fortuna anche, perché ha dato il tempo a Domenico di arrivare.
Un Domenico che pur di salvarla è pronto a tutto, quell’urlo che lancia, quel “No!” rauco e forte è uno schiaffo in pieno volto, Bocci è riuscito a far uscir fuori tutto il dolore di Calcaterra all’idea di perdere Rosy Abate.
Può stare con Lara è vero, ma verso Rosy Abate ha dei sentimenti, il loro è un legame strano, molto forte, basti pensare a come la tiene stretta portandola via dal cimitero e come alla fine, nonostante lei lo aggredisca a parole con quel suo: “Mio figlio è morto per colpa mia. Tu ci riusciresti a vivere così? Ci riusciresti?” lui risponde: “Sinceramente ti preferisco così che in quell’altro stato.” È quasi un desiderio egoistico il suo, non vuole perderla in nessun modo, la vuole.
E per quanto creatura spezzata Rosy Abate è tornata, lo comprendiamo ancora di più quando zittisce Lara che dubita di lei con poche parole e uno sguardo, lo sguardo di Rosy Abate, seppur lucido per le lacrime.
E la povera Lara ne esce sconfitta, come sempre d’altronde.
La morte di Polvirenti e il modo perfetto in cui De Silva fa credere che Crisalide è lui ponendo fine a tutte le indagini in un certo modo, è degno di nota, il caro Filippo si mantiene nel suo ruolo di ragno tessitore, tira e tesse i fili con una maestria quasi maniacale.
Dall’altra parte i Ragno si stanno riorganizzando e muovendo, con una Veronica che spicca fra loro e che ogni tanto compie qualche atto coraggioso per salvare la sorella, è piaciuta in quel suo voler proteggere Lara e il tono che ha usato con Ettore.
Sandro sembra essere vittima di una sorta di maledizione Karmica, ancora una volta qualcuno a lui vicino, un possibile amico si sacrifica per evitargli la morte. E nonostante abbiano riciclato qualcosa di già visto con Pietrangeli, non dimentichiamoci della morte di Luca, le scene sono davvero belle e il personaggio di Gigi seppur una piccola comparsa di sicuro ha avuto un perché in quella storia.
Una partita è chiusa ma una guerra è alle porte, è ancora tutto da giocare qui, porte si aprono e si chiudono con grande facilità e quando si aprono mostrano nuove vie che chissà dove portano.
Intanto, questa quarta puntata ha registrato ben 5 4.379.000 con uno share del 17,78% , si piazza più che bene visto che tiene testa alla grande a Rai 1 con le repliche di Montalbano.
Rosy sicuramente ha giocato un ruolo importante in questi numeri, è l’anima della serie i suoi fan non sono pochi e in molti attendevano di rivederla.
Attualmente la settima stagione è in lavorazione, le riprese sono in atto, giunge voce che la Michelini, nonostante le sue passate dichiarazioni sia sul set della settima stagione insieme a Marco Bocci, l’interprete di Calcaterra.
Per quanto riguarda la quinta puntata Rosy Abate sarà nuovamente presente, entrando a far parte di un piano di protezione testimoni e collaborando attivamente con Domenico e i suoi, dall’altra parte i Ragno si stanno riorganizzando per far guerra ai Rizzo spalleggiati da Crisalide e De Silva, in tutto questo sembra che accadrà qualcosa di inaspettato che sconvolgerà non poco gli spettatori.
Potete rivedere la quarta puntata di Squadra Antimafia 6 qui
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