Squadrone Supremo

Creato il 04 dicembre 2015 da Mcnab75

Quando ideai il progetto di scrittura collettiva Due Minuti a Mezzanotte avevo in mente un’idea decisamente moderna e attuale della figura del supereroe.
Qualcosa di lontano dai Fantastici 4, dal Batman di Tim Burton, dal Thor “fantasy” della Marvel.
I miei punti di riferimento, citati fin dal principio, erano assai diversi: gli Ultimates (sempre di casa Marvel), il Plutoniano (Boom! Studios), in parte Astro City (Image Comics).
Tuttavia il mio modello ideale su cui “ritagliare” una storia di supereroi in grado di essere apprezzata anche dai profani è sicuramente la saga Squadrone Supremo (Squadrone Supreme), una produzione minore della Marvel Comics, ideata nel 1969 da Roy Thomas e da John Buscema, ma a mio parere portata alla perfezione nel remake del 2003, grazie a Brian M. Bendis e J. M. Straczynski.

Nel 1969, lo scrittore Roy Thomas, fan della Justice League of America della DC Comics, decise di introdurre, come antagonisti ai Vendicatori, un gruppo di criminali che strizzasse l’occhio alla JLA medesima, chiamandolo «Squadrone Sinistro», introducendo così i futuri Hyperion, Dr. Spectrum, Trottola e Nottolone. (…)
Dopo due anni, fu coniato il termine Squadrone Supremo, negli episodi dei Vendicatori in cui veniva raccontato il loro viaggio di ritorno dalla dimensione di Akon. Il gruppo, invece di tornare nella propria dimensione classica, si ritrova in un universo alternativo (Terra-S o Terra-712, per distinguerlo da quello della continuity classica), dove incontra lo Squadrone, unico supergruppo di eroi operante su questa Terra.

Questa è – riassunta da Wikipedia Italia – la storia del primo Squadrone Supremo.
Quella che mi interessa meno.

Trovo infatti infinitamente migliore l’attualizzazione realizzata nel 2003 (col nome Supreme Power), in cui lo Squadrone diventa l’unico gruppo di “super” in attività sulla Terra, al servizio del governo degli Stati Uniti d’America.
Poco importa se lo Squadrone di Bendis e Straczynski è una voluta copia/distorsione della Justice League di casa DC Comics. Quel che mi interessa è l’estremo realismo in cui viene dipinto uno scenario internazionale e geopolitico in cui operano degli individui dotati di poteri sovrumani.

In particolare è la figura di Hyperion – il Superman dello Squadrone – a meritare un plauso per la caratterizzazione. La sua forza è superiore a quella degli altri membri del team, la sua dedizione pare essere al servizio degli USA, il paese che l’ha cresciuto, pur essendo un alieno naufragato sulla Terra. Eppure, missione dopo missione, la consapevolezza dei suoi poteri e la comprensione delle debolezze e delle ottusità insite negli esseri umani lo renderanno dubbioso riguardo al futuro, fino alla [—> SPOILER] defezione dal gruppo, con relative conseguenze per noi, poveri mortali.

Il contraltare di Hyperion è il capitano Ledger, nome in codice Doctor Spectrum (lo vedete nell’immagine qui sopra, intento a colpire proprio Hyperion). Si tratta di un ufficiale dello US Army, i cui poteri derivano da un cristallo alieno senziente, le cui vere capacità emergono sul lungo periodo, così come i pericoli da esso derivati.
Ledger è innamorato di un altro membro dello Squadrone, la donna-pesce Amphibian, forse il più malinconico e particolare combattente del team.

C’è poi Nighthawk – il Batman dello Squadrone (tradotto in italiano con l’improbabile “Nottolone”). Nighthawk è un nero senza capacità soprannaturali/mutanti, ma molto intelligente, nonché abilissimo combattente. La sua identità “civile” è quella di un imprenditore di colore, convintissimo di dover combattere per i diritti degli afroamericani, anche quando questo vuol dire schierarsi contro il governo di cui è al servizio.

Emil Burbank.

Non dimentichiamo Zarda (la Wonder Woman della saga in questione), che ha differenza di Diana ha un carattere lunatico e una pericolosissima vena di pazzia, che emerge fin dai primi numeri del comics.
Seguono poi vari comprimari, e una serie di intrighi internazionali che porteranno lo Squadrone Supremo a scoprire l’esistenza di pochi – ma potenti – superuomini in forze ad altri paesi, a partire dagli ambigui “protettori dell’Africa”.
Nota particolare per Emil Burbank, un “inside villain” della saga, anche se è un membro dello Squadrone a tempo pieno. Il suo unico potere è quello di essere l’uomo più intelligente del pianeta. Il che si dimostrerà particolarmente utile, nel momento di tradire gli amici per cercare il potere personale.

Il nuovo Squadrone Supremo non ha avuto il destino che meritava, finendo in modo piuttosto fiacco, ma il mio consiglio è di recuperare almeno le prime stagioni del fumetto. Difficilmente dovreste pentirvi…


(A.G. – Follow me on Twitter)


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