Scrivevamo qualche settimana fa che la partita che si sta giocando sul nuovo Stadio è diventata come quelle risse disegnate nei fumetti, un turbine da cui emerge un pugno, un calcio, scritte e stelle. E, al di là delle questioni in gioco, su cui stiamo lavorando, continuiamo ad essere piuttosto perplessi per la scelta di alcuni consiglieri, presidenti di commissione, assessori e altri soggetti con funzioni pubbliche, di esprimere le proprie sacrosante osservazioni, critiche e proposte sul quotidiano romano, anziché (o prima che) nelle sedi istituzionali deputate. Naturalmente gli “esternatori” hanno tutti i diritti di raccontare direttamente all’opinione pubblica come la pensano, ci mancherebbe, ma siccome sappiamo come vanno le cose (ben tre assessori nelle settimane passate hanno fatto un comunicato che rettificava le dichiarazioni riportate proprio dal Messaggero), consigliamo a tutti quelli che – come noi – vogliono impegnarsi in un confronto anche acceso sul progetto dello stadio, ma stando alla larga da possibili strumentalizzazioni che nulla hanno a che fare con l’interesse pubblico, nel caso ricevano una chiamata da un giornalista di alcune testate particolarmente “schierate”, di ripiegare su un “questa è la segreteria telefonica di …lasciate un messaggio dopo il segnale acustico…”
Anna Maria Bianchi Missaglia