Si sente sempre più spesso parlare di banche del cordone ombelicale, conservazione di cellule staminali … ma di cosa si tratta realmente? Che caratteristiche hanno le staminali cordonali e quale può essere la loro applicazione in medicina? Cerchiamo di fornire una risposta a queste domande.
Come è noto, durante la gravidanza il cordone ombelicale fornisce al feto l’ossigeno e i nutrienti di cui ha bisogno per il proprio sviluppo. Al suo interno sono immersi tre vasi ombelicali (una vena e due arterie) attraverso cui vengono trasferite le sostanze: vi scorrono mediamente 60-80 cc di sangue, un sangue ricco di cellule staminali.
Esistono diverse tipologie di staminali cordonali:
• “simil-embrionali”: sono in grado di differenziarsi in cellule di tessuti endotermici (es. intestino), mesodermici (es. pelle), ed ectodermici (es. midollo spinale);
• “mesenchimali”: hanno la capacità di generare cellule che compongono ossa, cartilagini, adipe e tessuto nervoso;
• “ematopoietiche”: sono cellule che contribuiscono alla formazione del midollo e del sangue;
• “progenitrici endoteliali”: sono cellule capaci di formare i vasi sanguigni.1
Quali sono, dunque, i vantaggi offerti dalla conservazione e dall’utilizzo delle staminali cordonali?
Una caratteristica importante delle cellule staminali è legata all’azione anti-infiammatoria resa possibile ad esempio dal rilascio di cosiddetti “fattori umorali”, tra cui la prostaglandina E2.2-3 L’attenzione dell’opinione pubblica si concentra tuttavia sulla capacità differenziativa e proliferativa delle cellule staminali, che le rende di estremo interesse nel contesto della medicina rigenerativa (ovvero la branca che si occupa della rigenerazione di organi o tessuti danneggiati). Nel contesto dell'utilizzo clinico delle staminali è importante distinguere tra trapianto autologo e trapianto allogenico: il primo consiste nel trapianto di cellule staminali provenienti dallo stesso paziente, ed è caratterizzato da una totale compatibilità tollerabilità; il secondo prevede invece il trapianto di cellule prelevate da un soggetto terzo al ricevente, il che implica il possibile verificarsi di rigetto o di forti reazioni immunitarie. In quest’ultimo caso, l’utilizzo di staminali cordonali (rispetto all’uso di staminali prelevate da altri tessuti) riduce il rischio di rigetto, grazie alla caratteristica immaturità immunologica4-5 delle staminali cordonali
La conservazione del sangue contenuto nel cordone ombelicale offre dunque alle famiglie una grande opportunità: quella di conservare nel tempo un bene prezioso che, nel momento del bisogno, può rappresentare un forte alleato contro la malattia.
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Note bibliografiche
1 Francese, R. and P. Fiorina, Immunological and regenerative properties of cord blood stem cells. Clin Immunol, 2010. 136(3): p. 309-22.
2 Jiang, X.X., et al., Human mesenchymal stem cells inhibit differentiation and function of monocyte-derived dendritic cells. Blood, 2005. 105(10): p. 4120-6.
3 Spaggiari, G.M., et al., MSCs inhibit monocyte-derived DC maturation and function by selectively interfering with the generation of immature DCs: central role of MSC-derived prostaglandin E2. Blood, 2009. 113(26): p. 6576-83.
4 Mihu, C.M., et al., Isolation and characterization of stem cells from the placenta and the umbilical cord. Rom J Morphol Embryol, 2008. 49(4): p. 441-6.
5 Harris, D.T., Non-haematological uses of cord blood stem cells. Br J Haematol, 2009. 147(2): p. 177-84.